Basadonna

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Stemma della famiglia Basadonna
Rovigo, chiesa della Beata Vergine del Soccorso: peristilio, lo stemma della famiglia Basadonna posto all'apice del monumento commemorativo dedicato al podestà di Rovigo Pietro Basadonna

I Basadonna furono una famiglia patrizia veneziana, annoverata fra le cosiddette Case Nuove.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le cronache tradizionali ritengono che la famiglia Basadonna fosse di origine romana[1].

Fuggiti da Altino a seguito del terribile saccheggio del 452 compiuto dagli Unni di Attila, i Basadonna si sarebbero stabiliti inizialmente sull'isola di Burano[1]. Altre fonti, invece, li fanno giungere a Burano da Muggia, esercenti l'attività mercantile[2]. Membri del Maggior Consiglio prima della serrata, vi rimasero anche dopo il 1297. Diedero a Venezia alcuni tribuni.

Apparteneva a questo casato la N.D. Maria Basadonna, madre dell'ultimo doge Lodovico Manin.

Ancora presenti in seno al Maggior Consiglio nel 1797[3], anno della caduta della Serenissima, i Basadonna non compaiono, tuttavia, tra le famiglie confermate nobili dal Governo imperiale austriaco[4].

Membri illustri[modifica | modifica wikitesto]

Luoghi e architetture[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dizionario storico-portatile di tutte le venete patrizie famiglie, Venezia, Giuseppe Bettinelli, 1780, p. 29.
  2. ^ John Temple-Leader, Libro dei nobili veneti ora per la prima volta messo in luce, Firenze, Tipografia delle Murate, 1866, p. 16.
  3. ^ (PDF) Dorit Raines, Cooptazione, aggregazione e presenza al Maggior Consiglio: le case del patriziato veneziano, 1297-1797 (PDF), in Storia di Venezia, I, 2003, p. 61. URL consultato il 30 aprile 2012.
  4. ^ Francesco Schröder, Repertorio genealogico delle famiglie confermate nobili e dei titolati nobili esistenti nelle provincie venete, Venezia, Tipografia di Alvisopoli, 1830.

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