Utente:Angela Caronna/Sandbox

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La Collezione senese degli strumenti di fisica è formata da circa 300 strumenti databili dall'inizio del secolo XIX fino alla metà del secolo XX ed oggi conservati nella sezione di Fisica del Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente dell'Università degli Studi di Siena.[1][2]

Cenni storici[modifica | modifica wikitesto]

L'insegnamento della fisica a Siena risale alle origini dell'ateneo senese. Risulta infatti che intorno al 1250, lo Studium contemplasse nell'ambito dell'insegnamento della medicina anche uno spazio per la fisica, quale scienza delle funzioni dei sistemi viventi: ottica, acustica, termologia, in riferimento alle attività sensoriali dell'uomo. Già nel 1247 Pietro Ispano o Pietro Spagnolo, poi papa Giovanni XXI, impartì lezioni di fisica affiancando il medico Giovanni di Mordente da Faenza ."Macchine ed instrumenti" hanno sempre avuto un ruolo fondamentale nelle attività didattiche e nell'uso applicativo giornaliero soprattutto in Medicina. [3][4]Nel corso dei secoli, il contributo della fisica fu così importante per la conoscenza medica che nel XVII secolo il suo insegnamento diventò regolare e continuativo.[3][4] Dopo il periodo napoleonico l'ateneo senese si dotò di un Gabinetto di fisica, o Teatro di fisica, che nel tempo acquisì numerosi strumenti, necessari per le esperienze nei diversi campi della disciplina [2] e che andranno a costituire la Collezione degli strumenti di fisica.

La collezione[modifica | modifica wikitesto]

Già nel 1937 alcuni cimeli del Gabinetto di fisica erano considerati di interesse storico quali il pendolo perpetuo di Zamboni dono di [[Ferdinando III di Toscana|Ferdinando III duca d'Etruria] e la raccolta degli strumenti di Giovanni Battista Amici: un microscopio orizzontale, un optometro, un polarizzatore e un apparecchio per le interferenze. Il lavoro di inventariazione cominciò negli anni Sessanta mentre una catalogazione vera e propria si è conclusa nel 2015 con la pubblicazione delle schede nel Catalogo Nazionale dei Beni Culturali. Degni di nota oltre a quelli su citati sono: la calamita naturale armata dell'isola dell'Elba (Niccolò del Moro, 1745); la bussola delle tangenti (Pierucci, Pisa, 1873), quella di iclinazione di Gambey (1863); il galvanometro di Thomson (Ducretet, Parigi, 1898 ca.), quello a riflessione (Hartmann&Braun, Francoforte, 1924); vari strumenti elettrici, come i tubi per raggi X e quelli per lo studio delle scariche elettriche nei gas.[2]

Le attività didattiche[modifica | modifica wikitesto]

Oggi, grazie al progetto ESCAC[5] del SIMUS, la collezione senese degli strumenti di fisica è oggetto di vari percorsi educativi calibrati secondo i i più diversi pubblici: scuole, famiglie e studiosi. La strumentazione storica è poi affiancata con approfondimenti della più recenti scoperte dell'ambito disciplinare attinente, al fine di realizzare una percorso storico della fisica fra passato, presente e futuro.[6]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Fondazione Musei Senesi, Collezione Universitaria degli Strumenti di Fisica, in Guide vol.10 - Siena: Simus Sistema Museale Universitario Senese, Silvana Editoriale, pp. 117-120.
  • Centro Servizi di Ateneo Cutvap, La collezione senese degli strumenti di fisica, Siena, Nuova Immagine, 2009.
  • Angelo Scribano, La fisica a Siena, in Annali di Storia delle Università italiane - vol. 10, Bologna, CLUEB, 2006.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fondazione Musei Senesi, Collezione Universitaria degli Strumenti di Fisica, in Guide vol.10 - Siena: Simus Sistema Museale Universitario Senese, Silvana Editoriale, pp. 117-120.
  2. ^ a b c Centro Servizi di Ateneto Cutvap, La collezione senese degli strumenti di fisica, Siena, Nuova Immagine, 2009. Errore nelle note: Tag <ref> non valido; il nome ":1" è stato definito più volte con contenuti diversi
  3. ^ a b Angelo Scribano, La fisica a Siena, in Annali di Storia delle Università italiane - vol. 10, Bologna, CLUEB, 2006. Errore nelle note: Tag <ref> non valido; il nome ":2" è stato definito più volte con contenuti diversi
  4. ^ a b Scribano, La fisica a Siena, su cisui.unibo.it. URL consultato il 19 febbraio 2018. Errore nelle note: Tag <ref> non valido; il nome ":3" è stato definito più volte con contenuti diversi
  5. ^ Progetto ESCAC, su simus.unisi.it. URL consultato il 19 febbraio 2018.
  6. ^ Collezione senese degli strumenti di Fisica, su simus.unisi.it. URL consultato il 19 febbraio 2018.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]