Eversione

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Eversione[1] (indicata a volte anche con l'espressione sovversione[2]) è un termine che descrive genericamente l'atto di sconvolgere o rovesciare un ordine o un potere precostituito o lo status quo, solitamente mediante espedienti violenti e con l'utilizzo di strumenti o atti terroristici o rivoluzionari.

Per esempio nell'ordinamento giuridico italiano, un atto si definisce eversivo se determina un rischio concreto per le istituzioni democratiche.[3] Più precisamente si parla di eversione dell'ordine democratico, in cui l'insieme degli atti volti a sovvertire o minare l'ordine costituzionale avviene attraverso il turbamento delle strutture sociali con l'obiettivo finale di destabilizzarle.[4] Questa materia viene disciplinata e punita dagli articoli 270-bis[5] e 280 del codice penale.[6]

Espressione si riferisce principalmente a un processo mediante il quale i valori e i principi di un sistema preesistente e consolidato vengono contraddetti o capovolti nel tentativo di trasformare l'ordine sociale vigente e tutte le sue strutture di potere e d'autorità, le gerarchie e le norme sociali, andando a minare e attaccare la morale pubblica.

L'eversione viene utilizzata maggiormente come strumento per raggiungere obiettivi politici, poiché generalmente comporta meno rischi, costi e difficoltà rispetto ad una disputa o a uno scontro aperto. Inoltre può essere utilizzata anche come strumento o azione di guerriglia.[7]

I gruppi terroristici generalmente non utilizzano la sovversione come strumento cardine per il raggiungimento dei loro obiettivi. Tuttavia, le azioni intraprese dai terroristi possono produrre delle conseguenze che causano un effetto sovversivo sulla società. La sovversione può implicare l'uso di metodi corruttivi o violenti per realizzare tale cambiamento.[8]

Inoltre si può configurare e realizzare anche l'eversione esterna, in cui "uno stato aggressore tenta di reclutare, finanziare e spalleggiare politici e militari autoctoni per rovesciare il governo locale attraverso un colpo di stato".[7] Se il tentativo di eversione dovesse fallire nel suo obiettivo di provocare un colpo di stato, è possibile che le azioni del gruppo eversivo tramutano in insurrezione, e dall'insurrezione passino alla guerriglia.[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Paul W. Blackstock (1964). The Strategy of Subversion: Manipulating the Politics of Other Nations (Hardcover) (1st ed.), Chicago: Quadrangle Books, pagina 56

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