Testis unus, testis nullus

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Testis unus, testis nullus è una locuzione latina la cui traduzione italiana è che «un solo testimone, non ha alcun valore».[1] Tale massima giuridica fu usata per la prima volta nel Medioevo, prendendo spunto dal versetto latino del libro del Deuteronomio 19,15[2], non stabit testis unus contra aliquem («Un solo testimone non avrà valore contro alcuno»). Secondo il principio affermato, rimasto per lungo tempo in vigore negli ordinamenti giuridici di molti Paesi e ricorrente in maniera diffusa nelle fasi processuali ed in dottrinam[3] la testimonianza resa da una sola persona era considerata nulla. Di contro, una testimonianza di due o più persone, rispondente o meno alla verità dei fatti, veniva considerata credibile.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giuseppe Fumagalli, L'ape latina, Hoepli, 1987. p. 314. ISBN 8820300338, ISBN 9788820300333.
  2. ^ Deuteronomio 19,15, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  3. ^ Carlo Ginzburg, Il filo e le tracce: vero, falso, finto, feltrinelli, 2006. p. 209. ISBN 8807103958, ISBN 9788807103957.
  4. ^ Paride Bertozzi, Dizionario dei brocardi e dei latinismi giuridici, Wolters Kluwer Italia, 1983. p. 97. ISBN 8821729486, ISBN 9788821729485.
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