Wikipedia:Bar/Siamo sicuri che chi crede in dio è al 90% un pistacchione

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Siamo sicuri che chi crede in dio è al 90% un pistacchione[modifica wikitesto]

http://it.wikipedia.org/wiki/Rapporto_tra_religiosit%C3%A0_e_intelligenza#Risultati_di_studi_e_sondaggi

Tradotto: siamo sicuri che questo sia l'unico sondaggio sulla faccia della terra? NO perchè io qualche amico laureato ce l'ho e non mi tornano (empiricamente e statisticamente) i numeri...

A me invece risulta una forte correlazione tra fede religiosa e fede politica indipendentemente dal QI. Qualcuno ha o riesce a trovare qualche fonte alternativa all'unica fonte/sondaggio citato?

TKS -- Fragolino - (segui il bianconiglio) 00:50, 17 giu 2006 (CEST)[rispondi]

Beh credo che la voce lo dica chiaramente all'inizio:

«Lo studio per individuare eventuali rapporti tra religiosità e intelligenza è una ricerca condotta, principalmente negli Stati Uniti»

<polemica on>d'altronde solo in america si possono fare dei sondaggi così superficiali <polemica off> --Nick1915 - all you want 02:30, 17 giu 2006 (CEST)[rispondi]

<chi di spada ferisce... on>Esistono sondaggi che supportino questa tua affermazione?<chi di spada ferisce... off> ;-) Vermondo 10:55, 17 giu 2006 (CEST)[rispondi]

Questa diffidenza contro i sondaggi "scomodi" mi puzza assai. Semmai discutiamo del metodo più o meno scientifico con cui sono condotti e se ha senso trarne conclusioni di qualche tipo, ma non sul fatto che possano essere condotti e che se ne possa liberamente discutere. Altrimenti cadiamo nella vecchia logica dell' indice e della caccia alle streghe. -- @ _ 11:03, 17 giu 2006 (CEST)[rispondi]

Inoltre il QI non ha nulla a che fare con quanto detto, non facciamo una confusione grottesca tra gli argomenti... Cmq wikipedia non è un forum, se c'è qualche problema con la voce forse è meglio rivelarlo e parlarne nella discussione specifica... --Lucas 11:07, 17 giu 2006 (CEST)[rispondi]

Avevo aggiunto questa osservazione nella discussione della voce, prima di accorgermi che la proposta di cancellazione risaliva all'ottobre 2005. Comunque queste due righe esprimono perfettamente la mia idea - --Klaudio 11:40, 17 giu 2006 (CEST)[rispondi]

IMHO la statistica citata può essere tutto tranne che scientifica, questo per un motivo molto semplice: ammesso che il QI sia la misura di qualcosa, certamente il sentimento religioso (o religiosità) di una persona non è misurabile, quindi o si definisce la voce come "confronto fra QI e QR" (definendo il QR - Quoziente di religiosità in base a test che diano un risultato quantitativo) o la voce non è tanto POV quanto fuorviante. Propongo la cancellazione - --Klaudio 11:30, 17 giu 2006 (CEST)[rispondi]
la voce in questione è una vecchia traduzione della voce inglese corrispondente, che nel frattempo è migliorata; eventualmente si potrebbe correggere (immagino che correlare religiosità ed intelligenza indipendentemente da tutti gli altri fattori possa avere un significato pari a correlare religiosità e possesso di un suv, ma tent'è...) --Riccardo 13:26, 17 giu 2006 (CEST)[rispondi]
In effetti l'unica cosa che ha un senso è correlare la presenza di una fede religiosa col livello scolastico del soggetto (studi fatti anche in Italia), la correlazione col QI (QI stesso che ha perso valore scientifico per la nascita delle teorie sulle intelligenze multiple) non ha alcun senso. Se la voce è la semplice descrizione di un (pesudo)esperimento reale ha un suo perchè, anche se mi sembra molto poco enciclopedica... --Lucas 13:32, 17 giu 2006 (CEST)[rispondi]

Riporta un dato di fatto, un sondaggio condotto da una rivista di discreta affidabilità scientifica. Toglierlo sarebbe scorretto. Per non dire censura. --JollyRoger ۩ 16:00, 17 giu 2006 (CEST)[rispondi]

Quello che contesto è proprio che "riporti un dato di fatto": un dato di fatto è qualcosa che può (in qualche modo) essere misurata. Accetterò queste affermazioni quando avrò una misura della religiosità che possa essere definita indipendentemente dal metodo di misura (1 m è 1 m sia che io lo misuri con un righello o lo misuri calcolando il tempo impiegato da un raggio laser a percorrerlo) - --Klaudio 16:09, 17 giu 2006 (CEST)[rispondi]

Diciamocelo: è un tema molto controverso, ma, proprio per questo estremamente intrigante e stimolante. Capisco che possa urtare molte sensibilità e suscitare reazioni al limite del risentimento, perché quando si entra nella sfera religiosa si mettono allo scoperto corde molto intime ed emozionali. Personalmente non ho maturato un mia convinzione definitiva sul tema specifico, ma penso che il fatto stesso che l'argomento inneschi sempre un dibattito partecipato ed articolato, giustifica già la presenza della voce. Per Nick1915: rispetto la tua opinione, ma mi sembrerebbe più consono usare l'espressione "teoria sbagliata" al posto di "teoria superficiale": infatti l'aggettivo "superficiale" denota un approccio pregiudizialmente "ostile" nei confronti di una tesi che, seppure minoritaria e molto controversa, ha pur sempre un discreto numero di sostenitori -- @ _ 18:07, 17 giu 2006 (CEST)[rispondi]

la voce al momento cita due soli studi su argomenti diversi, uno è il rapporto tra qi e religiosità, l'altro il rapporto tra grado di istruzione e religiosità, per parte mia uno studio singolo che non ha ricevuto più conferme indipendenti è fuffa, perdipiù si tratta di studi su una realtà specifica (stati uniti) e la voce pare dare a questi significato globale; i dati sono poi affetti da migliaia di correlazioni, tra cui almeno: grado di ricchezza (negli stati uniti, forse ovunque, la religiosità è molto più diffusa tra i bassi strati sociali che non proseguono negli studi), tipo di istruzione (una istruzione laica, solitamente pagata dallo stato, magari venatamente anticlericale, allontana dalla religione, più di una istruzione in istituti religiosi che raramente sono sovvenzionati), tipo di studi (empiricamente posso dire che studenti di certe facoltà tendono a essere più laici), tipo di esperienze di vita... Queste però sono mie opinioni, immagino che chi legge la voce si faccia le sue, nessuna dovrà essere là riportata. "Superficiale" è per me una definizione giusta, è superficiale cercare una correlazione tra religiosità ed intelligenza quanto cercarla tra il colore dei capelli ed il numero di scarpe, perché una correlazione ci sarà, ma probabilmente dovuta ad altri fattori, per dimostrarne un rapporto diretto gli studi devono fare molto di più che sondaggi ed isolare tutte le possibili altre cause --Riccardo 03:26, 18 giu 2006 (CEST)[rispondi]
Parlo in senso generale non riferendomi strettamente alla voce. Cercare una relazione tra religione e "intelligenza" non ha alcun senso proprio perchè il concetto di intelligenza non è univoco né stabilibile analiticamente, gli studi in tal senso sono obsoleti più che superficiali. Gli studi che hanno fatto anche in Italia per correlare religiosità a "grado scolastico" (non "intelligenza") invece, sono in realtà molto più semplici. Non era necessario definire, come qualcuno ha detto, il "grado di religiosità", bensì rispondere a una domanda quale "ritieni di far parte di una qualsiasi fede religiosa e di condividere la credenza verso il Dio che rappresenta?" e chiedere il livello di istruzione del soggetto. Che poi l'esperimento pecchi di metodo non è molto importante anche perchè l'unica cosa che si vuole stabilire in questi casi è il grado di istruzione di coloro che si definiscono "appartenenti ad una fede religiosa", perciò lo scopo è facilmente raggiungibile. Tutto ciò senza implicazioni qualitative... --Lucas 07:24, 18 giu 2006 (CEST)[rispondi]
Ritengo che definire la religione solo credere in Dio ed appartenere ad una fede religiosa sia fuorviante, se non altro perchè conosco atei che comunque presentano un sentimento religioso (basta vedere la fede nella storia di alcuni marxisti) che trascende dall'esistenza o meno di un Dio, ma che crede nella Natura, nell' Umanità o in altre entità non-personali, ma che comunque rappresentano qualcosa di metfisico, al limite dicendo "non posso spiegarlo perchè è troppo complesso, ma comunque qualcosa che stabilisce un fine alla nostra eistenza c'è", ebbene chiaramente non definirei tutte queste persione Cristiane, o Maomettane o Buddiste, ma non mi sognerei neanche di definirle non-religiose. E' in questo senso che sostengo la religiosità "non misurabile" e quindi non correlabile con nessuna altra quantità - --Klaudio 16:54, 18 giu 2006 (CEST)[rispondi]
Sì certo, su questo concordo. La ricerca, però, non parla di questo, non intende dar definizioni di religiosità, piuttosto cerca di mettere in relazione la dichiarazione di appartenenza ad una determinata (e determinabile quantomeno soggettivamente) religione (tipo buddhismo, cattolicesimo, ecc.), e il grado di istruzione scolastica. Nien'altro. --Lucas 01:49, 19 giu 2006 (CEST)[rispondi]