Utente:Matteofusi/sandbox

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I prigionieri
Commedia In cinque atti
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AutoreTito Maccio P
Titolo originaleCaptivi
GenereCommedia
Composto nelMetà del III secolo a.C.
Personaggi
  • Ergasilo, parassita
  • Egione, vecchio padre
  • Filocrate, giovane nobile, prigioniero di Egione
  • Tindaro, servo di Filocrate, prigioniero anch’egli di Egione
  • Aristofonte, giovane prigioniero, amico di Filocrate
  • Filopolemo, figlio di Egione, catturato in guerra (non appare)
  • Stalagmo, servo d’Egione
  • Schiavi sferzatori
  • Aguzzini
 

Captivi (in italiano "I prigionieri") è una commedia scritta dall'autore latino Plauto verso la metà del III secolo a.C., divisa in cinque atti e ambientata durante la guerra fra Etoli e Elei.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Nella regione della Grecia centrale, un vecchio uomo etole, di nome Egione, è alla ricerca disperata dei suoi due figli uno dei quali è stato rapito alla nascita, e l'altro catturato e reso schiavo dai nemici eleatici. Così diventa commerciante di schiavi al fine di trovarne uno da poter scambiare col figlio. Tra gli schiavi che compra abbiamo Filocrate con il suo servo di nome Tindaro. Questi ingannano Egione scambiandosi la loro identità in modo che Filocrate venisse liberato così da riuscire ad andare dagli Elei per contrattare la liberazione di Filipolemo, ma Egione si accorge dell'inganno e così decide di vendicarsi condannando Tindaro ai lavori forzati. Pochi giorni dopo però Filocrate torna portando con se proprio Filipolemo e il responsabile di tutta la sofferenza di Egione, Stalagmo, cioè colui che rapì suo figlio. Così Stalagmo dichiara che Tindaro era proprio il figlio di Egione e così quest'ultimo, tra la stupefazione, decide di incatenare Stalagmo e di dare ricchezza e vita prosperosa ai suoi due figli tanto attesi e tanto ricercati.

I Atto[modifica | modifica wikitesto]

La scena si svolge nella casa di Egione dove Filocrate, nobile eleate, e Tindaro, suo schiavo, sono prigionieri e legati in disparte. Ergasilo afferma di essere un parassita poiché mangiava il cibo altrui e spera vivamente che Egione ritrovi il figlio perché altrimenti sarebbe costretto ad abbandonare la casa. Egione si assicura che tutti i prigionieri siano legati così da poter passeggiare liberamente ma da essere impossibilitati a scappare. Successivamente Ergasilo incontra Egione e quest'ultimo, poiché è il suo natalizio, decide di invitarlo a cena.

II Atto[modifica | modifica wikitesto]

Filocrate e Tindaro chiamano gli aguzzini e chiedono loro se è possibile togliere le catene, ma ovviamente questi non accettano e i prigionieri decidono di fare un'altra proposta: di parlare privatamente lontano da tutti. Così iniziano a ordire un inganno che consiste nello scambiarsi i ruoli Tindaro è il padrone e Filocrate il suo schiavo. Filocrate, quando Egione torna a casa, inizia ad attuare il piano prestabilito parlando come se fosse Tindaro; afferma che quest'ultimo appartiene a una famiglia molto potente

Personaggi[modifica | modifica wikitesto]

  • Ergastilo, parassita: è il personaggio più divertente della commedia. Perennemente bramoso di cibo e affamato, questo parassita tenta sempre di sbafare cibo. Diviene il primo testimone e annuncia a Egione l'arrivo della nave che riconduce a casa Filopolemo, garantendosi così il vitto a vita da parte di Egione.
  • Egione, vecchio: è il protagonista della commedia. Suo figlio, Filopolemo, viene catturato durante la guerra fra Etoli ed Eleati; egli decide allora di comprare il maggior numero possibile di schiavi Eleati sperando di trovarne qualcuno da poter scambiare con Filopolemo. È un uomo ricco e anziano, viene raggirato dal piano ideato da Filocrate, ma nonostante ciò, quando Filocrate torna da lui con Filopolemo, dimostra la sua lealtà liberandolo insieme al suo schiavo Tindaro, che si rivela essere il suo figlio rapito vent’anni prima.
  • Filocrate, giovane prigioniero: è il giovane Eleate comprato da Egione per riscattare il figlio. È un personaggio molto scaltro e intelligente infatti è colui che escogita il piano di scambiare il nome e il ruolo con il suo servo Tindaro. Nonostante questo imbroglio nei confronti del suo padrone Egione, Filocrate risulta essere un personaggio onesto e leale poiché, anche se potrebbe essere libero, tornare in patria e lasciare il suo schiavo nelle mani di Egione, si adopera per poter ritrovare Filopolemo e, una volta ritrovatolo, lo riporta da suo padre per poter riscattare Tindaro e non mancare alla parola data.
  • Tindaro, servo di Filocrate, prigioniero: è di nascita libera, è figlio dello stesso Egione al quale era stato sottratto da uno schiavo all’età di quattro anni. Manifesta affetto e devozione nei confronti di Filocrate, suo padrone. Si scambia il nome con Filocrate ed è fiero di averlo salvato dalla servitù, si consola al pensiero che, se dovrà morire, la sua sarà una morte gloriosa. Viene però riconosciuto da Aristofonte e, per salvarsi, lo accusa di essere pazzo originando il dialogo più comico di tutta la commedia.
  • Aristofonte, giovane prigioniero: è l’incauto prigioniero che nulla sa dell’inganno, che conosce la vera identità di Tindaro e che determina la scoperta del piano. Aristofonte, irritato di fronte ai numerosi tentativi di Tindaro di metterne in dubbio la sincerità e la sanità mentale, diventa un inesorabile accusatore. Egli svolge dunque un ruolo determinante nello scioglimento dell’equivoco, ma in modo del tutto inopportuno, danneggiando Tindaro, suo compagno di schiavitù, e indirettamente Filocrate. Con la descrizione che Aristofonte fa del vero Filocrate, Egione comprende di essere stato ingannato.
  • Filopolemo, figlio d’Egione: non compare mai come personaggio attivo all’interno della commedia anche se tutta la vicenda si deve a lui. Egli è infatti il figlio di Egione catturato in battagli dagli Eleati.
  • Stalagmo, servo d’Egione: questo servo è forse l’unico, nelle commedie plautine, privo di qualsiasi tratto positivo. Stalagmo è lo schiavo fuggitivo che aveva sottratto Tindaro da piccolo ad Egione e che lo aveva venduto. Egli stesso riconosce di essere bugiardo, maligno e traditore.
  • Servi sferzatori: gli schiavi sferzatori non hanno un ruolo importante nella commedia, sono i servi di Egione, hanno più che altro un ruolo funzionale poiché introducono o portano fuori scena alcuni personaggi.