Utente:Pegua

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Utente:DonPaolo/Genovesi Il paradosso di Epimenide è un problema logico. Il problema è cosi chiamato per il filosofo cretese Epimenide di Cnosso (vissuto circa nel 600 AC), che disse Κρῆτες ἀεί ψεύσται, "Cretesi tutti bugiardi". Non vi è un singola dichiarazione del problema, una tipica variante è presente a pagina 17 del libro Gödel, Escher, Bach, scritto da Douglas R. Hofstadter.

Epimenide era un cretese che fece un'asserzione immortale: "Tutti i Cretesi sono mentitori"

Epimenide diceva il vero? Per prima cosa valuteremo lo status logico della sua affermazione e poi faremo il punto sulla storia questo famoso paradosso. Se si considera la proposizione falsa, diverse interpretazioni e analisi sono disponibili. Si potrebbe asserire che il valore di verità "falso" possa essere assegnato constantemente alla semplice proposizione "Tutti i cretesi sono bugiardi" in modo che questa affermazione da sola, quando ritenuta falsa, non sia, parlando rigorosamente, paradossale. Perciò, se è mai esistito un cretese (non Epimenide in questo caso) che abbia mai detto la verità, la proposizione categorica "Tutti i cretesi sono (sempre) bugiardi" sarebbe falsa, e Epimenide avrebbe semplicemente fatto una affermazione falsa. Ma se la frase di Epimenide è da intendersi nella sua essenza come affermante la sua stessa falsità, allora la proposizione non può nemmeno consistentemente dirsi falsa, perchè la sua falsità implicherebbe la verità della sua auto-dichiarata falsità.

Un'asimmetria interessante è possibile sotto una certa interpretazione: la verità della proposizione implica chiaramente la sua falsità, ma, a meno che la frase si interpreti come da riferirsi specificatamente a se stessa (piuttosto che riferirsi categoricamente a tutti le affermazioni dei cretesi), la proposizione potrebbe essere contingentemente falsa senza implicare la sua stessa verità.

Questo utente si diverte con poco, disambiguando.