Filippo Zappata: differenze tra le versioni

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{{Bio
'''Filippo Zappata''' ([[Ancona]], [[6 luglio]] [[1894]] - [[Gallarate]] ([[Provincia_di_Milano|MI]]), [[30 agosto]] [[1994]]) fu un progettista aeronautico italiano. Lavorò presso la [[C.R.D.A.]], la [[Bleriot]], la [[Breda]], la [[Agusta]]. Zappata divenne famoso a partire dalla metà degli anni [[1930|'30]] specializzandosi progressivamente nella progettazione di plurimotori. Particolarmente significative, tra le sue realizzazioni, l'elegante [[idrovolante]] a scafo centrale [[CANT Z.501]], nonché l'idrovolante a scarponi [[CANT Z.506]] che consentiva di soccorrere anche in condizioni di mare forza 5 eventuali naufraghi, l'ottimo [[bombardiere]] medio [[CANT Z.1007]], il [[CANT Z.1015]], infine il prestazionale [[CANT Z.1018|CANT Z.1018 Leone]] mai arrivato alla produzione in serie e la rielaborazione in idrovolante del [[CANT Z.515]] prodotta in piccola serie per le note vicende belliche dell'armistizio. In campo civile ricordiamo il bimotore da turismo [[CANT Z.1012]]; molto interessanti sono anche altri suoi progetti nel campo dei plurimotori civili da trasporto sia terrestri che idrovolanti, alcuni dei quali rimasero allo stato di prototipo, come il bel quadrimotore [[Breda Zappata B.Z.308]], mentre altri arrivarono alla produzione come gli ottimi [[CANT Z.506]]C o il [[CANT Z.509]].
|Nome = Filippo
|Cognome = Zappata
|PostCognome =
|Sesso = M
|PreData =
|LuogoNascita = Ancona
|LuogoNascitaLink =
|GiornoMeseNascita = 6 luglio
|AnnoNascita = 1894
|LuogoMorte = Gallarate
|LuogoMorteLink =
|GiornoMeseMorte = 30 agosto
|AnnoMorte = 1994
|Attività = ingegnere aeronautico
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità =
|Immagine = Filippo Zappata (1935).jpg
|Didascalia = Filippo Zappata in una foto del [[1935]]
}}

Dopo l'infanzia e gli studi classici effettuati ad Ancona, i primi anni del [[XX secolo]] il giovane Zappata si trasferisce a [[Genova]] per frequentare la [[Scuola navale superiore]] ma è costretto ad abbandonarla per lo scoppio della [[prima guerra mondiale]]. Arruolatosi nei [[Bersaglieri]] in qualità di ufficiale venne ferito gravemente nei pressi di [[Tolmino]], ora in territorio [[Slovenia|sloveno]], e che lo costringono ad abbandonare il reparto. Al ritorno dal fronte, viene assegnato inizialmente al Servizio tecnico aeronautico e successivamente alla direzione tecnica militare, dove poté mettere in pratica gli insegnamenti acquisiti nella frequentazione del corso di laurea di ingegneria.

Il primo incarico in ambito civile lo vede come assistente presso le [[Officine Aeronautiche Gabardini]], a [[Cameri]], in [[provincia di Novara]], ma già nella prima metà degli [[anni 1920|anni venti]] le sue capacità furono premiate dall'assunzione presso le [[C.R.D.A.#Officine Aeronautiche|Officine Aeronautiche]] come vicedirettore tecnico affiancandolo al capoprogettista ingegner [[Raffaele Conflenti]]. Benché gli venne affidata la direzione del Reparto Sperimentale in seno all'azienda, a Zappata venne sempre negata la possibilità di avviare alla produzione i velivoli da lui progettati, preferendogli i tradizionali e più affidabili disegni di Conflenti. Per questo motivo decide di abbandonare l'azienda italiana e trasferitosi in [[Francia]] presso lo stabilimento del [[pioniere dell'aeronautica]] [[Louis Blériot]] gli venne dato finalmente la possibilità di riuscire a realizzare il suo primo velivolo, il [[Blériot-Zappata Z.110]] del [[1930]].

Dopo l'esperienza francese decide infine di accettare di tornare a lavorare in Italia presso l'azienda da cui se n'era andato qualche anno prima. Questa volta la direzione della [[C.R.D.A.]] gli offrono infatti il posto precedentemente occupato dall'ingegner Conflenti legando il proprio nome all'azienda Monfalconese dal [[1933]] al [[1942]]. In quel periodo i velivoli realizzati dai suoi progetti assunsero, come era convenzione, una "Z" aggiuntiva nella sigla.

Particolarmente significative, tra le sue realizzazioni, l'elegante [[idrovolante]] a scafo centrale [[CANT Z.501]], nonché l'idrovolante a scarponi [[CANT Z.506]] che consentiva di soccorrere anche in condizioni di mare forza 5 eventuali naufraghi, l'ottimo [[bombardiere]] medio [[CANT Z.1007]], il [[CANT Z.1015]], infine il prestazionale [[CANT Z.1018|CANT Z.1018 Leone]] mai arrivato alla produzione in serie e la rielaborazione in idrovolante del [[CANT Z.515]] prodotta in piccola serie per le note vicende belliche dell'armistizio. In campo civile ricordiamo il bimotore da turismo [[CANT Z.1012]]

All'inizio del [[1942]] la [[Società Italiana Ernesto Breda per Costruzioni Meccaniche|Società Italiana Ernesto Breda]] gli propone di assumere la qualifica di capoprogettista presso la loro sezione aeronautica. In cerca di nuovi stimoli e in funzione della maggiore potenzialità dell'azienda di [[Sesto San Giovanni]], Zappata decide di accettare la proposta. Purtroppo le avverse vicende belliche che vedevano protagonista l'Italia durante le ultime fasi della [[seconda guerra mondiale]] vedevano la distruzione degli stabilimenti da parte dell'ex alleato [[Germania nazista|tedesco]] in seguito all'[[Armistizio di Cassibile]] ed i progetti di Zappata tutti basati sullo Z.1018 Leone, il [[bombardiere]] [[Breda BZ.301]], o Leone III°, il [[aereo da caccia|caccia pesante]] [[Breda BZ.302|BZ.302]], il [[caccia notturno]] [[Breda BZ.303|BZ.303]], o Leone II° ed il [[cacciacarri]] [[Breda BZ.304|BZ.304]] riuscirnon a concretizzarsi solo nel prototipo del BZ.303.

Nel dopoguerra realizza lo splendido quadriomotore [[aereo di linea|di linea]] [[Breda BZ.308]], che per l'aspetto simile allo [[Stati Uniti|statunitense]] [[Lockheed Constellation]] venne soprannominato all'epoca il "Connie italiano". Questo velivolo doveva segnare la ripresa dell'attività aeronautica civile italiana ma la precaria situazione economica in cui era il nostro paese nel dopoguerra, assolutamente impotente contro i colossi anglostatunitensi che avevano già assorbito il mercato commerciale internazionale, non riuscirono ad imporsi ed il progetto venne abbandonato.

Gli ultimi anni della carriera lo vede passare dai velivoli ad ala fissa a quella [[elicottero|rotante]]. Nel [[1951]] infatti accetta di trasferirsi presso l'[[Augusta]] che l'anno successivo ottiene la possibilità di produrre su licenza gli elicotteri della statunitense [[Bell Aircraft Corporation]]. Zappata resterà in azienda fino al [[1963]], anno in cui raggiunge la meritata pensione all'età di 69 anni.

Zappata si spegne a [[Gallarate]], in [[provincia di Varese]], il [[30 agosto]] [[1994]], all'età di oltre 100 anni.


==Collegamenti esterni==
==Collegamenti esterni==
*[http://www.aerei-italiani.net/SchedeT/aereocrda501.htm scheda del CANT Z.501]
*[http://www.aerei-italiani.net/SchedeT/aereocrda506.htm scheda del CANT Z.506b]
*[http://www.aerei-italiani.net/SchedeT/aereocantz515.htm scheda del CANT Z.515]
*[http://www.aerei-italiani.net/SchedeT/aereocrda1018A.htm scheda del CANT Z.1018 Leone]
*[http://www.aerei-italiani.net/SchedeT/aereobz308.html scheda del Breda Zappata B.Z.308]


*[http://www.aeronautica.difesa.it/SitoAM/Default.asp?idnot=5642&idsez=1&idarg=7&idente=1394 La scheda dedicata a Filippo Zappata sul sito ufficiale dell'Aeronautica Militare]
{{Portale|Ingegneria}}
eda del Breda Zappata B.Z.308]

{{Portale|Aeronautica|Ingegneria}}


[[Categoria:Ingegneri italiani|Zappata, Filippo]]
[[Categoria:Ingegneri italiani|Zappata, Filippo]]

Versione delle 22:42, 29 giu 2008

Filippo Zappata in una foto del 1935

Filippo Zappata (Ancona, 6 luglio 1894Gallarate, 30 agosto 1994) è stato un ingegnere aeronautico italiano.

Dopo l'infanzia e gli studi classici effettuati ad Ancona, i primi anni del XX secolo il giovane Zappata si trasferisce a Genova per frequentare la Scuola navale superiore ma è costretto ad abbandonarla per lo scoppio della prima guerra mondiale. Arruolatosi nei Bersaglieri in qualità di ufficiale venne ferito gravemente nei pressi di Tolmino, ora in territorio sloveno, e che lo costringono ad abbandonare il reparto. Al ritorno dal fronte, viene assegnato inizialmente al Servizio tecnico aeronautico e successivamente alla direzione tecnica militare, dove poté mettere in pratica gli insegnamenti acquisiti nella frequentazione del corso di laurea di ingegneria.

Il primo incarico in ambito civile lo vede come assistente presso le Officine Aeronautiche Gabardini, a Cameri, in provincia di Novara, ma già nella prima metà degli anni venti le sue capacità furono premiate dall'assunzione presso le Officine Aeronautiche come vicedirettore tecnico affiancandolo al capoprogettista ingegner Raffaele Conflenti. Benché gli venne affidata la direzione del Reparto Sperimentale in seno all'azienda, a Zappata venne sempre negata la possibilità di avviare alla produzione i velivoli da lui progettati, preferendogli i tradizionali e più affidabili disegni di Conflenti. Per questo motivo decide di abbandonare l'azienda italiana e trasferitosi in Francia presso lo stabilimento del pioniere dell'aeronautica Louis Blériot gli venne dato finalmente la possibilità di riuscire a realizzare il suo primo velivolo, il Blériot-Zappata Z.110 del 1930.

Dopo l'esperienza francese decide infine di accettare di tornare a lavorare in Italia presso l'azienda da cui se n'era andato qualche anno prima. Questa volta la direzione della C.R.D.A. gli offrono infatti il posto precedentemente occupato dall'ingegner Conflenti legando il proprio nome all'azienda Monfalconese dal 1933 al 1942. In quel periodo i velivoli realizzati dai suoi progetti assunsero, come era convenzione, una "Z" aggiuntiva nella sigla.

Particolarmente significative, tra le sue realizzazioni, l'elegante idrovolante a scafo centrale CANT Z.501, nonché l'idrovolante a scarponi CANT Z.506 che consentiva di soccorrere anche in condizioni di mare forza 5 eventuali naufraghi, l'ottimo bombardiere medio CANT Z.1007, il CANT Z.1015, infine il prestazionale CANT Z.1018 Leone mai arrivato alla produzione in serie e la rielaborazione in idrovolante del CANT Z.515 prodotta in piccola serie per le note vicende belliche dell'armistizio. In campo civile ricordiamo il bimotore da turismo CANT Z.1012

All'inizio del 1942 la Società Italiana Ernesto Breda gli propone di assumere la qualifica di capoprogettista presso la loro sezione aeronautica. In cerca di nuovi stimoli e in funzione della maggiore potenzialità dell'azienda di Sesto San Giovanni, Zappata decide di accettare la proposta. Purtroppo le avverse vicende belliche che vedevano protagonista l'Italia durante le ultime fasi della seconda guerra mondiale vedevano la distruzione degli stabilimenti da parte dell'ex alleato tedesco in seguito all'Armistizio di Cassibile ed i progetti di Zappata tutti basati sullo Z.1018 Leone, il bombardiere Breda BZ.301, o Leone III°, il caccia pesante BZ.302, il caccia notturno BZ.303, o Leone II° ed il cacciacarri BZ.304 riuscirnon a concretizzarsi solo nel prototipo del BZ.303.

Nel dopoguerra realizza lo splendido quadriomotore di linea Breda BZ.308, che per l'aspetto simile allo statunitense Lockheed Constellation venne soprannominato all'epoca il "Connie italiano". Questo velivolo doveva segnare la ripresa dell'attività aeronautica civile italiana ma la precaria situazione economica in cui era il nostro paese nel dopoguerra, assolutamente impotente contro i colossi anglostatunitensi che avevano già assorbito il mercato commerciale internazionale, non riuscirono ad imporsi ed il progetto venne abbandonato.

Gli ultimi anni della carriera lo vede passare dai velivoli ad ala fissa a quella rotante. Nel 1951 infatti accetta di trasferirsi presso l'Augusta che l'anno successivo ottiene la possibilità di produrre su licenza gli elicotteri della statunitense Bell Aircraft Corporation. Zappata resterà in azienda fino al 1963, anno in cui raggiunge la meritata pensione all'età di 69 anni.

Zappata si spegne a Gallarate, in provincia di Varese, il 30 agosto 1994, all'età di oltre 100 anni.

Collegamenti esterni

eda del Breda Zappata B.Z.308]