Anna Afanas'evna Morozova

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Anna Afanas'evna Morozova
NascitaPolyana, 23 maggio 1921
MorteSiemiątkowo, 31 dicembre 1944
Luogo di sepolturaRadzanowo[1][2]
Dati militari
Paese servito Unione Sovietica
Forza armata Armata Rossa
GuerreSeconda guerra mondiale
DecorazioniEroe dell'Unione Sovietica
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Anna Afanas'evna Morozova, in russo А́нна Афана́сьевна Моро́зова? (Polyana, 23 maggio 1921Siemiątkowo, 31 dicembre 1944), è stata una partigiana sovietica arruolata nell'Armata Rossa, l'8 maggio 1965 è stata insignita postuma del titolo di Eroe dell'Unione Sovietica per le sue attività nella Resistenza.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Francobollo del 1966 in onore di Anna Morozova.
Tomba di Anna Morozova in Polonia.
Busta da lettera russa del 2011 con Anna Morozova.

Nacque il 23 maggio 1921 da una famiglia di contadini russi nel villaggio di Polyana, all'epoca nel governatorato di Kaluga. Nel 1936 si trasferisce a Bryansk quando il padre trova lavoro come direttore di una sartoria e studia per diventare ragioniera. Nel 1938 fu assunta come telefonista, nel novembre 1939 lavorò in una sartoria fino a quando iniziò a lavorare per l'aviazione sovietica.[3][4]

Attività partigiane[modifica | modifica wikitesto]

Non molto tempo dopo l'invasione tedesca dell'Unione Sovietica nel 1941, l'esercito tedesco prese il controllo della base di Seshcha, in cui lavorava, estromettendo in questo modo dal campo la 9ª Brigata di bombardieri pesanti delle Forze aeree sovietiche e parcheggiando nella base circa 300 bombardieri tedeschi della Luftflotte 2, da qui partivano per bombardare Mosca e le altre grandi città sovietiche.

La Direzione generale dei servizi segreti dell'Unione Sovietica aveva un disperato bisogno di informazioni sull'operatività della base aerea occupata dalla Luftwaffe per la sua importanza strategica: per ottenere tali informazioni, l'Armata Rossa e i membri della Resistenza di Bryansk crearono un'organizzazione di ricognizione clandestina in modo da infiltrarsi nella base aerea.

Anna tornò a Seshcha per lavorare sotto copertura nella base aerea come lavandaia e incontrò diversi suoi vecchi compagni di scuola che non erano riusciti a fuggire tempestivamente, invitandoli a unirsi al suo gruppo partigiano; dalla primavera del 1942 al settembre del 1943 operarono come parte della 1ª Brigata partigiana "Kletnyanskaya", spiando le forze nemiche, sabotando e distruggendo gli aerei della Luftwaffe e disattivando le attrezzature di terra. La brigata divenne infine un'organizzazione di Resistenza internazionale, estesa in Unione Sovietica, Polonia e Cecoslovacchia: quando l'unità mise le mani sulle mine magnetiche, le usò per distruggere venti aerei, sei treni e due magazzini di munizioni; trasferì le informazioni sulle specifiche dei carri armati Tiger, sui documenti di identificazione dei soldati tedeschi e sulla tecnologia medica. Le informazioni che la Morozova fornì all'aviazione militare fecero sì che i bombardieri sovietici attaccassero la base aerea corretta dove erano di stanza i tedeschi, invece della base fittizia costruita dai tedeschi. In seguito altri partigiani utilizzarono le informazioni raccolte per assaltare la base aerea, uccidendo circa 200 aviatori tedeschi e distruggendo 30 auto.[3][4] Nel settembre 1943 Anna lasciò il movimento partigiano, si arruolò nell'Armata Rossa dopo che le forze sovietiche ripresero il controllo della base di Seshcha nell'operazione di riconquista di Bryansk.

Per le sue attività nel movimento partigiano fu insignita della Medaglia per il coraggio e dell'Ordine della Stella Rossa dalla 10ª Armata dell'Unione Sovietica. Dopo essersi arruolata e aver conseguito il diploma di radiotelegrafista, nel luglio 1944 fu inviata in Polonia con la 10ª Armata[2], con lo pseudonimo di "Cigno". Alla fine del 1944 fu assegnata a un'unità partigiana sovietico-polacca. Il 31 dicembre 1944, dopo essere stata gravemente ferita in battaglia da un proiettile che le aveva frantumato il polso, si fece esplodere con una granata per evitare la cattura, uccidendo anche due soldati delle SS.[5]

Nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

L'immagine della Morozova è apparsa su un francobollo dell'Unione Sovietica del 1966 e su una busta postale della Federazione Russa. Molte strade di Bryansk portano il suo nome e nel 1965 è stata dichiarata postuma Eroe dell'Unione Sovietica.[5]

La storia di Anna Morozova è stata raccontata in un lungometraggio televisivo in quattro parti diretto da Sergej Kolosov e prodotto nel 1964.[6][7]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Eroe dell'Unione Sovietica - nastrino per uniforme ordinaria
— 8 maggio 1965[2]
Ordine di Lenin - nastrino per uniforme ordinaria
— 8 maggio 1965
Ordine della Stella rossa - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia per il coraggio - nastrino per uniforme ordinaria
— 12 gennaio 1943[8]
Ordine della Croce di Grunwald di II classe - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Морозова Анна Афанасьевна, su libryansk.ru.
  2. ^ a b c Морозова Анна Афанасьевна, su warheroes.ru. URL consultato il 24 marzo 2024.
  3. ^ a b Ivan Shkadov, Герой Советского Союза II, Любовь - Яшчук, Moscow, Voenizdat, 1988, ISBN 5203005362, OCLC 312615596.
  4. ^ a b Janina Cottam, Women in War and Resistance: Selected Biographies of Soviet Women Soldiers, Newburyport, Focus Publishing/R. Pullins Co, 1998, ISBN 1585101605, OCLC 228063546.
  5. ^ a b (RU) Nikolai Ufarkin, Морозова Анна Афанасьевна, su warheroes.ru. URL consultato il 30 aprile 2018.
  6. ^ Брянская областная научная универсальная библиотека им Ф. И. Тютчева, Морозова Анна Афанасьевна, su libryansk.ru. URL consultato il 24 marzo 2024.
  7. ^ The true story of underground worker Anna Morozova. The death of scout Anya Morozova She fought to the end, su tltaudit.ru. URL consultato il 25 marzo 2024.
  8. ^ Владимир ТРОФИМОВ, Забыть не имеем права, su magazines.gorky.media.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]