Agone (antica Grecia)

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Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Agone (disambigua).

Agōn (in italiano, Agone) è il termine, dal significato di gara e disputa, con cui, nell'antica Grecia, e successivamente anche a Roma, si indicò una manifestazione pubblica consistente in gare e giochi organizzati in occasione di celebrazioni religiose presso un santuario.

È stato sia uno degli elementi fondamentali della commedia attica, sia una caratteristica peculiare degli antichi Greci, i quali coltivavano e apprezzavano lo spirito agonistico, al punto da istituire numerose gare atletiche e artistiche.

Aristofane collocò l'agone come elemento intermedio fra il parodos e la parabasi, considerandolo uno degli aspetti costituenti della commedia, in quanto preannunciava la denuncia dei vizi pubblici, mentre il suo utilizzo nella tragedia propiziava il delitto o il sacrificio.[1]

La commedia antica greca è ricca di episodi di gare, documentate nelle opere di Aristofane, come ad esempio la disputa fra Eschilo e Euripide descritta nelle Rane. Ma anche la tragedia greca non fu esente da questo elemento, basti pensare all'Antigone di Sofocle con la disputa fra Antigone e Ismene.

Gli agoni più famosi e importanti furono i giochi olimpici, istmici, pitici e nemei, che si svolgevano periodicamente e comprendevano prove atletiche, concorsi ippici e, a volte, anche concorsi musicali (giochi panellenici).

Gli agoni drammatici si svolgevano invece in occasione delle feste in onore di Dioniso (Dionisie e Lenee).

Il gusto dell'agone non scomparve con il tramonto dell'era classica, ma sopravvisse nel corso dei secoli, e si può rintracciare come base costituente dell'altercatio medievale e anche delle scene della commedia dell'arte.

Note

  1. ^ "Le muse", De Agostini, Novara, 1964, Vol.1 pag.79

Bibliografia

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