Ara funeraria di Iulia Graphis

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Voce principale: Portico dei Marmi.
Lapide di Iulia Graphis nel Portico dei Marmi di Palazzo dei Musei di Reggio Emilia

L'ara funeraria di Iulia Graphis è un monumento funebre in marmo bianco del II sec. d.C. proveniente dall'area di Brescello e conservato nel Portico dei Marmi del Palazzo dei Musei di Reggio Emilia.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il monumento funebre viene dedicato da Quintus Iulius Alexander, che faceva parte del collegio dei seviri e ne era il capo, eletto per ben due mandati, e da Vaccia Iustina, forse sua moglie. La defunta, Iulia Graphis, potrebbe essere la stessa ragazza che compare in un altro monumento funerario esposto nel Portico dei Marmi.[1] Il suo nome è composto dal nome semplice che aveva da schiava, Graphis, e dal nomen Iulia, che è quello della gens di cui entra a far parte come liberta di Alexander. Graphis fu molto amata dai suoi padroni, quasi come una figlia: alumna era infatti un termine che a volte era utilizzato per gli schiavi nati in casa e cresciuti come membri della famiglia a tutti gli effetti.[2]

Giocattoli di Iulia Graphis

Palazzo dei Musei conserva, nel Museo Chierici di Paletnologia, anche il corredo funerario pertinente alla tomba, costituito da dei giocattoli in piombo.[2]

Iscrizione[modifica | modifica wikitesto]

(LA)

«D(is) M(anibus)
Iuliae Gra
phidis vixit
ann(os) XV m(enses) II d(ies) XI
Q(uintus) Iulius Alexan
der Vivir Aug(ustalis)
Mag(ister) Aug(ustalis) bis et
Vaccia Iustina
alumnae
karissimae»

(IT)

«Agli Dei Mani
di Giulia Grafide
[che] visse quindici anni,
due mesi e undici giorni.
Quinto Giulio Alessandro,
seviro Augustale e
Maestro degli Augustali per la seconda volta, e
Vaccia Giustina [dedicarono questo monumento]
a [Giulia Grafide], alunna
carissima»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Francesca Cenerini, Famiglie “allargate” in età romana: qualche esempio dalla regio VIII (Aemilia (PDF), in ὅρµος - Ricerche di Storia Antica, n. 11, 2019, DOI:10.7430/HORMOS1104.
  2. ^ a b Ludovica Darani, Iulia Graphis: miniature e mors immatura, in Kentron, n. 36, 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]