Wikipedia:Bar/Discussioni/Il futuro di Wikiversità

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Il futuro di Wikiversità


È giunto il momento di mettere da parte i sentimentalismi e chiedersi se Wikiversità in italiano sia mai stato un vero progetto. Forse di "progetto" si poteva parlare solo all'inizio, quando la separazione da Wikibooks era vista come necessaria dalla gran parte degli utenti che la proposero. Dopo uno sprint iniziale di una manciata di utenti, pochi ma determinati (tento di ricostruire - non ero presente), pare che l'attività sia andata calando senza mai raggiungere un'effettiva maturità comunitaria o completezza di contenuti. Tutti gli amministratori si sono dimessi o sono decaduti per inattività, eccetto uno, WHacko, per di più inattivo da oltre due anni. Non sparerò numeri a caso, per rendersi conto dello stato di abbandono bastano le ultime modifiche e le discussioni al bar. Questa, che avevo iniziato con la speranza di fornire una nuova "scintilla", è naufragata nel vuoto. Sono stato tentato dall'aprire una proposta di chiusura ma, secondo la policy, «Inactivity in itself is no valid reason» (enfasi originale).
Pertanto, nella speranza di una soluzione, mi rivolgo alla "sorella maggiore" e ai suoi utenti. --Ricordisamoa 07:08, 29 dic 2014 (CET)[rispondi]

È inutile cantarcela fra di noi, gli argomenti sono sempre gli stessi da 7 anni ed è ovvio che siano tutti stufi di ripeterli. Chi è interessato a determinare il futuro di Wikiversità deve andarne a parlare con gli unici che potrebbero renderlo vivo, cioè studenti e docenti universitari: solo loro possono dirci a quali condizioni potrebbero trovarla uno strumento utile e partecipare.
Può farlo chiunque, ma solitamente è piú facile farlo da socio Wikimedia Italia quindi il mio secondo consiglio è di associarsi (vedi anche [1]). Wiki universitari ce ne sono diversi, un esempio è WikiFM con cui WMI è in stretto contatto. --Nemo 11:40, 29 dic 2014 (CET)[rispondi]
Se guardo la home di en.wikiversity e poi quella di it.wikiversity, sulla prima trovo
Wikiversity is a Wikimedia Foundation project devoted to learning resources, learning projects, and research for use in all levels, types, and styles of education from pre-school to university, including professional training and informal learning. We invite teachers, students, and researchers to join us in creating open educational resources and collaborative learning communities. To learn more about Wikiversity, try a guided tour or start editing now.
sulla seconda
Benvenuto/a in Wikiversità, l'università aperta in lingua italiana, un luogo di apprendimento libero in italiano a cui tutti possono contribuire
Ovviamente i grassetti li ho messi io, ma la differenza si vedeva anche senza. E comunque si nota anche con le altre versioni. Dunque, mi chiedo, non sarà che questa insistenza sul livello universitario, unita alla non considerazione (o non esplicita) dei livelli "inferiori" (e perché no, "diversi"), non è completamente estranea alla ragione per cui - mutatis mutandis e fatte le proporzioni, pesati i distinguo e distinto il grano dal loglio - si ha questa differenza di risultati?
Tutto in Progetto è impostato sul livello universitario (Facoltà:Scuola dell'infanzia...), e ci si interroga sul come avere successo in uno degli ambienti culturali costitutivamente più antitetici allo spirito wiki che vi siano al Mondo, quale quello accademico italiano?
Io molto rispettosamente suggerirei di cominciare a riconsiderare allora a quanti livelli dell'istruzione la lezione di learning potrebbe fornire lo spunto didattico del learning by doing (che dovrebbe essere uno dei motti del Progetto), quanti tipi di diversi docenti possono essere più o meno interessati a fornire anche questa istruzione, con tutto il suo valore meta-formativo.
Forse la home, che indirizza tutta l'accoglienza di un progetto, potrebbe essere un po' più aperta a tutto ciò che dovrebbe far parte del Progetto, e già nominare esplicitamente la non limitatezza del campo didattico potrebbe evitare di respingere lettori che proprio a quello vorrebbero rivolgere interesse.
Dicevo dei livelli "diversi", e - non irriguardosamente, spero - ci includo la Facoltà:Diversamente abili, che ad oggi produce la pagina normativa sulla dislessia ed una più corposa sezione sull'afasia. Non suoni critica per il già fatto, ma è un po' pochino, dopo tutto questo tempo. Io credo che gente che ha voglia di insegnare, spiegare, condividere "come funziona" la diversità ce ne sia tanta a tanti livelli. D'accordo, non sono professoroni con il biglietto da visita a rotolo, ma magari è brava gente che ha davvero qualcosa di utile da dire e saprebbe dirlo in modo da farcelo apprendere. Perché non fare una telefonata, anche con scatto alla risposta, a qualcuna fra le tante associazioni? A qualcuno fra i tanti enti volontari?
Il successo di Wikipedia è dovuto anche all'innovatività del prodotto: informazione neutrale. Non c'era e ve n'era fabbisogno. L'abbiamo fatta e il pubblico ci premia. C'erano, le enciclopedie, mica le abbiamo inventate noi; solo che le abbiamo fatte con metodo diverso e su principi diversi. Non bisogna temere di innovare nell'individuare temi e metodi: Wikiversity non sarà mai un'università privata alternativa agli atenei statali o confindustriali, che faccia l'istesso che fanno loro ma in wikimarkup; può essere invece una piattaforma didattica che neutralmente non privilegia alcun livello, ma una volta che abbia una base sufficiente di contenuti può provare a fare ciò che manca, e di cui c'è fabbisogno. Ad esempio un insegnamento aperto all'interdisciplinarità e multiculturale, lontano anni luce, quindi, da quello schema che ha per centro di gravità l'esame come atto di fede nella predicazione del professore di turno e che crea più adepti che scienziati, più zeloti che arditi del pensiero; è a questa istruzione passata dalla mutua che qualcuno pensa utile rifarsi? I "prof" che non sono di questo stampo esistono, per carità, ma molti di loro sono già da noi, in WikiPedia, li conosciamo bene; io per esempio ne ho gratamente in mente, su tutto, ciò che chiamerei l'allegria intellettuale e la vivezza della trasmissione dei concetti. Proviamo, senza scatto, a chiedere a loro qualche parere confidenziale?
Non è di chi già insegna "ordinatamente" il fabbisogno di quel Progetto, e gli studenti che son lì dentro... l'ateneo ce l'hanno già, non è nemmeno un loro fabbisogno. E non servono nemmeno burocratizzazioni, coltivo il sogno che certe associazioni non siano mai un passaggio obbligato come una volta era il visto si stampi. Quindi tutto aiuta, ma come sempre non ci sono privative.
Cos'è allora di innovativo che possono cercare in Wikiversity, di cui qualcuno possa avvertire mancanza? Troviamo quel qualcosa, intanto, e cerchiamo di individuare anche a chi darlo; il modo di darglielo poi lo si trova -- g · ℵ (msg) 14:36, 29 dic 2014 (CET)[rispondi]
in proposito al tema dell'apprendimento generale, faccio notare che all'estero ha preso piede tutto un filone di istruzione gratis/open/free (anche se in alcuni casi con licenze incompatibili alle nostre) che in Italia (o, meglio, in lingua italiana) stenta ad attecchire (l'unica eccezione significativa nel panorama mi sembra essere UniNettuno che ancora trasmette alcuni dei suoi corsi in diretta streaming sul web e in tv, ma è chiaramente lontano da quanto offre, gratuitamente e non, il panorama estero). --valepert 15:02, 29 dic 2014 (CET)[rispondi]
A dispetto del nome e dell'originaria impostazione per facoltà il tentativo di aprire wikiversity all'intero mondo dell'insegnamento era stato fatto; si dirà che è stato fatto molto poco e molto male, ma il tentativo, tra tante incomprensioni, era stato fatto e la mio parere l'esigenza ci sarebbe stata. C'è stata più attenzione alla didattica wiki nelle scuole all'esterno della nostra comunità piuttosto che tra di noi. Vedi le varie organizzazioni, non solo associazioni, ma anche società lucrative che propongono l'uso didattico del wiki, vedi, solo per fare un esempio i corsi che da ultimo a Roma ha organizzato http://www.wikiscuola.it. (una s.r.l. del tutto distinta da noi ma che ha una mailing list in cui sono iscritti 60.000 docenti) Nella sola Lombardia, i corsi per i docenti delle classi che hanno avuto la pioggia dei 70.000 tablet distribuiti dalla regione hanno avuto il metodo wiki come uno dei temi ricorrenti, il tutto, ovviamente al di fuori delle nostre proposte. Un riassunto della situazione lombarda fatta per tutt'altro scopo la si trova qui. Secondo me trovare qualche risposta per il bisogno ora più urgente che è quello delle scuole superiori, va trovata. Che riutilizzi quel poco di salvabile di wikiversity o cominci da capo poco importa. Morale: gli altri si sono buttati ad aprire siti sull'uso di wiki nella didattica, noi proponiamo di cancellare il sito che, seppure in modo inadeguato si occupa della stessa cosa. Vale sempre, però, a mio avviso, il principio di stare attenti a non buttare, insieme all'acqua sporca, anche il bambino, a meno che non si voglia fare un grande regalo ai nostri competitori:

«hoc Ithacus velit et magno mercentur Atridae.»

--Mizar (ζ Ursae Maioris) (msg) 17:41, 29 dic 2014 (CET)[rispondi]

[↓↑ fuori crono] nessuno ha proposto di "cancellare" Wikiversità. Tutt'al più verrebbe trasferita su betawikiversity:, sempre secondo m:Closing projects policy. --Ricordisamoa 23:20, 29 dic 2014 (CET)[rispondi]
Tutti i progetti fratelli sono ben meno noti, meno letti (e quindi con meno contributori) di Wikipedia (il cui successo e diffusione, soprattutto iniziale, non penso fosse determinato più di tanto dal fatto che l'informazione fosse neutrale, aspetto non poi così noto ai più, quanto alla novità dell'essere modificabile da tutti cosa di cui si è ampiamente parlato su mass media rendendo Wikipedia nota, e che si trovavano le informazioni che si cercava, dopo esservi arrivati anche grazie all'ottimo piazzamento nei risultati dei motori di ricerca. Tutte cose che con i progetti fratelli non succede, o non è noto al potenziale pubblico).
In più per Wikiversità non mi è chiaro la differenza da Wikibook, perché debba essere un progetto separato. Vero che praticamente non conosco Wikiversità, ma a maggior ragione ciò presumo sia difficilmente comprensibile a chi la conosce ancor meno o per niente. Quindi meno utilizzatori e quindi meno potenziali contributori. --109.53.234.223 (msg) 22:42, 29 dic 2014 (CET)[rispondi]
Quale sarebbe la differenzA? --Emanuele676 (msg) 01:19, 30 dic 2014 (CET)[rispondi]

«Tum vero ardemus scitari et quaerere causas»

prima di mandare il pacco-dono a betaversity, io proverei a vederle tutte, le possibilità di salvare il Progetto. Che imho può anche ripartire ex novo da questo momento con già a bordo qualcosa, ma con tutto da ripensare e con qualcosa forse da ricostruire. Anche innovativamente, se è il caso e se ci si riesce, rispetto alle W/V in altre lingue; senza "anche", inventiamoci qualcosa e già che ce ne occupiamo rendiamolo speciale. Abbiamo circa un anno di tempo per evitare una figura assai poco onorevole quando da fuori ci si comincerà ad interessare ai Progetti in italiano con sempre maggiore attenzione; credo sia da escludere completamente che ci presentiamo all'appuntamento con un Progetto "restituito per compiuta giacenza" o messo in un angolo perché abbandonato. Chi di voi va a rispondere ai Colleghi di Versity di altre lingue che verranno in Italia a trovarci? Spero che tutti possano sentirsi dignitosamente in grado di sostenerne conversazione, anzi è un augurio.
Quindi andrei con ordine: stabiliamo subito che cosa quel Progetto davvero deve fare nell'immediato. E' impellente, è qualcosa di più grave che un'urgenza. Poi facciamolo.
Proviamo intanto a confrontare fra di noi cosa pensiamo debba fare in concreto. Ma solo un momento prima, proviamo a raffinare quale pensiamo debba essere - per come lo vede ciascuno di noi - il vero carattere distintivo di Versity, ciò che lo rende speciale e ciò che deve esporre nella sua vetrina; e per aiutarci oso proporre questo giochino:
  • facciamo conto di avere un caro amico interessato a un dato argomento e ipotizziamo che sulla Versity ideale quell'argomento sia trattato a modo; come convincereste l'amico (che è un caro amico, quindi non gliela state vendendo ma gli dite le cose come stanno) a venirsi ad informare proprio su WikiVersity? «Vienitelo a studiare su WikiVersity perché...» - completare i puntini.
@109: parlando del "prodotto", le nostre voci di nuovo hanno quello; che le si faccia in un wiki è "metodo", e questo lo condividiamo anche con W/V, ma ciò che va individuato riguarda il prodotto specifico. Questo si lega anche al fatto - che è una mezza risposta all'altra questione - che Versity è nata (sia in generale che in lingua italiana) come spin-off di WikiBooks: non come un Progetto con idee fondanti autonome e originarie, ma come sorta di officina di riciclaggio degli scarti delle lavorazioni dell'altro Progetto. Ora, messa così l'ho detta un po' grossa, perché non c'erano né cattiveria né snobismo in quegli intenti, ma era giusto per capirci. La mentalità dietro la scelta è stata quella ingenuamente fredda, ma onesta, dei tecnici che sanno che oggettivamente un termovalorizzatore può produrre energia dagli scarti; sta a noi, più sognatori, dimostrare che se davvero è letame, e non è detto che lo sia, comunque ne possono nascere i fior :-)
Un anno. Sembra poco, ma per progetto e fondazioni è molto, probabilmente è abbastanza per consentire anche qualche riga di mattoni. Disponiamoci a far visitare un buon cantiere -- g · ℵ (msg) 02:48, 30 dic 2014 (CET)[rispondi]
Io non conosco bene Wikiversità ma ne abbiamo parlato anche su Wikibooks visto che sarebbe uno dei progetti candidati a far parte della futura campagna pubblicitaria che stiamo organizzando. Concordo il pieno sul fatto che le chiavi per far crescere i progetti Wiki sono la loro pubblicizzazione (se nessuno li conosce nessuno vi contribuisce) ed offrire al pubblico qualcosa di innovativo. Wikibooks sta diventando, oltre ad un sito dove scrivere manuali divulgativi gratuiti (come L'ultimo teorema di Fermat) anche la prima piattaforma online italiana di risorse gratuite per la scuola bene organizzate (aggiornate in base alle più recenti riforme, ordinate, assenti da pubblicità, revisionate e correggibili in qualunque momento). In questo modo Wb poteva competere con ciò che c'era già in Italia (Skuola.it, Studenti.it ecc.) ed è su quello che stiamo puntando per farlo risorgere.
Wikiversità può essere tutte queste cose... Ed anche di più; per esempio offrendp largo spazio all'istruzione innovativa (ma già sperimentata dai Paesi più sviluppati) e sperimentale (su Wikibooks stiamo già sperimentando peer-learning, peer-tutoring e learning-by-doing con il gruppo di studio). perciò vanno cambiate tre cose
  • la modalità di lezione, che deve essere una VIDEOLEZIONE (conferenza come per EasyMath e Coursera, scrittura sullo schermo come sulla Khan Academy o presentazione in PowerPoint come fa il mio adorato professore di italiano) io ho studiato matematica e chimica alla Khan Academy, di quasi sole videolezioni, e la trovo la miglior scuola online fra le altre freeware (tra l'altro per le cose scritte c'è già Wikibooks);
  • L'esperienza dell'editing, che deve essere intuitiva e veloce come con PowerPoint o Google Documents, mentre è estremamente tediosa;
  • La mentalità del progetto che deve essere dinamica (dobbiamo pubblicizzarla e tenerla sempre aggiornata, non limitarci ad avere solo utenti che scrivono le lezioni ma anche gente che aggiorna i template, informa sulla riforme scolastiche, prepara video tutorial ecc.) e puntare molto sul fatto che sia libera, innovativa ed eclettica a differenza della scuola italiana "strumentalizzata" (la scuola non è solo cultura ma anche posti di lavoro, interessi ed altre cose non finalizzati alla formazione degli studenti), arretrata e settoriale.
Concludo con un punto a mio parere molto importante: su internet (come già detto prima) c'è pieno di roba: abbiamo già videolezioni in italiano come Easy Math e UniNettuno, siti dedicati all'istruzione come skuola.net e siti di didattica specifica come l'Associazione Chimicare, Ripmat ecc. e soprattutto abbiamo come confronto ciò che è già presente in inglese (Khan Academy, K-12 education, Coursera ecc.), quindi sappiamo già più o meno come dovremmo fare e cosa può saltar fuori. Secondo me il grosso del lavoro di creazione di risorse per i nostri progetti starebbe nell'associarci con gli altri progetti, da quelli generici come la Khan Academy (che esiste pure in italiano ma per adesso a mio parere è di pessima qualità) e studenti.it a quelli specifici per materia come appunto Chimicare ecc. (quindi altra possibile missione di Wikiversità: unificare quelle che sono risorse didattiche attualmente sparpagliate per il web). Altrimenti mettiamoci a lavorare per la Khan Academy che è già farfalla rispetto all'uovo che è Wikiversità.
Un ultimo fenomeno da considerare è quello della dislessia: disturbo dell'apprendimento riconosciuto solo di recente che sta facendo fiorire (per non dire esplodere) siti di risorse gratuite, scambio di libri e informazioni e gruppi Facebook di genitori e ragazzi infuriati perché ancora il problema non è trattato con serietà nella scuola (io ho 9 amici DSA tra cui quello a me più caro, perciò sono bene informato a riguardo).
Su Wikibooks, come detto prima, questi discorsi li avevamo già fatti e per organizzare questo immenso lavoro ci siamo fatti vari riassunti ed una tabella di marcia (b:Progetto:WPS). Come vedete le idee e l'impulso a cambiare da uno dei progetti ci sono, e viene pure da Wikisource. Si può fare anche con Wikiversità ma servono gli utenti per garantire i cambiamenti (su Wikibooks siamo in 4 che lavoriamo alla campagna pubblicitaria e già siamo pochi), che io avevo già cercato ma ho trovato appoggio solo da Surdus VII (e dai soliti di Wikibooks).
P.S. Io ho chiesto spesso il "trapianto di utenti" da Wikipedia, che operassero momentaneamente sui progetti fratelli per sistemarli e farli ripartire, ma anche lì non c'è stata la minima considerazione. --Riccardo R. 04:33, 30 dic 2014 (CET)[rispondi]

[ Rientro] provo a dare un mio punto di vista su alcune osservazioni sollevate:

  • mi sembra che i modelli proposti siano in contrasto tra loro: da un lato c'è chi fa didattica che vuole avere strumenti sempre nuovi (web, tablet, ebook) per fare una cosa che già si faceva nell'antica Grecia con tavolette d'argilla, dall'altro c'è un modello in cui si hanno le versioni di latino o i bignami dello scibile ministeriale (parafrasando Publio Terenzio Afro, tutto ciò che è nel programma non mi deve essere estraneo :D). Wikiversity vuole venire incontro ai primi o ai secondi?
  • se si rivolge ai discenti, IMHO il target di una "wikiversità" dovrebbe essere diverso dagli studenti delle scuole primarie e secondare non solo perché, citavo prima, i programmi sono più rigidi e quindi (IMHO) meno coinvolgenti e meno proni ad essere stravolti in un'ottica wiki. inoltre i temi di un pseudo-corso potrebbero risultare più interessanti ad una platea più matura, al contrario di orientarsi verso studenti che cercano invece di fare più ripassi e recuperi che ad apprendere gli argomenti trattati (e hanno già alcuni strumenti gratuiti sul web che gli semplificano il compito di far bella figura davanti i docenti).
  • ricordiamo che rimane sempre un wiki. per quanto si possano ideare o implementare nuovi modi di fruire il materiale, resta sempre un wiki. l'esempio di Coursera prima mi fa pensare che il suo ideatore ha dovuto sviluppare una piattaforma da zero. non ci aspettiamo che un progetto "lanciato" nel 2007 con gli strumenti presenti su WB all'epoca possa mettersi facilmente in competizione con i giganti del MOOC.

--valepert 00:25, 31 dic 2014 (CET)[rispondi]

In pratica o la facciamo diventare una specie di vivaio per pseudocorsi in lingua italiana oppure tanto vale contribuire solo a Coursera ed alla Khan Academy? Abbiamo sempre il vantaggio che in italiano c'è poco, ma rimangono i problemi del numero di utenti e comunque tutto ciò che facciamo su Wikiversità può stare su un qualche sito di MOOC già esistente, apparte gli "pseudocorsi" e quelli per chi ha disabilità. Chiedere anche a Wikimedia Italia?
Come detto prima alcune possibilità per Wikiversità ci sono, ma (1) ci deve essere la volontà di numerosi utenti e (2) non avrebbe senso che diventi un ripiego o una brutta copia che parla italiano dei MOOC già esistenti. --Riccardo R. 11:25, 31 dic 2014 (CET)[rispondi]
[@ valepert] I pochi volenterosi che si sono cimentati con wiversity hanno inteso il loro compito ognuno a modo suo e tu cogli i modelli. contraddittori.C'è chi intende; proporre una didattica non molto diversa da quella formulata ai tempi delle tavolette d'argilla ai tempi dei tablet distribuiti malamente a pioggia a scuole che non erano preparate, mentre mancano in quelle che li desiderano; Chi vuole una pedissequa applicazione dei modelli ministeriali, chi una esposizione, secondo un ordine didattico, di testi non molto diversi di quella che in ordine alfabetico costituiscono il contenuto dell'enciclopedia. Io lascerei, però, lo spazio lo spazio a chi vuole fare altri esperimenti: credo che in chimica, matematica ecc, sarà difficile competere con i MOOC già esistenti In altre materie, ad esempio quelle storiche, anche di storia della scienza se sfruttiamo, sempre per fare un esempio l'enorme potenziale dei collegamenti con i , testi riproducibili su wikisource credo, un ruolo possiamo ancora svolgerlo.
Un esempio banale: In un'epoca in cui 'agronomia e la Fisiologia vegetale a livello mondiale vengono insegnate solo in inglese, scopiazzare qui una brutta traduzione avrebbe ben scarso senso. Ma se su Wikisource, con l'aiuto della facoltà di agraria di Milano si stanno caricando i fondamentali testi di Gaetano Cantoni di metà ottocento, forse una lezione su Wikiversity di storia dell'agronomia ha un senso al di là del numero dei lettori della pagina. --Mizar (ζ Ursae Maioris) (msg) 07:31, 2 gen 2015 (CET)[rispondi]
Forse c'è una speranza per Wikiversità: il materiale presente in Wikipedia, Wikisource, Wikibooks ecc. potrebbe (anzi, dovrebbe) essere utilizzato durante le lezioni, ma è necessario un luogo in cui tutte queste risorse sono collegate e categorizzate argomento per argomento (in modo che il professore, quando appunto inizia un argomento nuovo, sappia già quali risorse offre ogni progetto). Di ciò se ne parla anche su Wikibooks. --Riccardo R. 15:28, 14 gen 2015 (CET)[rispondi]
Ammetto che fino a ieri non sapevo nemmeno dell'esistenza di Wikiversità ma appena ho iniziato a navigarci mi sono reso conto che il progetto é molto interessante e potrebbe essere uno strumento molto importante. Però se i contenuti non vengono ampliati non si va nessuna parte. Non so quale sarà il futuro di questo progetto, ma se verrebbe portato a termine, ripeto, sarebbe uno strumento indispensabile. NICOLA1999 (msg) 23:02, 17 gen 2015 (CET)[rispondi]
In verità wikiversità non è solo un progetto di livello universitario, ma anche pagine come: v:Facoltà:Scuola dell'infanzia, v:Facoltà:Scuola elementare, v:Facoltà:Scuola media, v:Facoltà:Scuola secondaria superiore, v:Facoltà:Formazione parauniversitaria e v:Facoltà:Diversamente abili.--R5b43 (msg) 22:21, 23 gen 2015 (CET)[rispondi]

Ho fatto un nuovo tentativo, con delle proposte di collaborazione a quelli di WikiFM alias WikiToLearn (abbiamo scoperto che uno di loro è Riccardo Iaconelli). Sembrano essere cadute nel vuoto, vedremo. A oggi il loro wiki in italiano ha 9 utenti attivi mensili contro 20 di Wikibooks e Wikiversità in italiano, e nella classifica globale Alexa è in posizione 350k contro 3k di Wikibooks. Nemo 14:54, 29 nov 2015 (CET)[rispondi]

Aggiornamento al 2015[modifica wikitesto]

Qualcosa si è mosso, soprattutto dalla scorsa estate: c'è un grande fermento a livello di dibattito interno (vedi v:Discussioni Wikiversità:Riorganizzazione 2015 e le numerose sottopagine), sono stati eletti diversi amministratori (al momento si parla di nuove elezioni e c'è un candidato a burocrate che sembra riscuotere il consenso generale), è stato rinominato un namespace con tutti gli spostamenti del caso, altre decisioni vengono via via messe in atto e anche l'ns0 vede nuovi contributi (fra gli esempî che potrei fare: v:Materia:Strumentazione di bordo e avionica e v:Corso:Giurisprudenza; ricordo che un corso contiene materie che contengono lezioni). Il cruccio principale è la poca visibilità, per cui la comunità cresce sí, ma lentamente. --pegasovagante (la mi dica) 14:51, 10 feb 2016 (CET)[rispondi]

  • Ci sono alcuni nuovi utenti attivi; viene creato un progetto coordinamento; vengono aggiornate o riscritte diverse linee guida fondamentali; il ns0 vede nascere intere materie (serie di lezioni con un portale dedicato) e perfino corsi (gruppi organici di materie, con un portale dedicato); viene attivata e popolata la vetrina.
  • È attivo il canale su Telegram (che è un vero strumento di supporto, non un salotto).
  • Soprattutto, muove i pimi passi una collaborazione con Vikidia (e concretamente con alcune scuole del Trentino) che comincerà a dare frutti significativi nel 2017; il contatto si è creato in occasione di Wikimania a Esino Lario.
  • Ci si prepara al 2017 che è il decennale del progetto. --pegasovagante (la mi dica) 06:14, 18 ott 2017 (CEST)[rispondi]
  • Restano costanti intorno ai 150k gli (apparecchi) visitatori unici mensili. --Nemo 15:00, 2 nov 2017 (CET)[rispondi]