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La monetazione celtica si riferisce alle monete coniate dai popoli celtici dal IV al I secolo a.C.

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Le prime monete battute dai Celti furono delle copie dello statere d'oro di Filippo II di Macedonia e del figlio Alessandro, diffuse a partire della metà del IV secolo a.C. Non si trattò del primissimo esempio di moneta prodotta dai Celti, perché pochi decenni prima circolavano le Regenbogenschüsselchen (o coppelle dell'arcobaleno), dei dischetti aurei decorati con motivi più o meno astratti, anche se erano probabilmente non oggetti destinati all'uso commerciale, ma piuttosto rituali. L'introduzione della moneta nel mondo celtico avvenne principalmente perché i mercenari celti, molto apprezzati dai regni ellenistici, venivano pagati in stateri (chiamati anche filippi), e ciò ne favorì la diffusione al ritorno dei soldati in patria. Inizialmente le monete erano imitate con una certa fedeltà, ma col passare del tempo il nome "Filippo" sulla moneta si fece sempre più stilizzato fino a diventare illeggibile, mentre il volto e la biga che decoravano le due facce dello statere vennero modificati secondo le esigenze dell'arte celtica. Alcuni popoli aggiunsero sotto la biga anche un uccello o un triscele.

Gallia Cisalpina[modifica | modifica wikitesto]

In Gallia Cisalpina i primi conii a diffondersi furono ispirati alle dracme d'argento emesse da Massalia.

Gallia Transalpina[modifica | modifica wikitesto]

Europa Centrale[modifica | modifica wikitesto]

Medio Danubio[modifica | modifica wikitesto]

Britannia[modifica | modifica wikitesto]

Iberia[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]


Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Venceslas Kruta, Les Celtes. Histoire et dictionnaire, Éditions Robert Laffont, Parigi, 2000
  • AAVV, I Celti, Bompiani, Milano, 1991
  • Felix Müller, L'art des Celtes, Fonds Mercator, Bruxelles 2009

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]