Autoritratto con Sir Endymion Porter: differenze tra le versioni

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*[[Autoritratto 1622-23|Autoritratto del 1622-23]]
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==Bibilografia==
==Bibliografia==
*{{cita libro | Gian Pietro | Bellori | Vite de' pittori, scultori e architecti moderni | 1976 | Einaudi | Torino}}
*{{cita libro | Gian Pietro | Bellori | Vite de' pittori, scultori e architecti moderni | 1976 | Einaudi | Torino}}
* {{cita libro| Didier | Bodart | Van Dyck | 1997 | Giunti | Prato}}
* {{cita libro| Didier | Bodart | Van Dyck | 1997 | Giunti | Prato}}

Versione delle 15:37, 15 giu 2010

Template:Opera pittorica

Ritratto di Endymion Porter opera di William Dobson del 1634-35

Questo autoritratto è l'unico di van Dyck in cui l'artista si raffigura con qualcun altro. Questo dimostra quanto van Dyck fosse legato a Endymion Porter, che aveva conosciuto nel 1620, durante il suo primo soggiorno a Londra. Porter era un collaboratore del re ed aiutava il sovrano nell'acquisto di tele di grandi pittori: era stato Porter a concludere l'acquisto della grande collezione d'arte del duca di Mantova da parte di Carlo I. E Porter stesso era un grande appassionato ed un ricco collezionista di opere d'arte. Oltre al rapporto di amicizia con van Dyck, conosceva bene anche Rubens e Orazio Gentileschi.

Quando van Dyck eseguì questa tela aveva circa trentacinque anni, Porter quarantasette.

Voci correlate

Bibliografia

  • Gian Pietro Bellori, Vite de' pittori, scultori e architecti moderni, Torino, Einaudi, 1976.
  • Didier Bodart, Van Dyck, Prato, Giunti, 1997.
  • Christopher Brown, Van Dyck 1599-1641, Milano, RCS Libri, 1999.ISBN 8817860603
  • Justus Müller Hofstede, Van Dyck, Milano, Rizzoli/Skira, 2004.
  • Stefano Zuffi, Il Barocco, Verona, Mondadori, 2004.
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