Ahmad Ali Khan di Malerkotla

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Ahmad Ali Khan
Nawab di Malerkotla
Stemma
Stemma
In carica1908 - 1947
Incoronazione1908
PredecessoreIbrahim Ali Khan
SuccessoreIftikhar Ali Khan
NascitaMalerkotla, 10 settembre 1881
MorteMalerkotla, 16 ottobre 1947
PadreMuhammad Ibrahim Ali Khan
MadreFazilatunnisa Begum
ConsorteDulhan Begum
Mallika Zamani Begum
Murtaza Begum
Ruqaiya Begum
Figli10
Religioneislamismo

Ahmad Ali Khan (Malerkotla, 10 settembre 1881Malerkotla, 16 ottobre 1947) è stato un principe indiano. È stato Nawab di Malerkotla dal 1908 al 1947.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

I primi anni[modifica | modifica wikitesto]

Muhammad Ahmad Ali nacque a Malerkotla nel 1881, figlio secondogenito del nawab Ibrahim Ali Khan.[1][2]

Il regno[modifica | modifica wikitesto]

Ahmad Ali Khan ascese al trono di Malerkotla nel 1908 dopo la morte di suo padre,[1][3] e la sua investitura formale ebbe luogo nel 1909. L'inizio del suo regno venne minato da una serie di dispute interne alla sua famiglia.[2]

Ahmad Ali Khan tentò di modernizzare il suo stato e di migliorare le condizioni di vita dei suoi sudditi. Costruì linee ferroviarie, scuole, ospedali e un college.[4] Fece inoltre costruire un bazar per la città di Jaipur.[5] Questi progetti indebitarono fortemente il nawab[4] ed il suo stato, e l'amministrazione di Malerkotla si trovò sull'orlo della bancarotta poco dopo l'ascesa di Ahmad al trono, rimanendo in quello stato per gran parte del suo regno. Anche la corruzione interna dei funzionari dello stato era e rimase un grande problema.[6] Malgrado questa situazione finanziaria, Ahmad riuscì a provvedere anche alle proprie truppe (nel 1915 poteva contare su 600 fanti, 54 cavalieri e 2 pezzi d'artiglieria), anche grazie ai prestiti concessigli dal governo britannico per l'assistenza fornita agli inglesi nella prima e nella seconda guerra mondiale.[6][7] Peraltro gli ufficiali del governo britannico dell'India avevano generalmente una bassa opinione di Ahmad, ritenendolo un monarca altamente influenzabile[4] e finanziariamente irresponsabile.[6]

Le politiche di Ahmad lo resero impopolare anche presso i suoi sudditi.[4] Fu criticato da diversi giornali popolari per le sue spese eccessive[6] e per le sue attitudini religiose. Ahmad cercò di bilanciare gli animi, ma le contestazioni non mancarono come ad esempio delle rivolte che si verificarono negli anni '30 del Novecento tra indù e mussulmani nello stato di Malerkotla, i quali lo accusarono rispettivamente di settarismo, per quanto egli cercasse di mantenersi super partes tra le due comunità religiose. In una rivolta, il mufti di Malerkotla guidò un esodo dei mussulmani fuori dallo stato per protesta contro il governo di Ahmad, giudicato troppo pro-indù.[8] Ahmad giunse alla conclusione che molti dei conflitti nati da futili motivi fossero ingenerati almeno in parte da suo cugino e rivale Ihsan Ali Khan, desideroso di usurpargli il trono mettendolo in ridicolo.[4]

Mentre altri principi indiani della sua epoca repressero violentemente le critiche rivolte al loro operato, la situazione precaria del governo di Ahmad lo spinse a essere cauto e a ricercare sempre la pace.[4][9]

La corte di Ahmad fu luogo di cultura, contraddistinta dalla presenza dei qawwals che introdussero l'urdu ed il persiano. Molte canzoni scritte sotto il suo regno da Amir Khusrow contenevano versi religiosi.[10]

L'adesione all'India e la morte[modifica | modifica wikitesto]

A differenza di quanto accaduto altrove, durante i movimenti indipendentisti dell'India nel 1947 non vi furono sommosse nello stato di Malerkotla.[11] Ahmad si limitò semplicemente ad utilizzare i suoi uomini per il mantenimento dell'ordine solito e per dirigere le operazioni di accoglienza di migliaia di rifugiati che giunsero a lui dagli stati vicini.[12] Nel settembre del 1947, il nawab siglò l'Instrument of Accession per aderire al nuovo Dominion dell'India.[12] All'epoca, ad ogni modo, il nawab era già molto malato e suo figlio Iftikhar Ali Khan era già divenuto reggente in suo nome.[13] Ahmad morì il 16 ottobre 1947 e venne succeduto appunto da Iftikhar che governò appena qualche mese prima dell'abolizione della monarchia.[4]

Personalità[modifica | modifica wikitesto]

Gli ufficiali inglesi contemporanei definirono Ahmad Ali Khan come un "uomo affascinante senza carattere né capacità" che, assieme al resto della sua famiglia, aveva un "esagerato senso" di considerazione di sé.[14]

Matrimoni e figli[modifica | modifica wikitesto]

Ahmad Ali Khan si sposò quattro volte. Il 6 agosto 1898, sposò sua cugina Dulhan Begum come prima moglie. Nel 1903, sposò Mallika Zamani Begum, una cugina del nawab Raza Ali Khan di Rampur. Sposò poi Murtaza Begum e Ruqaiya Begum. Fu padre di sei figli e quattro figlie.[13]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere Commendatore dell'Ordine della Stella d'India - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere Commendatore dell'Ordine dell'Impero Indiano - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia dell'incoronazione di Giorgio V - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'oro del Delhi Durbar di Giorgio V - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia del giubileo d'argento di Giorgio V - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia dell'incoronazione di Giorgio VI - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Rao, 1915
  2. ^ a b Bigelow, 2010, p.73
  3. ^ Bigelow, 2010, p.247
  4. ^ a b c d e f g Bigelow, 2010, p.109
  5. ^ Bigelow, 2010, p.141
  6. ^ a b c d Virdee, 2018, p.95
  7. ^ Bigelow, 2010, p.102
  8. ^ Bigelow, 2010, p.110
  9. ^ Virdee, 2018, pp.95-96
  10. ^ Vandana Shukla, The loneliness of the Malerkotla qawwals, su livemint.com, Mint, 17 marzo 2018. URL consultato il 4 aprile 2019.
  11. ^ M. Rahaman, Communal harmony characterises Maler Kotla town in Punjab, su indiatoday.in, India Today, 15 luglio 1988. URL consultato il 4 aprile 2019.
  12. ^ a b Virdee, 2018, p.98
  13. ^ a b Bigelow, 2010, p.140
  14. ^ Virdee, 2018, p.96

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Nawab di Malerkotla Successore
Ibrahim Ali Khan 1908 - 1947 Iftikhar Ali Khan
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