Mitragliere (cacciatorpediniere): differenze tra le versioni

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{{Infobox nave
#REDIRECT [[Classe Soldati (cacciatorpediniere)#Mitragliere]]
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Il '''Mitragliere''' è stato un [[cacciatorpediniere]] della [[Regia Marina]].

== Storia ==

Una volta in servizio fu assegnato alla XII Squadriglia Cacciatorpediniere.

Tra il 12 ed il 16 giugno 1942 partecipò alla battaglia di Mezzo Giugno<ref>http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=25640</ref>.

Dal 2 luglio di quell’anno fu dislocato a [[Navarino]] insieme ai gemelli ''Bersagliere'', [[Corazziere (cacciatorpediniere)|''Corazziere'']] ed ''Alpino'' ed agli incrociatori leggeri ''Garibaldi'', [[Duca d'Aosta (incrociatore)|''Duca d’Aosta'']] e ''Duca degli Abruzzi'' (che formavano l’VIII Divisione), permanendovi per quattro mesi: tale formazione sarebbe dovuta intervenire nel caso i convogli in [[navigazione]] nell’area centroorientale del [[Mediterraneo]] venissero attaccati da navi partite dalle basi [[Medio oriente|mediorientali]] britanniche, ma non ve ne fu mai la necessità<ref>Giorgio Giorgerini, ''La guerra italiana sul mare. La marina tra vittoria e sconfitta 1940-1943'', p. 524.</ref>.

Svolse varie missioni sulle rotte dei convogli.

Il 26 novembre 1942 scortò a Biserta le motonavi Città di Napoli e Città di Tunisi<ref name="trentoincina">http://www.trentoincina.it/dbunita2.php?short_name=Mitragliere</ref>.

Il 10 dicembre effettuò una missione di trasporto truppe da Trapani a Biserta<ref name="trentoincina"/>.

Il 9 agosto 1943 salpò da La Spezia con i cacciatorpediniere [[Vincenzo Gioberti (cacciatorpediniere)|''Gioberti'']] e ''Carabiniere'', di scorta alla VIII Divisione (incrociatori leggeri ''Garibaldi'' e ''Duca d’Aosta'') diretta a [[Genova]]<ref name="Rocca-3">Gianni Rocca, ''Fucilate gli ammiragli. La tragedia della Marina italiana nella seconda guerra mondiale'', p. 292</ref><ref name="danieleranocchia">http://www.danieleranocchia.it/naval_history/mediterraneo.htm</ref><ref name="trentoincina"/>. Alle 18.24 la [[formazione]] fu avvistata al largo di Punta Mesco dal sommergibile britannico ''Simoon'', che lanciò quattro siluri contro il ''Garibaldi''; questi riuscì di evitarli con la [[manovra]], e lo stesso fece il ''Mitragliere'', mentre il ''Gioberti'' fu colpito ed affondò spezzato in due<ref name="Rocca-3"/><ref name="danieleranocchia"/><ref name="trentoincina"/>.

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Il 12 settembre 1943 Mitragliere, Fuciliere, Carabiniere e Regolo vennero internati nella rada di Porto Mahon, ove rimasero sino al 21 gennaio 1945, quando poterono rientrare in Italia (analoga sorte ebbe l’Orsa, mentre Pegaso ed Impetuoso preferirono autoaffondarsi)<ref>http://www.regianaveroma.org/RegiaNaveRoma_2009/Archivio/Fotografico/Internamento.htm</ref>.

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== Note ==
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[[Categoria:Cacciatorpediniere della Regia Marina]]
[[Categoria:Cacciatorpediniere della Regia Marina]]

Versione delle 12:18, 30 gen 2011

Mitragliere
voci di navi presenti su Wikipedia

Il Mitragliere è stato un cacciatorpediniere della Regia Marina.

Storia

Una volta in servizio fu assegnato alla XII Squadriglia Cacciatorpediniere.

Tra il 12 ed il 16 giugno 1942 partecipò alla battaglia di Mezzo Giugno[1].

Dal 2 luglio di quell’anno fu dislocato a Navarino insieme ai gemelli Bersagliere, Corazziere ed Alpino ed agli incrociatori leggeri Garibaldi, Duca d’Aosta e Duca degli Abruzzi (che formavano l’VIII Divisione), permanendovi per quattro mesi: tale formazione sarebbe dovuta intervenire nel caso i convogli in navigazione nell’area centroorientale del Mediterraneo venissero attaccati da navi partite dalle basi mediorientali britanniche, ma non ve ne fu mai la necessità[2].

Svolse varie missioni sulle rotte dei convogli.

Il 26 novembre 1942 scortò a Biserta le motonavi Città di Napoli e Città di Tunisi[3].

Il 10 dicembre effettuò una missione di trasporto truppe da Trapani a Biserta[3].

Il 9 agosto 1943 salpò da La Spezia con i cacciatorpediniere Gioberti e Carabiniere, di scorta alla VIII Divisione (incrociatori leggeri Garibaldi e Duca d’Aosta) diretta a Genova[4][5][3]. Alle 18.24 la formazione fu avvistata al largo di Punta Mesco dal sommergibile britannico Simoon, che lanciò quattro siluri contro il Garibaldi; questi riuscì di evitarli con la manovra, e lo stesso fece il Mitragliere, mentre il Gioberti fu colpito ed affondò spezzato in due[4][5][3].

Alla proclamazione dell’armistizio, la nave salpò da La Spezia con il resto della squadra navale (corazzate Italia, Vittorio Veneto e Roma, incrociatori leggeri Giuseppe Garibaldi, Attilio Regolo, Duca degli Abruzzi, Eugenio di Savoia, Duca d’Aosta, Montecuccoli, cacciatorpediniere Artigliere, Fuciliere, Legionario, Carabiniere, Velite, Grecale, Oriani) per consegnarsi agli Alleati a Malta[6][7]. Alle 15.15 del 9 settembre, tuttavia, la formazione fu attaccata da bombardieri tedeschi: dapprima fu leggermente danneggiata la corazzata Italia (da una bomba caduta vicino allo scafo), poi, alle 15.42, la corazzata Roma fu raggiunta da una bomba-razzo che, perforati tutti i ponti, scoppiò sotto la chiglia provocando gravi danni tra i quali una falla nello scafo, danni alle artiglierie contraeree e un locale macchine fuori uso (con riduzione della velocità a 16 nodi); dieci minuti più tardi la stessa nave fu centrata da una seconda bomba in corrispondenza di un deposito munizioni: devastata da una colossale deflagrazione, la Roma si capovolse ed affondò, spezzandosi in due, in 19 minuti, portando con sé 1393 uomini[8]. Alle 16.07 la XII Squadriglia, di cui era caposquadriglia il Mitragliere (al comando del capitano di vascello Giuseppe Marini[9]) e cui appartenevano Fuciliere e Carabiniere, venne mandata a soccorrere la nave in affondamento; i tre cacciatorpediniere trassero in salvo in tutto 503 uomini (altri 119 furono salvati dall’incrociatore leggero Attilio Regolo e dalle torpediniere Orsa, Pegaso ed Impetuoso); il Mitragliere e le altre unità diressero quindi per Porto Mahon nelle Baleari, ove giunsero alle 8.30 sbarcando i naufraghi della Roma[10].

Il 12 settembre 1943 Mitragliere, Fuciliere, Carabiniere e Regolo vennero internati nella rada di Porto Mahon, ove rimasero sino al 21 gennaio 1945, quando poterono rientrare in Italia (analoga sorte ebbe l’Orsa, mentre Pegaso ed Impetuoso preferirono autoaffondarsi)[11].

Finita la guerra, il trattato di pace previde l’assegnazione del Mitragliere alla Francia come risarcimento dei danni di guerra[3].

Il 15 luglio 1948 il Mitragliere fu ceduto alla Marine Nationale[3]. Denominato dapprima M 2, assunse poi il nome definitivo di Jurien de la Graviere[3].

Radiato nel 1956[3], fu avviato alla demolizione.

Note

  1. ^ http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=25640
  2. ^ Giorgio Giorgerini, La guerra italiana sul mare. La marina tra vittoria e sconfitta 1940-1943, p. 524.
  3. ^ a b c d e f g h http://www.trentoincina.it/dbunita2.php?short_name=Mitragliere
  4. ^ a b Gianni Rocca, Fucilate gli ammiragli. La tragedia della Marina italiana nella seconda guerra mondiale, p. 292
  5. ^ a b http://www.danieleranocchia.it/naval_history/mediterraneo.htm
  6. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Caruana-SM
  7. ^ Enzo Biagi, La seconda guerra mondiale – parlano i protagonisti, fasc. 9 – L’Italia si arrende
  8. ^ http://www.regianaveroma.org/RegiaNaveRoma_2009/Storiografia/Affondamento/Attacco_aereo.htm
  9. ^ http://www.regianaveroma.org/RegiaNaveRoma_2009/Storiografia/Internamento/Home_Internamento.htm
  10. ^ http://www.regianaveroma.org/RegiaNaveRoma_2009/Storiografia/Affondamento/Salvataggio_naufraghi.htm
  11. ^ http://www.regianaveroma.org/RegiaNaveRoma_2009/Archivio/Fotografico/Internamento.htm


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