Vigile sanitario

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La figura del vigile sanitario fu creata per l'esigenza di coadiuvare l'ufficiale sanitario[1] nell'esecuzione delle ispezioni igienico sanitarie e dei regolamenti comunali; fu istituita con le istruzioni ministeriali allegate al regio decreto 6 luglio 1890, n. 7042[2]

I vigili sanitari erano costituiti in un corpo di polizia con una propria divisa, dipendevano dal comandante dei vigili urbani per quanto atteneva la loro disciplina e dall'ufficiale sanitario per quanto riguarda l'espletamento del loro servizio.

I vigili sanitari avevano tra i loro compiti: il controllo degli alimenti, del suolo e dell'abitato, alla lotta contro le frodi e nel fronteggiare e prevenire le epidemie e le malattie infettive. Nel corso degli anni le competenze si sono sempre più arricchite, occupandosi anche del settore del controllo degli ambienti di vita e di lavoro, nonché dell'ambiente.

Questa figura nel corso della sua storia è stata più volte utilizzata nelle varie emergenze sanitarie (lotta contro la malaria, epidemie di colera, disastro del Vajont, contrasto alle frodi alimentari).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1923 con il passaggio dei laboratori municipali alle Province[3] fu istituita la figura del "vigile sanitario provinciale" che fu mantenuta con l'entrata in vigore del T.U. delle LL.SS. (art.91). Le competenze dei vigili sanitari provinciali erano più ampie e complesse di quelle del vigile comunale[4], l'altra figura di vigili, ossia i vigili sanitari comunali non fu abolita, ma anzi continuò ad esercitare le proprie competenze nei comuni nel rispetto dei regolamenti comunali d'igiene.

Nel 1978 con la prima riforma sanitaria[5] i vigili sanitari furono trasferiti dagli uffici del medico e veterinario provinciale e dei Comuni nei servizi di prevenzione delle USL assumendo la denominazione di "Personale di vigilanza e ispezione"[6]; ma nonostante il cambio della denominazione in tante USL venne ancora mantenuta la denominazione di vigile sanitario.

Negli anni Novanta questa figura si è evoluta a professione sanitaria, continuando a mantenere e ad ampliare i compiti di vigilanza e ispezione e di polizia giudiziaria con un proprio percorso di laurea L/SNT4 (Laurea in Tecniche della Prevenzione nell'Ambiente e nei Luoghi di Lavoro), nel 1997 con il DM 58[7] venne individuata la figura e il relativo profilo professionale del Tecnico della Prevenzione nell'Ambiente e nei Luoghi di Lavoro (TdP, TPALL o TdPALL) che unisce le competenze sanitarie con quelle tecniche e giuridiche, ma porta dentro di sé le esperienze e le competenze delle precedenti figure: vigile sanitario comunale e provinciale.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Una pagina indelebile nella storia del vigile sanitario è stata scritta il 14 luglio 1966[8]quando il presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, alla presenza del ministro della Sanità, Luigi Mariotti consegnò a Lionello Rizzatti (8 dicembre 1919-19 giugno 2010) presidente dell'UNVISI (Unione nazionale dei vigili sanitari d'Italia)[9], la medaglia d'oro al merito della sanità[10], «per l'attività che la stessa ha svolto, nel campo della prevenzione delle frodi e sofisticazioni alimentari, degli inquinamenti ambientali, inconvenienti igienico sanitari e dell'abusivismo delle arti ausiliarie».

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Legge 22 dicembre 1888, n. 5849
  2. ^ “Regolamento speciale per i servizi di ispezione e per i laboratori municipali di vigilanza igienica e sanitaria".
  3. ^ r. d. 2889 e nel 1927 con r. d. n.155 (artt. 18 e 27)
  4. ^ Le competenze del vigile sanitario provinciale erano sancite dall'art. 91 del R.D. 27 luglio 1934, n. 1265
  5. ^ Legge del 23 dicembre 1978 n. 833
  6. ^ d.p.r. 20 dicembre 1979, n. 761
  7. ^ Decreto del Ministero della Sanità 17 gennaio 1997, n. 58 "Regolamento concernente la individuazione della figura e relativo profilo professionale del Tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro"
  8. ^ Il Capo dello Stato riceve i dirigenti dell'UNVISI 14 luglio La Vigilanza Igienico Sanitaria Annonaria Agraria organo dell'U.N.V.I.S.I., 1966, n. 7-8, p1
  9. ^ L. Rizzatti, E. Rizzatti, D. Rizzatti, Tutela igienico sanitaria degli alimenti e bevande e dei consumatori, 2007
  10. ^ Data decreto 23 luglio 1965 Medaglia d'oro al merito della sanità pubblica all'Unione nazionale vigili sanitari d'Italia -Fonte Presidenza della Repubblica

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • G. Rossi, Un secolo di vigilanza sugli alimenti. Dal vigile sanitario al tecnico della prevenzione, 2011, Ed. Boopen, ISBN 978-88-6581-163-4
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