Ammasso della Macchina Pneumatica

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Ammasso della Macchina Pneumatica
ammasso di galassie
Ammasso della Macchina Pneumatica
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneMacchina Pneumatica
Ascensione retta10h 30m 03.5s
Declinazione-35° 19′ 24″
Distanza132,7 milioni a.l.
(40,7 milioni pc)
Redshiftz = 0,0087
Caratteristiche fisiche
Tipoammasso di galassie
Altre designazioni
Abell S636
Mappa di localizzazione
Ammasso della Macchina Pneumatica
Categoria di oggetti astronomici

Coordinate: Carta celeste 10h 30m 03.5s, -35° 19′ 24″

L'Ammasso della Macchina Pneumatica (o Abell S636)[1] è un ammasso di galassie situato in direzione dell'omonima costellazione[2] facendo parte del più vasto Superammasso dell'Idra-Centauro. L'Ammasso della Macchina Pneumatica è il terzo ammasso più vicino al nostro Gruppo Locale dopo l'Ammasso della Vergine e l'Ammasso della Fornace[3]. Dista dalla Terra 132,1 milioni di anni luce[2][4] (40.9 Megaparsec). Da non confondere con la Galassia Nana della Macchina Pneumatica[2].

L'Ammasso della Macchina Pneumatica è un raro di tipo III della classificazione di Bautz-Morgan[1][5] in quanto è privo di una galassia centrale dominante (cD)[6]. Ad ogni modo, sull'ammasso dominano due galassie ellittiche massicce, NGC 3268 e NGC 3258, e sono presenti altre galassie per un totale di circa 234 componenti[1][2]. Posto a confronto con altri ammassi, come quello della Vergine e della Fornace, si presenta estremamente denso, tanto da contenere galassie primordiali e una grande quantità di galassie nane ellittiche[2][4]. L'Ammasso della Macchina Pneumatica è suddiviso in due gruppi di galassie, il sottogruppo Settentrionale che gravita intorno a NGC 3268, e il sottogruppo Meridionale centrato su NGC 3258[2].

L'ammasso ha un redshift complessivo di z= 0,0087, quindi, come la maggior parte degli oggetti dell'universo osservabile, si sta allontanando dal Gruppo Locale[1]. I dati derivanti dalle osservazioni ai raggi X dell'ormai obsoleto satellite scientifico ASCA evidenziano che l'ammasso è quasi isotermico, con una temperatura media di kT ~ 2.0 keV[1].

Elenco delle principali galassie dell'Ammasso della Macchina Pneumatica[modifica | modifica wikitesto]

Letture consigliate[modifica | modifica wikitesto]

  • Burnham Jr., Robert (1978) Burham's Celestial Handbook Revised Edition Vol. 1 of 3. Dover Publications. New York ISBN 0-486-24063-0

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j (EN) Kazuhiro Nakazawa, Kazuo Makishima e Yasushi Fukazawa, ASCA Observations of a Near-by Cluster in Antlia, in Publications of the Astronomical Society of Japan, vol. 52, n. 4, 8 gennaio 2000, pp. 623-630, DOI:10.1093/pasj/52.4.623. URL consultato il 2 luglio 2015.
  2. ^ a b c d e f Astronomy & Astrophysics (A&A), in www.edpsciences.org. URL consultato il 2 luglio 2015.
  3. ^ a b c d e f g h i j k l (EN) Analía V. Smith Castelli, Lilia P. Bassino e Tom Richtler, Galaxy populations in the Antlia cluster – I. Photometric properties of early-type galaxies, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 386, n. 4, 6 gennaio 2008, pp. 2311-2322, DOI:10.1111/j.1365-2966.2008.13211.x. URL consultato il 2 luglio 2015.
  4. ^ a b (EN) A. V. S. Castelli, L. P. Bassino e S. A. Cellone, Dwarf Galaxies in the Antlia Cluster: First Results, Springer Berlin Heidelberg, 2007, pp. 109-110. URL consultato il 2 luglio 2015.
  5. ^ Hopp, U.; Materne, J., The Antlia cluster of galaxies and its environment - The Hydra I-Centaurus supercluster, in Astronomy and Astrophysics Supplement Series, vol. 61, 1985, pp. 93-106.
  6. ^ Guthrie, B. N. G., Radio emission associated with the brightest galaxies in clusters. (abstract), in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 168, 1974, pp. 15-20.

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