Anton Dohrn Seamount

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Anton Dohrn Seamount
Localizzazione dell'Anton Dohrn Seamount nella parte nordorientale dell'Oceano Atlantico
StatoBandiera delle acque internazionali acque internazionali
RegioneOceano Atlantico
Altezza−600 m s.l.m.
Prominenza2 100 m
Coordinate57°30′N 11°00′W / 57.5°N 11°W57.5; -11
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Oceano Atlantico
Anton Dohrn Seamount

L’Anton Dohrn Seamount è una montagna sottomarina dalla sommità piatta (cioè un guyot) che si trova nel fossa di Rockall, nella parte nordorientale dell'Oceano Atlantico, a ovest della Gran Bretagna e dell'Irlanda. Il seamount deve il nome alla nave da ricerca tedesca che lo scoprì alla fine degli anni 1950 e che, a sua volta, era stata intitolata al biologo tedesco Anton Dohrn.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

La montagna sottomarina si innalza dai 2.100 metri di profondità del fondale marino fino a circa 600 m al di sotto del livello del mare, ed è ricoperta da uno strato di sedimenti spesso circa 100 m. Si è innalzata in seguito ad episodi di attività vulcanica avvenuti tra 70 e 40 milioni di anni fa.[1]

Attorno alla base del vulcano sottomarino c'è una sorta di piccolo fossato dove il fondale marino si abbassa a un livello più inferiore a quello circostante.

Prima di pubblicare i risultati delle loro ricerche nell'agosto 2016, il gruppo del progetto Deep Links, una collaborazione tra l'Università di Plymouth, l'Università di Oxford, il Joint Nature Conservation Committee e la British Geological Survey, avevano passato sei settimane a bordo della nave da ricerca inglese RSS James Cook impiegando dei sommergibili robot per filmare, fotografare e raccogliere campioni della scogliera corallina ricca di un'eccezionale biodiversità che avevano scoperto sulla sommità appiattita del guyot.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ O'Connor, Stofferes, Wijbrans, Shannon and Morrissey (2000). [ Copia archiviata (PDF), su geo.vu.nl. URL consultato il 2 maggio 2010 (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2007). Evidence from episodic seamount volcanism for pulsing of the Iceland plume in the past 70 Myr Copia archiviata (PDF), su geo.vu.nl. URL consultato il 2 marzo 2008 (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2007)., Nature 408, 954–958.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]