Utente:Ramas7/Sandbox

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Marsala vergine riserva 1962 della Pellegrino

Con il termine vino da meditazione si intende un vino che per le sue caratteristiche, sia dal punto di vista della degustazione che da quello della loro rarità e della loro storia, è difficile da collocare all’interno di un pasto. Il termine vino da meditazione è stato coniato negli anni ’70 per differenziare questi vini dai vini da pasto o dagli invecchiati.

Caratteristiche dei vini da meditazione[modifica | modifica wikitesto]

Per via delle particolari tecniche agronomiche ed enologiche che spesso ne contraddistinguono le fasi di produzione, i vini da meditazione sono caratterizzati da sapori e profumi molto intensi, che per essere apprezzati nelle loro molteplici sfumature richiedono tempo, quindi vanno sorseggiati con calma e assaporati lentamente. Generalmente appartengono a questa categoria o vini con elevati residui di zucchero, morbidi e vellutati, con un grado di alcolicità relativamente elevato e che quindi risultano caldi all’assaggio. Esistono tuttavia eccezioni, che rendono ancora più ostica l'abbinamento a un pasto, quale per esempio il marsala vergine dal sapore secco e minerale.

Esempi di vini da meditazione[modifica | modifica wikitesto]

Parimenti alla straordinaria varietà propria del panorama enologico italiano, anche la categoria dei vini da meditazione possiede una vasta diversificazione. Illustri esempi sono vini rossi come il Brunello di Montalcino, Barolo riserva, Vin Santo del Chianti; vini passiti dolci quali il Picolit dei Colli Orientali del Friuli o il Passito di Pantelleria, ma anche l'Erbaluce di Caluso passito, il Vino Santo Trentino, il Cinque Terre Sciacchetrà, l’Aleatico dell’Elba, la Malvasia di Bosa liquoroso, il Cannonau di Sardegna riserva, la Vernaccia di Oristano liquoroso. Possono anche essere vini liquorosi di lungo invecchiamento, come il Porto o lo Sherry.

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