André Granet
André Granet (Parigi, 6 maggio 1881 – Parigi, 27 ottobre 1974) è stato un architetto e imprenditore francese.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Figlio dell'architetto Antoine-Louis Granet (1852-1935) si sposò nel 1922 con Geneviève Salles, nipote di Gustave Eiffel. Dopo gli studi a Parigi al liceo Condorcet e alla scuola di belle arti, nel 1901, entrò nell'atelier de Gaston Redon dove conobbe Roger-Henri Expert (1882-1955), con il quale collaborò qualche anno dopo.
Dopo la laurea nel 1907 lavorò in Francia fino al 1971 e fu autore di molte residenze private, di edifici industriali e per uffici. Senza dubbio le sue opere più importanti furono l'hôtel Splendid (1927) e l'Atrium Casino (1928) a Dax: due capolavori dell'Art déco[senza fonte]. Fra le sue opere più studiate e ammirate si ricordano anche: la fabbrica Gnome et Rhône a Gennevillier, 1906-1913, i quartieri operai a Lomme, 1906-1913, la fabbrica bd Kellermann, 1916-1920.
Con Auguste Perret, partecipò alla realizzazione del Teatro della Arti decorative per l'Esposizione internazionale del 1925. Disegnò inoltre con Roger-Henri Expert le decorazioni dell'Esposizione coloniale del 1931 e quelle dell'Esposizione universale del 1937. Il suo nome fu anche legato alla produzione di tutti i decori del Salone dell'aviazione di Parigi dal 1909 al 1968.
Scritti di André Granet[modifica | modifica wikitesto]
- "La Méthode Taylor appliquée à l'entreprise", Moniteur des Travaux publics, de l'entreprise et de l'industrie, 1918
- "Architecture contemporaine. Construction et décoration", M. de Brunoff, 1922
- "Murs et décors: Tome second, Volume 2", Albert Lévy, 1931
- André Granet, Maignan, Albert Roper, Henri Cangardel, Jean Sauvajol, "Conférences aux cadres des entreprises organisées par l'Union syndicale des industries aéronautiques", 1945
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Bruno Moretti, "Teatri", U. Hoepli, 1936
- Gabriel Henriot, "Luminaire moderne", Moreau, 1937
- Guillaume Janneau, "Meubles nouveaux", Moreau, 1945
- Maurice Besset, "Gustave Eiffel, 1832-1923", Electa, 1957
- Roberto Aloi, Agnoldomenico Pica, "Architetture per lo spettacolo, Volume 14", U. Hoepli, 1958
- Charles Braibant, "Histoire de la Tour Eiffel", Plon, 1964
- Amélie Granet, "André Granet (1881-1974), décors éphemères", 1987
- Roberto Gargiani, "Parigi: architetture tra Purismo e Beaux-Arts, 1919-1939", Clup, 1989
- Herrick Chapman, "State Capitalism and Working-Class Radicalism in the French Aircraft Industry", University of California Press, 1990
- Yvonne Brunhammer, Amélie Granet, "Les Salons de l'automobile et de l'aviation", Institut français d'architecture, 1993
- "Casabella, Volume 58,Edizioni 614-615", Domus, 1994
- Eleonora Trivellin, "Storia della tecnica edilizia in Italia: Dall'unità ad oggi", Alinea Editrice, 1998
- Léon Krier, "Architecture: Choice Or Fate", Papadakis Publisher, 1998
- Jacques Noetinger, "Témoin privilégié de l'histoire de l'aviation du XX siècle", Nouvelles Editions Latines, 2010
- Didier Grandsart, "Paris 1931: revoir l'exposition coloniale", FVW, 2010
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su André Granet
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Biographie, su citechaillot.fr. URL consultato il 3 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2014).
- Grand Palais, su grandpalais.fr. URL consultato il 6 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 10 settembre 2012).
- Laboratoire Aerodynamique, su gustaveeiffel.com. URL consultato il 25 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2013).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 36143923 · ISNI (EN) 0000 0000 8441 7612 · ULAN (EN) 500224621 · LCCN (EN) n94044363 · GND (DE) 188390669 · BNF (FR) cb12357316w (data) · WorldCat Identities (EN) lccn-n94044363 |
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