Accordo di Metz

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L'Accordo di Metz è stato un accordo di principio tra la Santa Sede e la Chiesa ortodossa russa a Metz, in Francia, il 13 agosto 1962, in cui la Chiesa ortodossa russa ha accettato di inviare osservatori al Concilio Vaticano II e in cambio, il Vaticano si sarebbe espressamente astenuto dal condannare il comunismo. Le trattative si svolsero tra il cardinale Eugène Tisserant e il metropolita Nikodim.

In merito, esiste una lettera, datata 22 agosto 1962, nella quale il porporato francese scrive all'emissario russo Serge Bolshkoff, informandolo sull’incontro con Nikodim.[1][2]

Lo scrittore cattolico tradizionista Malachi Martin chiamò un rinnovo dei patti precedenti[non chiaro] del 1942 e il 1944 in materia dell'Ostpolitik del Vaticano, anche se il termine "Ostpolitik" è di solito associato con iniziative non di papa Pio XII (1939-1958), ma solo dei suoi successori, a partire da Giovanni XXIII.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il comunismo assente dal Concilio, su lastampa.it.
  2. ^ L'enigma Paolo VI, su lastampa.it, 7 giugno 2009.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Roberto de Mattei, Il Concilio Vaticano II. Una storia mai scritta, Torino, Lindau, 2010, ISBN 9788871808949, pp. 174–177, 502-504