Utente:Federica Ielo/Sandbox

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La Morte di Marx e altri racconti
Karl Marx
AutoreSebastiano Vassalli
1ª ed. originale2007
GenereRacconti
Lingua originaleitaliano

La Morte di Marx e altri racconti é una raccolta di brevi storie scritte da Sebastiano Vassalli e pubblicate nel 2007 dalla casa editrice Einaudi. Attraverso queste storie Vassalli indaga i mutamenti antropologici dell'uomo moderno e le loro conseguenze.

Il libro è diviso in tre parti: la prima Ciao, Kafka è composta da 8 racconti, più un breve prologo e un congedo, la seconda "La morte di Marx e altri racconti" da cinque storie, mentre l'ultima, Dopotutto è amore, presenta sei storie per il nuovo millennio

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Parte prima, ciao Kafka[modifica | modifica wikitesto]

Dalle origini del mondo l'uomo non è stato altro che il promotore di cambiamenti ed evoluzioni; dalla ruota, che è il presupposto fondamentale per la costruzione del carro - con cui, per esempio, gli eroi greci si facevano trasportare in battaglia - si è giunti all'automobile, che a sua volta è l'evoluzione del carro. Con l'automobile le cose si complicano, perché si aggiungono anche i cambiamenti che avvengono all'interno di questo involucro: l'uomo diventa automobilista, per viaggiare ed esplorare il mondo ma alla fine non vede altro che le strade. Si tratta di un vero e proprio uomo nuovo, fornito di guscio, che dominerà il pianeta

Parte seconda, la morte di Marx[modifica | modifica wikitesto]

In La morte di Marx sono narrate storie che trattano, mettendole in discussione, tematiche come l'uguaglianza e la democrazia.

La morte di Marx[modifica | modifica wikitesto]

Il capitolo si apre con la storia della morte del dottor Marx, narrata da alcuni amici e vicini di casa. Egli era simile nell'aspetto al celebre filosofo ottocentesco, da cui deriva il soprannome, tuttavia le sue opinioni erano molto distanti da quelle del vero Marx. Sosteneva infatti che le classi sociali non esistevano più poiché si era creata un'uguaglianza umana, che trovava espressione nella diffusione dei Jeans. Questi, che accomunano il più povero al più potente, garantiscono l'uguaglianza "dalla cintola in giù", ma naturalmente ciò non è altro che un'illusione di egualitarismo. Tornando al dottore, egli era definito dai più come un uomo molto colto, generoso e assai disposto ad aiutare gli altri. Questa tendenza si manifestava nelle relazioni con i suoi amanti, per lo più giovani violenti e approfittatori. Marx li aiutava da un punto di vista economico e allo stesso tempo cercava in loro il lato oscuro della propria natura, per poterlo conoscere e dominare. Tuttavia, proprio da uno di questi amanti, che voleva più soldi di quanto gli fosse già stato dato, fu ucciso, come un torero che, convinto di poter avere sempre la meglio sul toro, si sorprende di non essere riuscito a domare la belva.

Parte terza, dopotutto è amore[modifica | modifica wikitesto]

Questo terzo ed ultimo capitolo narra alcune storie riguardo alle passioni dell’uomo moderno, nelle loro sfumature più disparate.

Sebastiano[modifica | modifica wikitesto]

Sebastiano era un giornalista scapolo di mezz'età, con una vita tranquilla e non troppo movimentata. Abitava da solo, in un paese di montagna piuttosto lontano dalle grandi città. Una notte bussò alla sua porta una giovane ragazza africana che era stata lasciata davanti a casa sua da qualcuno, per chissà quale motivo. Sebastiano capì che era terrorizzata: probabilmente era una di quelle prostitute che lavoravano di notte sull'autostrada, infatti era proprio quello il luogo in cui voleva essere portata. Ma lei era diversa dalle altre, non era volgare, era timida e molto bella. Sebastiano la abbracciò, per tranquillizzarla ma non le offrì mai di rimanere a casa sua per la notte. Lui era un uomo solo e lei era spaventata: sarebbe potuta essere una notte per combattere la solitudine, invece decise istintivamente di non trattenerla e la riaccompagnò nel luogo da cui veniva. Nei giorni successivi passò più volte per quel tratto di autostrada, per rivedere la sua giovane africana; lei si limitò ad un saluto ma probabilmente non lo riconobbe nemmeno. Qualche tempo dopo, bussò alla sua porta la polizia: la ragazza africana era stata fermata per aver trasportato una partita di cocaina e aveva segnalato Sebastiano come proprietario della droga. Egli fu interrogato, ma alla fine gli agenti, comprendendo la situazione, si limitarono a rimproverarlo per aver aperto la porta ad una sconosciuta. La ragazza africana andò in prigione e così finirono anche le fantasie di Sebastiano.

Leonid[modifica | modifica wikitesto]

Leonid è uno statunitense di quarant’anni. Si trova nel braccio della morte di un carcere americano, accusato di aver ucciso due bambini. Fin da piccolo è stato abituato alla pedofilia: a nove anni ha avuto il suo primo rapporto con un adulto ed è finito a sua volta a cercare i bambini. Egli si considera innocente da un punto di vista morale: le circostanze lo hanno obbligato, a suo dire, a fare ciò che ha fatto. Il primo ragazzo che ha ammazzato era un giovane di dieci anni di colore. Era innamoratissimo di lui: sono stati insieme per tre anni. Sugar - lo chiamava così - l’aveva tradito con altri ragazzi, mentre Leonid voleva costringerlo a rimanere con lui. Lo ha ucciso perché lo amava, in un momento di rabbia, per poi piangere sul suo cadavere. La sua seconda vittima era un ragazzo soprannominato Spin, che era scappato dal collegio nel quale i suoi genitori l’avevano spedito. Leonid l’ha trovato per caso sul ciglio di una strada e gli ha offerto del cibo, un luogo dove rifugiarsi e il suo amore. La loro storia è durata una quindicina di giorni, finché la polizia, che già sospettava di lui per la morte di Sugar, lo ha trovato in una baracca fuori città. Leonid, preso dal panico, ha soffocato il giovane Spin mentre dormiva e, mentre portava il suo corpo sulla strada dove l’aveva visto la prima volta, ha incrociato le macchine della polizia, che lo hanno incastrato. Durante entrambi i processi, egli ha potuto vedere le due famiglie dei suoi amanti, improvvisamente addolorate per dei figli che avevano dimenticato. Leonid è stato accusato e condannato a morte.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Sebastiano Vassalli, La morte di Marx, Einaudi, 2007.