Utente:Giorgia.martini8/bozzaPhilPapers

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PhilPapers è un indice bibliografico internazionale di carattere filosofico per professionisti e studenti di filosofia, gestito e mantenuto dalla stessa comunità dei filosofi. Monitora tutte le fonti di ricerca di contenuti in ambito filosofico, includendo giornali, libri, archivi open access e pagine personali gestite da accademici. Inoltre ospita il più ampio archivio di articoli open access di filosofia. Comprende attualmente 2.311.733 articoli, organizzati in 5.310 categorie. PhilPapers ha più di 210.000 utenti registrati. Il sito è gestito principalmente dal Centre of Digital Philosophy della University of Western Ontario in Canada e attualmente i General Editors sono David Bourget, professore presso il Dipartimento di Filosofia della medesima università, e David Chalmers dell'Australian National University; l'area editors comprende circa settecento accademici di diverse nazionalità, tutti rigorosamente volontari.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

PhilPapers nasce da un'idea sviluppata da David Bourget e David Chalmers fra il 2006 e il 2009 al Centre for Consciousness dell'Australian National University, dove inizialmente lanciarono un sito chiamato MindPapers, che si rivolgeva ad un ambito specifico della filosofia, per poi, nel 2009, ampliarlo ed estenderlo progressivamente a tutto il mondo filosofico. Bourget si è occupato dello sviluppo tecnico del sito, mentre la strutturazione delle categorie è opera di Chalmers. Alla fine del 2009 grazie a Bourget il sito riesce ad ottenere importanti finanziamenti dalla University of London, in particolare dal Joint Information System Committee, che permisero di migliorare notevolmente il software[1].

Dal 2013 la sede di PhilPapers si è spostata presso la University of Western Ontario e da quel momento ha ricevuto alcuni finanziamenti dalla stessa università, dall'Institute of Philosophy e dall'American Philosophical Association; al momento però non sono in atto finanziamenti a lungo termine. PhilPapers è attualmente curato dal Centre for Digital Philosophy, che si occupa di ricerche in ambito filosofico soprattutto attraverso l'impiego della tecnologia e in collaborazione con altri Partners mantiene e sviluppa una serie di strumenti e servizi online, ampiamente utilizzati nel mondo filosofico, tra cui anche PhilPapers.

Un importante contributo per quanto riguarda l'ampiezza del database disponibile su PhilPapers è stato fornito da un progetto elaborato da Wolfgang Shwarz, professore di Filosofia presso l'Università di Edimburgo, impegnato in particolare nell'ambito della filosofia analitica; si tratta dell'Online Papers in Philosophy, un sito nato a partire da un blog ideato inizialmente da Brian Weatherson, a capo del quale vi era anche lo stesso David Chalmers, insieme a Kai Von Fintel. Il blog poi, affidato alla gestione di Jonathan Ichikawa, cadde in rovina a causa di un dannoso virus che ne rese difficoltoso e poco efficace l'utilizzo. Shwarz quindi decise di risollevarlo e si accordò con Chalmers per integrarlo all'interno di un progetto molto più ampio, che avrebbe di lì a poco preso vita. Non è infine possibile tralasciare anche l'importante contributo fornito dagli utenti finali, coloro che hanno creato un proprio profilo sulla piattaforma e che l'hanno arricchita inserendo, ad oggi, circa cinquemila articoli.

Attività[modifica | modifica wikitesto]

PhilPapers comprende al suo interno una serie di altri siti, finanziati dalla stessa Fondazione PhilPapers, che riguardano ambiti specifici del mondo della filosofia. La Fondazione è un'organizzazione canadese no-profit che appoggia lo sviluppo di servizi online per diffondere e favorire il progresso della ricerca e dell'alta formazione filosofica. Essa è la principale fonte di finanziamento di PhilPapers e di altri progetti attualmente in via di sviluppo. L'elaborazione dei software finanziati dalla Fondazione avviene essenzialmente presso il Centre for Digital Philosophy della Western University.

I siti interni a PhilPapers sono:

  • PhilArchive, ovvero il più grande archivio open access contente file e-print in ambito filosofico. Al momento sono presenti nell'archivio oltre 28.000 articoli, che trattano più di cinquemila argomenti diversi; il sito è stato creato e integrato con il database PhilPapers, un progetto no-profit che garantisce libero accesso senza necessità di creare un profilo utente. Bourget spiega che il loro intento nel creare un archivio open access separato rispetto a PhilPapers era quello di rendere più chiara la distinzione fra il database di articoli caricati e la parte dedicata agli indici bibliografici.
  • PhilEvents è la sezione dedicata alla raccolta di eventi accademici di carattere filosofico, che si tengono in tutto il mondo. Gli utenti possono, usando il profilo PhilPapers, inserire nuovi eventi e creare una propria lista di conferenze a cui desiderano partecipare; è possibile effettuare ricerche personalizzate usando criteri quali la distanza dalla propria città e l'ambito filosofico di interesse, inoltre il sito permette di ricercare eventi tramite parole-chiave.
  • PhilJobs: JFP, secondo quanto scritto nel sito, è stato creato con lo scopo di essere una lista chiara e comprensibile di proposte di lavoro per filosofi di qualunque livello, offrendo posizioni lavorative in tutto il mondo. PhilJobs: JFP è nato dalla fusione di due siti precedentemente esistenti: PhilJobs, sito sviluppato dalla Fondazione PhilPapers tra il 2011 e il 2012 e Jobs for Philosophers, gestito da molto tempo dall'American Philosophical Association, che promuove la filosofia come disciplina e come professione, in ambito accademico e pubblico. Lo scopo di PhilJobs: JFP è di integrare le migliori caratteristiche di entrambi i siti da cui è nato e oggi è gestito sia dalla Fondazione PhilPapers, sia dall'American Philosophical Association, e ha sede presso la Western University e anche presso l'Institute of Philosophy (UK). Quest'ultimo è stato fondato nel 2005 grazie alla generosa donazione di un privato e ai fondi raccolti dalla University of London, con lo scopo di facilitare la ricerca filosofica di alto livello e diffondere i risultati attraverso un'ampia rete che non avesse come obiettivo la sola comunità accademica anglosassone.

Note[modifica | modifica wikitesto]