Wikipedia:Bar/Discussioni/Ripresentata la norma "ammazzablog": quella dello sciopero/Comunicato

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Proposta di Zerosei[modifica wikitesto]

Faccio presente che non scrivo tutti i giorni lettere ai ministri per cui la seguente proposta vi potrà far ridere. Chiedo quindi per cortesia di discutere civilmente della cosa proponendo aggiunte o tagli ecc. Se ho fatto errori mi scuso in anticipo con tutti. In particolare non so se scrivere la lettera a nome di chi si firmerà o a nome della comunità intera. Secondo me possiamo scriverla a nome dei firmatari (diversamente da come ho impostato la lettera) linkando magari il testo in un banner da cui poi tutti potranno leggere e firmare la lettera. Una specie di petizione insomma. IMHO sarebbe anche buona cosa scrivere, oltre alla "lamentela", una sorta di controproposta accettando ad esempio il fatto di autoregolamentare i blog (e noi siamo già ok), ma bisogna vedere che cosa devono contenere questi regolamenti e se sono previste sanzioni in caso il regolamento venga infranto... dite che si può scrivere questa cosa? --Zero6 17:56, 27 apr 2012 (CEST)[rispondi]

Gentile Ministro della Giustizia Paola Severino,
la comunità della Wikipedia in lingua italiana Le scrive per esprimere tutte le proprie preoccupazioni in merito all'annunciata ipotesi di "regolamentare i blog" (http://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_6_9.wp?previsiousPage=mg_6_9&contentId=NOL747019). I server di Wikipedia sono situati negli USA, tuttavia, siccome l'enciclopedia è liberamente modificabile da chiunque nei limiti posti da un regolamento (la cosiddetta "Wikiquette" http://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Wikiquette), gli utenti che la scrivono sono sottoposti alle leggi dei paesi in cui risiedono o di cui hanno la cittadinanza. Pertanto, poiché gran parte degli utenti che scrivono su Wikipedia in lingua italiana sono italiani, ogni modifica alle leggi italiane riguardo i siti internet può avere conseguenze significative su Wikipedia in italiano e sul suo sviluppo. Wikipedia non è un blog, ma ci sentiamo in dovere di chiederLe di non riproporre una legge dello stesso tipo del cosiddetto "ddl Alfano", in particolare per quanto riguarda l'articolo 28 di tale disegno di legge teso a modificare l'articolo 8 della legge 8 febbraio 1948, n. 47, e successive modificazioni. Una norma che obbligasse i siti informatici a "pubblicare le dichiarazioni o le rettifiche entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono" (comma 1 del già citato articolo 28), andrebbe infatti contro il normale funzionamento di Wikipedia – ma non solo – interamente composta da volontari e senza una struttura gerarchica di comando (http://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Non_esiste_una_redazione) rendendo difficile e complicato l'accoglimento di eventuali richieste entro i tempi previsti con conseguenti probabili ritardi nella loro pubblicazione; ritardi che esporrebbero a sanzioni i singoli contributori (la responsabilità civile e penale delle cose scritte ricade esclusivamente su chi le ha scritte, rintracciabile tramite indirizzo IP).

Siamo saldamente convinti che sia inoppugnabilmente doveroso e parte della nostra deontologia rettificare informazioni false, ma ci sembra importante sottolineare come una modifica del genere ci appaia lesiva dell'art. 21 della Costituzione dal momento che, nella formulazione a suo tempo divulgata, potrebbe includere richieste di modifiche anche su fatti veri, di pubblica notorietà, pubblicabili e accertati, anche a dispetto delle fonti presenti, ma "scomodi" alle persone chiamate in causa. Fatti veri, di pubblica notorietà e accertati di cui secondo noi invece chiunque ha diritto ad avere conoscenza, quando essi abbiano rilevanza tale da poter stare su un'enciclopedia. Ci preme anche sottolineare che una siffatta modifica della legge del 1948 porterebbe inevitabilmente, proprio per la compressa libertà di espressione e per l'esposizione a sanzioni, a una drastica diminuzione dei naviganti attivi su internet e alla chiusura di molti siti web. Nel nostro caso, ciò porterebbe a una diminuzione della libertà di scrittura degli utenti su questa enciclopedia, specialmente sulle voci che trattano di fatti riguardanti persone viventi, per timore di sanzioni. Il timore di dover continuamente pubblicare rettifiche su argomenti sensibili, porterebbe anche imporre di oscurare cautelativamente le voci dell'enciclopedia su questi argomenti. Non ci sentiamo tutelati se la valutazione della "lesività" di detti contenuti è rimessa non a un Giudice terzo e imparziale, ma unicamente all'opinione del soggetto che si presume danneggiato, soprattutto aggiungendo il fatto che già si siano nel passato intentati procedimenti giudiziari contro "amministratori" di wikipedia - il nome non tragga in inganno, essi sono solo utenti cui la comunità ha ritenuto di concedere diritti di svolgere alcune operazioni tecniche di manutenzione del sito, non sono responsabili del contenuto del sito - per fatti cui essi sono estranei, solo perché sono loro concessi maggiori poteri di modificare il sito, minando così la libertà di scrivere questa enciclopedia.

La realizzazione di una grande e completa enciclopedia in italiano attraverso l'opera collettiva e volontaria di migliaia di persone, gratuita e legalmente accessibile, è un obiettivo da cui ci sentiamo ancora molto lontani, specialmente per quanto riguarda argomenti specialistici e in alcuni casi, anche argomenti più generali, ma è un obiettivo che intendiamo tenacemente perseguire e a cui invitiamo tutti a contribuire, per far sì che sempre più persone abbiano libero accesso a fonti di conoscenza a prescindere dalle loro condizioni e, con quella conoscenza, possano formarsi una coscienza più consapevole e liberamente perseguire la loro personale ricerca della felicità e, se vi riusciranno, realizzarsi appieno nella società umana. Minacciare a questo modo la scrittura di tale opera, ai nostri occhi, ci sembra un atto immorale, sia da un punto di vista deontologico sia utilitaristico, volto a bloccare la libera iniziativa delle persone, tanto nella forma di scrittori dell'enciclopedia quanto poi nella forma di lettori della stessa.

Certi della Sua comprensione e confidando in un'impostazione meno repressiva dell'ipotizzata modifica all'art. 8 della legge 8 febbraio 1948, ci appelliamo alla S. V. affinché presti massima attenzione alla presente lettera.

Cordiali saluti,
la comunità della Wikipedia in italiano.


Proposta di Dry Martini[modifica wikitesto]

Ditemi voi sul titolo da usare: "Pregiata" è sofisticato ma un po' muffoso; "Gentile"/"Gentilissima" è molto neutro, ma comunque formale (quindi io propenderei per questo). Ho cercato di spiegare anche come funziona Wikipedia, per mostrare che abbiamo già le nostre regole e che non possiamo garantire un processo di revisione in cui ci sia qualcuno in grado di dare un "imprimatur". Stessa cosa per la formula finale: è formale e abbastanza standard, ma non "sottomessa" o "ampollosa", anzi, è la più informale tra le formule formali. --Dry Martini confidati col barista 19:29, 10 mag 2012 (CEST)[rispondi]

Gentilissima signora, Onorevole Ministro,

Le scriviamo come utenti della versione italiana di Wikipedia, l'enciclopedia libera, in merito al disegno di legge anti-corruzione all'esame del Governo. In quel progetto, l’articolo 25 sostanzialmente riproduce la norma dell'articolo 28 del ddl Alfano sulle intercettazioni, che mirava a estendere l'obbligo di rettifica ai "siti informatici", con le stesse modalità alle quali sono sottoposte le testate registrate.

Wikipedia si fonda sulla libera collaborazione: chiunque può modificare le voci senza dover ottenere approvazioni di alcun genere. Le voci, a loro volta, sono controllate — in modo non comparabile al processo di revisione editoriale tradizionale — da un gran numero di utenti, tutti volontari, che applicano un insieme di linee guida, approvate a loro volta dalla comunità.

E qui sta il primo ostacolo. Il sistema di Wikipedia non prevede e per sua natura non può prevedere figure di controllo responsabili dei contenuti, che possano dare seguito a eventuali richieste di rettifica nei termini attualmente previsti dalla legge. Le modifiche controverse - quali possono essere, appunto, le richieste di rettifica delle informazioni contenute in una voce - vengono di norma discusse in modo assolutamente informale tra utenti interessati, sempre su base volontaria, cercando sempre un punto di vista neutrale, in modo da prevenire inserimenti scorretti o di parte. Ovviamente non c'è nessuna garanzia che i contributori abbiano conoscenze e titoli per scrivere in maniera autorevole di un argomento: l'affidabilità e l’obiettività di Wikipedia si basano sull’obbligo per gli autori di citare sempre fonti attendibili e verificabili.

Un altro aspetto critico della questione è che le discussioni sulle modifiche controverse possono protrarsi ben oltre il limite imposto dalla legge per la pubblicazione della rettifica, nei casi più complessi anche mesi. Chi quindi avesse interesse a far pubblicare dei contenuti controversi evitando opposizioni potrebbe appellarsi all'articolo 25 e rifiutare il dialogo, attendendo la scadenza delle quarantotto ore. Già ora, non è raro che lo strumento della minaccia di azione legale venga usato per impedire la pubblicazione di un contenuto semplicemente sgradito o per imporre una certa interpretazione di qualche vicenda. Finora la comunità ha provveduto autonomamente a gestire queste situazioni: nella convinzione che non esista nessun diritto ad avere una voce su Wikipedia, e interpretando i toni aggressivi come incompatibili con il progetto, semplicemente non è stato dato corso alla richiesta. Ma se venisse estesa l’applicabilità del diritto alla rettifica anche ai siti internet, la situazione si farebbe insostenibile, dando spazio a modifiche improprie di ogni genere.

E veniamo allora alla tutela di chi si ritenga leso dalla pubblicazione di fatti o notizie non rispondenti al vero. Il rimedio sta nella natura stessa della libera comunità di Wikipedia: la segnalazione e l’apertura di una discussione, sempre con obbligo di indicare fonti attendibili e verificabili. A quel punto la via è in discesa: si passa per una discussione in cui si valutano i pareri di altri utenti e la validità della fonti tra loro comparate; una volta raggiunto un consenso su una certa versione, la si pubblica. Senza ricorrere a intimidazioni di sorta.

Per concludere, Gentile signora Ministro, facciamo affidamento sulle Sue dichiarazioni di disponibilità a consentire un'autoregolamentazione dei blog (Wikipedia non è un blog, ma crediamo che lei facesse riferimento implicitamente a tutte le fattispecie di siti informatici toccate dalla proposta di legge).

Wikipedia ha già un imponente apparato di linee guida, allo scopo di evitare abusi e di migliorare la qualità dei contenuti: una normativa che non tenga conto della natura collaborativa (‘orizzontale’) del nostro progetto sarebbe impropriamente restrittiva e probabilmente inadatta a tutelare diritti che possono, almeno sul nostro sito, essere tutelati altrimenti, nel rispetto del lavoro altrui e dell'imparzialità dei contenuti.

Con la speranza di aver chiarito alcuni luoghi comuni che circondano il nostro progetto e certi della sua comprensione, le porgiamo i nostri migliori saluti.

La comunità di Wikipedia|Alcuni utenti di Wikipedia