Utente:Chiajimolala/Sandbox

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Storia

Le sue origini sono senza dubbio remote ma non certo chiare. Già i Romani lo conobbero come cavalcatura dei Vichinghi. Durante il Medioevo fu impiegato nei tornei dando prova di forte costituzione sapendo sostenere il peso del cavaliere con relativa armatura. Nel 1800 ha beneficiato di apporoti di sangue Suffolk e Cleveland Bay; per quanto riguarda il primo, notevole è stato il contributo dello stallone Oppenheim LXII, importato nel 1860. successivamente si è anche assistito all'immissione dell'Ardennese. La somiglianza con lo Schleswig trova giustificazione nelle origini probabilmente comuni, oltre che nell'influenza esercitata in entrambe le razze dallo stallone sopracitato e dallo stesso Jutland sulla razza germanica. [1]


Nel secolo XII in Danimarca si produceva già un cavallo forte e robusto, capace di buone andature. All'inizio del XIX secolo si cercò di ottenere un miglioramento attraverso severe selezioni ma fu un incrocio puramente casuale a stabilizzare la razza. Nel 1862 venne importato ad Amburgo un lotto di stalloni inglesi e uno di essi, giunto ammalato, finì in Danimarca. Questo esemplare (uno Shire o, più probabilmente, un Suffolk) ebbe un'importanza decisiva per l'allevamento della razza indigena. Vi sono stati anche incroci con il locale Frederiksborg, per conferire allo Jutland andature più brillanti e, in misura minore, con due razze inglesi, Cleveland Bay (carrozziere di lusso) e Yorkshire Coach Horse (tipico cavallo da diligenza).[2]

Sebbene non ci siano molti dettagli sull'origine del cavallo dello Jutland, alcune prove rivelano che i Vichinghi usarono i loro antenati durante la prima metà del IX secolo. A quanto sembra, il cavallo dello Jutland sembra essere discendente del Suffolk Punch. anticamente utilizzato come cavallo da guerra, e del cavallo danese Friedricksborg, risultato dell'incrocio con cavalli Napoletani e Andalusi, utilizzato per conferire allo Jutland un'andatura stabile.

Lo sviluppo della razza moderna iniziò nel 1850, quando il Suffolk Punch e l'Ardennese furono coinvolti in un programma di incrocio con i cavalli purosangue locali. Nel XIX secolo furono ulteriormente inclusi nel programma di incrocio anche lo Yorkshire Coach e il Cleveland Bay. il soggetto però che più contribuì alla nascita dello Jutland fu uno stallone di nome Oppenheim LXII, importato in Danimarca dall'Inghilterra nel 1862. Nonostante la sua breve vita, fu il capostipite di molte generazioni di puledri. Si conta che abbia generato circa 1500 figli, di cui 454 iscritti al libro genealogico. Uno dei suoi discendenti era lo stallone Aldrup Mendekal, appartenente alla sesta generazione di discendenza. è considerato la chiave di volta nello sviluppo della razza dello Jutland. Due figli di Aldrup Mendekal, Prins of Jylland e Hovding, sono considerati i bisnonni di tutti i cavalli dello Jutland dell'età moderna, con un totale di 443 figlie e 105 figli scelti. Il cavallo dello Jutland è un cavallo a sangue freddo medio pesante che era precedentemente usato i n agricoltura, in quanto forte e durevole allo stesso tempo economico da nutrire, ma dopo l'industrializzazione è rapidamente decaduto per la razza e l'obiettivo per l'allevamento oggi è preservare un pezzo di storia danese, oltre a mantenere un cavallo sano e durevole. [3]

Nel 1881 c'è stata la stesura del primo libro genealogico relativo alla razza Jutland, che registrava circa 22.000 cavalli fino al 2007. Nel 1887 fu istituita l'Associazione Allevatori, mentre l'anno successivo venne fondata l'Associazione Cooperativa Allevamento Jutlandico. Inoltre, sempre nel 1888, i primi stalloni cominciarono ad essere valutati secondo gli standard di allevamento stabiliti.

Nel 1898 fu stabilita la Federazione Funen Horsebreeding Societies per promuovere l'allevamento dello Jutland e di altri cavalli da tiro.

La popolazione attuale conta 15.000 esemplari negli anni '50, con 405 allevamenti in Danimarca dedicati esclusivamente al loro allevamento.

CURIOSITA'

La ballata danese "Kamp med Risen" aveva ritratto questi cavalli come un simbolo di forza e coraggio.

Il birrificio Carlsberg, con sede in Danimarca, utilizzava questi cavalli dal 1928, possedendone circa 210. Attualmente anche 20 di questi animali vengono utilizzati per il trasporto di birra nella regione di Copenaghen.

Distinguere lo Jutland dal Suffolk Punch è davvero un compito mastodontico poiché entrambi hanno una somiglianza nell'aspetto, l'unica differenza è la piuma negli arti inferiori posseduti dal primo[4]


Il cavallo dello Jutland è un cavallo da lavoro pesante che ha le sue origini nell'antica guerra danese e nei cavalli contadini, discendenti dalla razza equina dell'età del bronzo. Nel 18° secolo, si tentò di migliorare il cavallo dello Jutland incrociando i cavalli della scuderia reale del castello di Frederiksborg, ma il risultato furono cavalli troppo leggeri. Nel 1843, 50 cavalli dello Yorkshire furono importati nell'allevamento di campagna al castello di Koldinghus, dove furono incrociati con i cavalli dello Jutland. Il risultato furono eccellenti cavalli di prima generazione, ma nelle generazioni successive la qualità dell'allevamento diminuiva notevolmente. La razza non ha riacquistato la sua forza fino a quando i pochi cavalli di razza pura dello Jutland rimasti non sono stati impiegati in un lavoro sistematico di conservazione. Tra coloro che hanno lavorato per proteggere la razza equina dello Jutland c'era il proprietario terriero Harald Branth di Sdr. Elkjaer. Apparteneva anche alla cerchia di persone che si assicuravano il bestiame dello Jutland. Nel 1862, il commerciante di cavalli Louis Oppenheim inviò in Danimarca uno stallone Suffolk rosso con calzettoni bianchi. È stato inserito nell'allevamento dei cavalli dello Jutland e aggiunto alla razza così tanto che non solo ha salvato la razza, ma le ha anche conferito il carattere caratteristico che ha oggi. In origine, il cavallo dello Jutland era disponibile in diverse varietà come muffe, marrone, nero e volpe, rosso con criniera bianca e barba. Quest'ultimo ora è dominante. Oggi, i puledri dei cavalli dello Jutland non sono una cosa ovvia, poiché ci sono problemi con la consanguineità. Negli anni '50 c'erano diverse centinaia di migliaia di cavalli dello Jutland, ma la maggior parte fu spostata dai trattori. Non è stato messo in atto alcun piano di conservazione e l'effetto di ciò è che ora è difficile ottenere puledri vitali. ca. 1.000 cavalli dello Jutland.[5]

Uno dei suoi discendenti era lo stallone Aldrup Mendekal, appartenente alla sesta generazione. Si ritiene sia stato la chiave di volta nello sviluppo della razza dello Jutland. Due figli di Aldrup Mendekal, Prins of Jylland [6][7]e Hovding, sono considerati i bisnonni di tutti i cavalli dello Jutland dell'età moderna, con un totale di 443 figlie e 105 figli scelti. Sul piano estetico lo Jutland è molto simile allo Schleswig, razza da tiro pesante le cui origini sono state influenzate sempre da Oppenheim e dai suoi discendenti. Per certi aspetti potrebbe somigliare pure al Suffolk Punch.[8][3]

Nel 1881 c'è stata la stesura del primo libro genealogico relativo alla razza Jutland, che registrava circa 22.000 cavalli fino al 2007. Nel 1887 fu istituita l'Associazione Allevatori, mentre l'anno successivo venne fondata l'Associazione Cooperativa Allevamento Jutlandico. Inoltre, sempre nel 1888, i primi stalloni cominciarono ad essere valutati secondo gli standard di allevamento stabiliti.[9]

Nel 1898, in Fionia, nacquero le "Società Federate di Allevamento del Cavallo di Fionia"[10], che si occupavano dello sviluppo dell'allevamento del cavallo dello Jutland e di altre razze da tiro pesanti.La popolazione attuale conta 15.000 esemplari negli anni '50, con 405 allevamenti in Danimarca dedicati esclusivamente al loro allevamento. Nonostante il calo di esemplari,  uno studio fatto nel 2008, ha rivelato che esiste un rischio minimo dell'estinzione del cavallo dello Jutland a causa di fenomeni come inbreeding e bassa variabilità genetica. Questo studio includeva circa 716 cavalli dello Jutland e anche cavalli delle razze Knabstrupper e Fredericksborg. Si ipotizzava che questi cavalli si sarebbero presto estinti, a causa della perdita di variabilità e della distanza genetica dalle altre due razze native. A partire dal 2011[11] si contano circa 1000 esemplari[12] di Jutland (dati dell'organizzazione danese per la conservazione delle razze).[13]

CURIOSITA'

Il birrificio Carlsberg, con sede in Danimarca, utilizzava questi cavalli dal 1928, possedendone circa 210. Attualmente anche 20 di questi animali vengono utilizzati per il trasporto di birra nella regione di Copenaghen.

Distinguere lo Jutland dal Suffolk Punch è davvero difficile poiché entrambi hanno una somiglianza nell'aspetto; l'unica differenza è la piuma negli arti inferiori posseduti dal primo[14]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Maurizio Bongianni, Cavalli : le razze di tutto il mondo, Mondadori, 1987, ISBN 88-04-30349-2, OCLC 797097126. URL consultato il 5 aprile 2022.
  2. ^ Alberto Soldi, Cavalli : conoscere, riconoscere e allevare tutte le razze più note al mondo, 2. ed, Istituto geografico De Agostini, 2012, ISBN 978-88-418-7284-0, OCLC 898542089. URL consultato il 5 aprile 2022.
  3. ^ a b Velkommen til Avlsforeningen Den Jydske Hest, su denjydskehest.dk.
  4. ^ Horse Breeds Pictures, su horsebreedspictures.com.
  5. ^ Dansk Historisk Faellesrad (Hest), su historie-online.dk.
  6. ^ Maurizio Bongianni, Simon & Schuster's guide to horses & ponies of the world, Simon & Schuster, 1988, ISBN 0-671-66067-5, OCLC 16755485. URL consultato il 26 aprile 2022.
  7. ^ Elwyn Hartley Edwards, The encyclopedia of the horse, 1st American ed, Dorling Kindersley, 1994, ISBN 1-56458-614-6, OCLC 29670649. URL consultato il 26 aprile 2022.
  8. ^ Debby Sly, Sarah Muir e Kit Houghton, Complete book of horses and riding : a practical training course on how to ride, with step-by-step photographs and a complete encyclopedia of horse breeds, Barnes & Noble Books, 2003, ISBN 0-7607-4949-3, OCLC 53367916. URL consultato il 26 aprile 2022.
  9. ^ Bonnie L. Hendricks, International encyclopedia of horse breeds, Pbk. ed, University of Oklahoma Press, 2007, ISBN 978-0-8061-3884-8, OCLC 154690199. URL consultato il 26 aprile 2022.
  10. ^ Faber Harald, su books.google.it.
  11. ^ en.wikipedia.org, https://en.wikipedia.org/wiki/Jutland_horse.
  12. ^ historie-online.dk, http://www.historie-online.dk/temaer-9/husdyrenes-danmarkshistorie-50-50-50/hest.
  13. ^ onlinelibrary.wiley.com, https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1365-2052.2008.01767.x.
  14. ^ horsebreedspictures.com, https://www.horsebreedspictures.com/jutland-horse.asp.