Arthur Schmidt (generale)

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Arthur Schmidt
Arthur Schmidt, nel mezzo, si arrende insieme a Paulus (a sinistra) e al colonello Adam (a destra)
NascitaAmburgo, 25 ottobre 1895
MorteKarlsruhe, 5 novembre 1987
Dati militari
Paese servitoBandiera della Germania Impero tedesco
Bandiera della Germania Repubblica di Weimar
Germania nazista
Forza armata Deutsches Heer
Reichswehr
Wehrmacht
ArmaHeer
Anni di servizio1914-1943
GradoGeneralleutnant
(Tenente generale)
GuerrePrima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
CampagneCampagna di Polonia
Invasione tedesca dei Paesi Bassi
Invasione tedesca del Belgio
BattaglieBattaglia di Stalingrado
Comandante diCapo di Stato Maggiore della 6. Armee
Decorazioni
"fonti nel corpo del testo"
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Arthur Schmidt (Amburgo, 25 ottobre 1895Karlsruhe, 5 novembre 1987) è stato un generale tedesco, capo di Stato Maggiore della 6. Armee durante tutta la battaglia di Stalingrado nella seconda guerra mondiale.

È stato spesso accusato, da una classica tradizione storica, di essere stato la vera "eminenza grigia" del generale Friedrich Paulus, comandante in capo dell'armata; di aver dettato praticamente tutte le scelte operative decisive e quindi di essere massimamente responsabile della passiva accettazione delle decisioni del Führer e del tragico destino delle truppe tedesche accerchiate durante la lunga e decisiva battaglia.

In realtà, sembra che effettivamente la forte personalità di Schmidt, ufficiale preparato e capo di stato maggiore estremamente efficiente e capace, esercitasse una certa influenza su Paulus; ma le scelte decisive furono certamente frutto di un processo decisionale complesso e spesso obbligato dalle direttive di Hitler e dalla situazione strategica concreta. In definitiva Paulus e Schmidt collaborarono molto bene durante tutta la battaglia e condivisero, provenendo tutti e due dalla prestigiosa scuola di stato maggiore tedesca, nella gran parte dei casi le stesse opinioni. Certamente Schmidt puntellò spesso il declinante morale di Paulus nella seconda parte della battaglia e spinse per una resistenza ad oltranza convinto della possibilità di un mantenimento del fronte della sacca fino a primavera, in presenza di un efficace rifornimento aereo.

Senza dubbio nell'ultima parte della battaglia, di fronte allo svanire delle speranze di liberazione dall'esterno e di un aereo-rifornimento efficace, anche Schmidt mostrò segni di delusione e rammarico, guidando le ultime fasi della lotta e la resa finale (dopo il ritiro di Paulus negli ultimi giorni dei combattimenti).

Era stato promosso da Hitler, durante la lunga battaglia, tenente generale e gli era stata assegnata anche la prestigiosa Croce di Cavaliere della Croce di Ferro.

Considerato da alcuni un fanatico nazista (cosa non dimostrata) e, diversamente da Hitler, un ufficiale infido e pronto a passare al nemico, Schmidt viceversa mostrò animo saldo anche nella prigionia non cedendo alle lusinghe sovietiche e mantenendo uno stretto riserbo, tornando a vivere in Germania Occidentale al termine della guerra.

Controllo di autoritàVIAF (EN100428769 · GND (DE139122753
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