Alessandro Forficula

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Alessandro detto Forficula (... – VI secolo) è stato un funzionario bizantino.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Detto Forficula ("forbicella") per la sua abilità nel rifilare i bordi delle monete d'oro, Alessandro era un funzionario delle finanze imperiale, un discussor; era probabilmente uno degli scrinarii di una delle sezioni finanziarie della prefettura del pretorio, presumibilmente quella relativa all'esercito.

Nel 540 fu inviato in Italia dopo il richiamo a Costantinopoli di Belisario. Durante il tragitto si fermò alle Termopili, il cui presidio era formato da contadini locali armati. Egli:

«...disse non aversi a confidare nel presidio di villani in quel luogo; e decretò che vi si tenesse una guarnigione di duemila uomini, i quali però dovessero essere pagati, non già dall’erario pubblico, ma sivvero dalle singole città della Ellade, incamerando nel tempo stesso tutti i fondi che servivano al mantenimento de’ teatri civici sotto pretesto di provvedere a quel presidio; e intanto né nella Ellade, né in Atene medesima fu più pensato a quanto i pubblici spettacoli, o gli edifizii, od altri comodi urbani richiedevano.»

Giunto a Ravenna, si alienò le simpatie degli Italici e dei soldati imperiali stessi con un rapace fiscalismo e la riduzione del soldo.[1] Inoltre privò i poveri di Roma dei tre medinni di grano all'anno che re Teodorico il Grande faceva distribuire ai poveri a San Pietro.[2]

Nel 541 era uno degli 11 comandanti imperiali che tentarono di espugnare Verona ma che subirono una grave sconfitta per opera di Totila presso Faenza.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Procopio, DBG, III,1.
  2. ^ Procopio, Storia Segreta, 26.
  3. ^ Procopio, DBG, III,3.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]