Bettō

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Bettō (別当?) è un termine che originariamente indicava il capo di un'istituzione che fungeva temporaneamente come capo di un'altra, ma significa anche il capo a tempo pieno di qualche istituzione[1][2]. Il samurai del periodo Kamakura Wada Yoshimori, ad esempio, fu il primo bettō dello shogunato Samurai-dokoro.

Uso religioso del termine[modifica | modifica wikitesto]

Un bettō era un monaco che eseguiva riti buddisti nei santuari e jingūji (santuari parte di un tempio) prima dello shinbutsu bunri, la legge del periodo Meiji che proibiva la mescolanza di shintoismo e buddismo[2]. Un santuario aveva vari bettō, dal seibettō (monaco capo) allo shūri bettō (monaco incaricato delle riparazioni). Quelli non associati a doveri religiosi erano chiamati zoku bettō. Tra i santuari che hanno nominato bettō ci sono Iwashimizu Hachiman-gū, Tsurugaoka Hachiman-gū e Hakone Jinja[2]. Erano particolarmente comuni nei santuari di Hachiman e gongen e il loro mandato durò tre o sei anni[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Kōjien, Dizionario Giapponese
  2. ^ a b c d Enciclopedia dello Shinto, Bettō

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Bettō, in Enciclopedia dello Shinto, 2008.
  • (JA) Kōjien, Dizionario Giapponese, 5ª ed., Tokyo, Iwanami Shoten, 2000.
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