Albero di Diana

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Un albero di Diana formato in due ore, cresciuto su una barretta di rame posta in una soluzione 0,1 M di nitrato d'argento.

In ambito chimico l'albero di Diana è un particolare deposito d'argento a forma di arborescenza che si ottiene per riduzione da una soluzione di nitrato d'argento.[1] È un esempio di "vegetazione chimica", cioè di un precipitato metallico che assume una struttura di tipo ramificato (dendritico). Il nome di questi "alberi" deriva dall'antico uso alchemico di associare i metalli alle divinità e ai pianeti; l'argento era associato a Diana e alla Luna. Analoghi "alberi" si possono ottenere anche con altri metalli, denominati sempre in base ad associazioni alchemiche; esempi sono l'albero di Giove (stagno), l'albero di Marte (ferro), l'albero di Saturno (piombo), l'albero del Sole (oro), l'albero di Venere (rame).[2][3] Queste arborescenze possono anche includere formazioni simili a frutti sui rami, fatto che indusse alcuni filosofi pre-moderni a teorizzare l'esistenza di vita anche nel regno minerale.[4]

Prima dell'avvento della chimica moderna i metodi per preparare un albero di Diana richiedevano l'utilizzo di mercurio e potevano richiedere moltissimo tempo. Ad esempio, la seguente procedura, descritta in origine dal chimico francese Nicolas Lémery (1645-1715), richiedeva 40 giorni:[5]

«Sciogliere un'oncia di argento puro in una quantità sufficiente di acqua forte purissima e di forza moderata, e avendo messo la soluzione in un vaso, diluirla con circa venti once di acqua distillata. Aggiungere quindi due once di mercurio, e lasciare il tutto a riposo. Nel corso di quaranta giorni dal mercurio crescerà una sorta di albero, che emettendo ramificazioni avrà l'aspetto di una vegetazione naturale»

Inizio della formazione di un albero di Diana ottenuto immergendo un filo di rame in una soluzione di nitrato d'argento. La soluzione inizia a colorarsi di azzurro per la formazione di ioni Cu2+.

Il metodo più veloce, descritto dal filosofo olandese Wilhelm Homberg (1652-1715), richiede circa un quarto d'ora:[6]

«Prendere quattro dramme di trucioli di argento fine, coi quali formare un amalgama, senza riscaldare, con due dramme di mercurio. Sciogliere l'amalgama in 4 once di acqua forte; e versare la soluzione in 3 galloni di acqua comune. Agitare per un po' per mescolarla bene; e quindi tenerla in un recipiente di vetro ben tappata. Per iniziare l'esperimento, prendere circa un'oncia della sostanza e porla in una piccola fiala; aggiungervi una quantità pari ad un pisello del normale amalgama di oro o argento, che dovrebbe essere soffice come burro. Lasciare la fiala a riposo per due-tre minuti. Subito dopo si vedranno parecchi filamenti sottili crescere perpendicolarmente alla superficie della goccia di amalgama, che poi cresceranno e formeranno piccole ramificazioni a forma di albero. La goccia di amalgama diventerà dura, come una pallina di terra bianca, e il piccolo albero sarà di colore argento brillante»

La reazione chimica che si verifica durante la formazione dell'albero di Diana è una precipitazione dell'argento in seguito a ossidoriduzione:

Hg + 2Ag+ → Hg2+ + 2Ag ↓

Per evitare i problemi legati alla tossicità del mercurio, oggigiorno si può ottenere una analoga reazione in modo più semplice utilizzando rame come riducente. È sufficiente sciogliere nitrato d'argento in acqua distillata, e immergere nella soluzione dei fili sottili di rame. Nel corso della reazione l'argento metallico si deposita sui fili di rame, mentre la soluzione acquista una colorazione azzurra dovuta alla formazione dei cationi Cu2+:[7]

Cu + 2Ag+ → Cu2+ + 2Ag ↓

Note[modifica | modifica wikitesto]

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