Utente:Ale Pam/Sandbox2

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Poeta en Nueva York[modifica | modifica wikitesto]

Il libro Poeta en Nueva York, composto tra il 1929 e il 1930 ma pubblicato postumo nel 1940, e che alcuni identificano come la sua opera più compiuta, comprende dieci gruppi di liriche, tra cui l'Ode a Walt Whitman e le composizioni nate nel periodo cubano, e costituisce un superamento della poetica precedente, arricchita di ardite immagini surrealiste.[1]

Poeta en Nueva York è una raccolta poetica di gran complessità letteraria dovuta all'elaborazione del linguaggio poetico e alla molteplicità di prospettive contenute nei due temi essenziali che la compongono: la città e il poeta.[2] Attraverso il tema della città Lorca esprime il sentimento di protesta contro la civiltà moderna e la metropoli nella quale identifica il simbolo dell'angoscia e dell'alienazione umana. Nel 1931 New York gli era apparsa come: [3]

(ES)

«Interpretación personal, abstración impersonal, sin lugar ni tiempo dentro de aquella ciudad mundo. Un símbolo patético: sufrimiento.»

(IT)

«Interpretazione personale, astrazione impersonale, senza luogo né tempo in quella città-mondo. Un simbolo patetico: sofferenza.»

Il poeta descrive infatti la città nordamericana come meccanismo stritolante e implacabile, alle cui vittime García Lorca guarda con occhio commosso e sensibile. In particolare, poesie come New York oficina y denuncia o Panorama ciego de New York riflettono la sua incendiata critica nei confronti della disumanizzazione, del mancato rispetto nei confronti della natura e dell'emarginazione dei diseredati, che in Romancero gitano erano appunto rappresentati dai gitani, mentre in queste libro sono soprattutto la comunità nera:[4]

Yo creo que el ser de Granada me inclina a la comprensión simpática de los perseguidos. Del gitano, del negro, del judío..., del morisco, que todos llevamos dentro. "Io credo che il fatto di essere di Granada mi spinga all'umana comprensione dei perseguitati. Del gitano, del negro, dell'ebreo..., del moro, che noi tutti ci portiamo dentro."

L'altro tema, legato alla propria storia personale, elabora un sentimento di nostalgia del passato e della felicità perduta: [5]

(ES)

«Era mi voz antigua
ignorante de los densos jugos amargos.
La adivino lamiendo mis pies
bajo los frágiles helechos mojados.

¡Ay voz antigua de mi amor,
ay voz de mi verdad,
ay voz de mi abierto costado,
cuando todas las rosas manaban de mi lengua
y el césped no conocía la impasible dentadura del caballo!»

(IT)

«Era la mia voce antica
ignara dei densi succhi amari.
La sento lambire i miei piedi
sotto le fragili felci bagnate.

Ahi, voce antica del mio amore,
ahi, voce della mia verità,
ahi, voce del mio aperto costato,
quando tutte le rose nascevano dalla mia lingua
e il prato non conosceva l'impassibile dentatura del cavallo!.»

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

A causa della complessa storia editoriale del manoscritto, dello stato originale dello stesso e delle sue posteriori manipolazioni, è difficile sapere fino a che punto la struttura attuale corrisponde alle intenzioni del poeta. Ad ogni modo, all'interno dell'opera si possono constatare due strutture: una esterna e una interna. La prima è contraddistinta dai titoli delle diverse sezioni, che presentano questa raccolta come la cronaca poetica del viaggio a New York e all'Avana: il viaggio trattato nelle sezioni coincide approssimativamente con quello intrapreso da García Lorca nel periodo tra il 1929 e il 1930, con l'arrivo a New York, il trasferimento nelle campagne del Vermont, il ritorno in città e il viaggio all'Avana; mentre gran parte degli aspetti fondamentali della seconda appaiono in alcune epigrafi. [6]

Le sezioni sono dunque intitolate come segue:

  • Poemas de la soledad en Columbia University

Sono forse i poemi più intimisti di tutta l'opera, che paragonano l'amarezza della sua vita nella metropoli con la felicità della sua infanzia (1910 (Intermedio)). Esprime inoltre la sua delusione per una rottura amorosa (Tu infancia en Menton).

  • Los negros

Dedicata a Ángel del Río. In questa sezione mostra la sua solidarietà con i neri d'America, denunciandone la situazione sociale e rivendicando la loro identità, di cui elogia la vitalità e la purezza primigenia.

  • Calle y sueños

Dedicata a Rafael Rodríguez Rapún. Questa è la sezione più descrittiva della città nordamericana in cui il poeta esprime l'impressione che gli provocò il vivere nella grande metropoli, la società meccanizzata ed industrializzata e la disumanizzazione dell'economia capitalista.

  • Poemas del lago Eden Mills

Dedicata a Eduardo Ugarte. Il poeta scrive durante la sua permanenza nel Vermont e qui è accentuata la sua depressione a causa della solitudine e del clima della montagna.

  • En la cabana del Farmer (Campo de Newburg)

Dedicato a Concha Méndez y Manuel Altolaguirre. Scritto durante la sua permanenza in campagna, nell'estate del 1929: le poesie di questa sezione alludono a fatti e persone che il poeta conobbe durante le vacanze.

  • Introducción a la muerte (Poemas de la soledad en Vermont)

Sezione dedicata a Rafael Sánchez Ventura nella quale appaiono nuovamente le tematiche della morte e della solitudine, soffermandosi in particolare sulle conseguenze di quest'ultima.

  • Vuelta a la ciudad

Dedicata ad Antonio Hernández Soriano. I poemi di questa sezione sono stati scritti al ritorno del poeta a New York dopo le vacanze, con l'intento di denunciare la mancanza di solidarietà del sistema capitalista americano e la sua mancanza di etica, tematiche evidenziate in particolar modo nel poema Nueva York (Oficina y denuncia).

  • Dos odas

Dedicata ad Armando Guibert, in questa sezione compaiono due poesie: Grito hacia Roma e Oda a Walt Whitman. In queste l'autore mette a confronto e denuncia la mancanza di amore da parte della Chiesa, rispetto all'amore puro e autentico personificato in Walt Whitman.

  • Huida de Nueva York (Dos valses hacia la civilización)

Le poesie di questa sezione hanno un tono più allegro rispetto alle altre: questo è in parte dovuto all'ispirazione che il poeta trae dalla musicalità del valzer, il cui ritmo cerca di essere riprodurre con l'uso del ritornello, e in parte potrebbe essere dovuto alla partenza dalla metropoli.

  • El poeta llega a la Habana

Questa sezione, dedicata a Fernando Ortiz, presenta un unico componimento: Son de negros en Cuba, in cui si mantiene un tono allegro e si nota un maggior ottimismo nei confronti della vita.

Come spiegato dall'autore stesso in una conferenza, la creazione di questa struttura esterna ha lo scopo di rendere l'opera più accessibile e comprensibile al grande pubblico. Nella stessa, l'autore allude anche alla volontà di trasmettere l'immagine stereotipata del viaggiatore che si sente perso nella grande città e cerca sollievo in campagna, provando felicità nel lasciare la metropoli e nel giungere a Cuba, sebbene anche la campagna si riveli differente dal luogo idilliaco da lui immaginato. [7]


Con le cinque epigrafi presenti nell'opera, che instaurano un dialogo con Cernuda, Guillén, Aleixandre, Garcilaso e Espronceda, Lorca introduce il secondo tema della raccolta: l'infelicità amorosa. Ecco l'elenco:

«Furia color de amor / amor color de olvido»

Nella prima sezione, descrive come l'amore passi dalla furia per l'abbandono all'oblio.


«Sí, tu niñez: ya fábula / de fuentes»

L'epigrafe, in apertura di Tu infancia en Menton, rimanda a Guillén: il poeta, addolorato per l'amore tradito, sembra voltarsi al passato, sebbene non rinunci a cercare una felicità pur sapendo che non potrà avere la purezza della prima volta.


«Un pajaro de papel en / el pecho / dice que el tiempo de los / besos no ha llegado»

In apertura alla terza sezione, l'epigrafe da Aleixandre ripete il dolore di un amore infranto.


«Nuestro ganado pace, el / viento espira»

La citazione da Garcilaso apre il Poema doble del lago Eden.


«La luna en el mar riela, / en la luna gime el viento, / y alza en blando movimiento / olas de plata y azul»

La citazione da Espronceda si legge nell'incipit di Luna y panorama de los insectos (Poema de amor) e sembra alludere al valore della libertà che sprezza la morte.


Le epigrafi lasciano intravedere un mondo complesso e una ricchezza di significati che non possono essere racchiusi in un'interpretazione univoca, rendendo così El poeta en Nueva York una delle opere più complesse dell'autore.[8]

  1. ^ Maria Grazia Profeti (a cura di), L'età contemporanea della letteratura spagnola. Il Novecento, La Nuova Italia, p. 233.
  2. ^ 9788437607252, Poeta en Nueva York, p. 58
  3. ^ 9788437607252, Poeta en Nueva York, p. 67
  4. ^ Maria Grazia Profeti (a cura di), L'età contemporanea della letteratura spagnola. Il Novecento, La Nuova Italia, p. 234.
  5. ^ Maria Grazia Profeti (a cura di), L'età dell'arte contemporanea spagnola. Il Novecento, La Nuova Italia, p. 234.
  6. ^ 9788437607252, Poeta en Nueva York, p. 59
  7. ^ 9788437607252, Poeta en Nueva York, p. 60
  8. ^ 9788437607252, Poeta en Nueva York, p. 65