Afshari

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Gli Afshari, chiamati anche Awshar o Afşar, sono un gruppo facente parte degli Oghuz.[1] Queste tribù Oghuz, originariamente nomadi, si trasferirono dall'Asia centrale e si insediarono inizialmente in quello che oggi è l'Azerbaijan iraniano, nella Repubblica di Azerbaigian e nella Turchia orientale. Successivamente alcuni di loro furono trasferiti, dalla dinastia safavide, a Khorasan, Kerman e Mazandaran.[2] Oggi sono variamente raggruppati come una branca degli azeri[3]great-soviet-encyclopedia e dei Turkmeni[4][5] o turcomanni.[6] Afshari, in Iran, sono un grande gruppo nomade,[7] con tribù nell'Anatolia, nord dell'Iran e Azerbaigian.[8] Essi furono la fonte delle dinastie degli Afsharidi e Karamanidi,[9] e dei khanati di Baku, Zanjan Khalkhale e Urmia.

Nadir Shah, che divenne scià di Persia nel 1736, proveniva dall'etnia dei Qirkhli (in persian قرخلو), tribù degli Afshari.[10][11]

In Turchia gli Afshari vivono, per la maggior parte, a Sarız, Tomarza e Pınarbaşı della provincia di Kayseri, oltre che in diversi villaggi delle province di Adana, Kahramanmaraş e Gaziantep.[12]

Afshari in Turchia[modifica | modifica wikitesto]

La maggior parte degli Afshari che vivono in Turchia sono discendenti di coloro che emigrarono dall'Iran dopo la caduta di Nadir Shah. Questo è accennato in una delle poesie di Dadaloğlu, famoso bardo degli Afshari, durante la resistenza degli Afshari contro gli insediamenti forzati nell'Impero ottomano:

(TR)

«Kabaktepe asıl köyüm
Nadir Şah'tan gelir soyum.»

(IT)

«Kabaktepe è il mio villaggio natale,
Discendente da Nadir Shah è il mio lignaggio.»

(Kabaktepe è il mio villaggio natale,
Discendente da Nadir Shah è il mio lignaggio)

Mentre Afshari erano rimasti nomadi e mantennero il loro stile di vita degli Oghuz, gli insediamenti forzati li costrinsero ad adottare uno stile di vita stabile. Una resistenza contro gli ottomani, sotto la guida spirituale del bardo Dadaloğlu e del signore locale Afshar Kozanoğlu, si dimostrò inutile.[12]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ P. Oberling, AFŠĀR, su iranicaonline.org, Encyclopedia Iranica. URL consultato il 9 luglio 2009.
    «AFŠĀR, one of the twenty-four original Ḡuz Turkic tribes»
  2. ^ Iran's Diverse Peoples: A Reference Sourcebook, ed. Massoume Price, (ABC-CLIO, 2005), pp. 75, 89.
  3. ^ Richard V. Weekes. Muslim peoples: a world ethnographic survey. AZERI. — Greenwood Press, 1978 — p. 56 — ISBN 9780837198804
  4. ^ From multilingual empire to contested modern state, Touraj Atabaki, Iran in the 21st Century: Politics, Economics & Conflict, ed. Homa Katouzian, Hossein Shahidi, (Routledge, 2008), 41.
  5. ^ James J. Reid, Crisis of the Ottoman Empire: Prelude to Collapse 1839-1878, (Franz Steiner Verlag, 2000), 209.
  6. ^ The Afghan Interlude and the Zand and Afshar Dynasties (1722-95), Kamran Scot Aghaie, The Oxford Handbook of Iranian History, ed. Touraj Daryaee, (Oxford University Press, 2012), 308.
  7. ^ Encyclopedia of The Modern Middle East and North Africa, (Detroit: Thomson Gale, 2004) P. 1112
  8. ^ Afshar - baluch-rugs.com, su baluch-rugs.com. URL consultato il 1º novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 12 settembre 2017).
  9. ^ Claude Cahen, Pre-Ottoman Turkey: a general survey of the material and spiritual culture and history c. 1071-1330, trans. J. Jones-Williams (New York: Taplinger, 1968), 281-2.
  10. ^ Tribal resurgence and the Decline of the bureaucracy in the eighteenth century, A.K.S. Lambton, Studies in Eighteenth Century Islamic History, ed. Thomas Naff; Roger Owen, (Southern Illinois University Press, 1977), 108-109.
  11. ^ The Struggle for Persia, 1709-1785, Cambridge Illustrated Atlas, Warfare: Renaissance to Revolution, 1492-1792, ed. Jeremy Black, (Cambridge University Press, 1996), 142.
  12. ^ a b Özdemir, Ahmet Z., Avşarlar ve Dadaloğlu, ISBN 9789756083406

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AFŠĀR, P.Oberling, Encyclopædia Iranica, (9 July 2009);"AFŠĀR, one of the twenty-four original Ḡuz Turkic tribes".AFŠĀR
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