Autoritratto con Sir Endymion Porter: differenze tra le versioni
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*{{cita libro | Gian Pietro | Bellori | Vite de' pittori, scultori e architecti moderni | 1976 | Einaudi | Torino}} |
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* {{cita libro| Didier | Bodart | Van Dyck | 1997 | Giunti | Prato}} |
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Versione delle 15:37, 15 giu 2010
Questo autoritratto è l'unico di van Dyck in cui l'artista si raffigura con qualcun altro. Questo dimostra quanto van Dyck fosse legato a Endymion Porter, che aveva conosciuto nel 1620, durante il suo primo soggiorno a Londra. Porter era un collaboratore del re ed aiutava il sovrano nell'acquisto di tele di grandi pittori: era stato Porter a concludere l'acquisto della grande collezione d'arte del duca di Mantova da parte di Carlo I. E Porter stesso era un grande appassionato ed un ricco collezionista di opere d'arte. Oltre al rapporto di amicizia con van Dyck, conosceva bene anche Rubens e Orazio Gentileschi.
Quando van Dyck eseguì questa tela aveva circa trentacinque anni, Porter quarantasette.
Voci correlate
Bibliografia
- Gian Pietro Bellori, Vite de' pittori, scultori e architecti moderni, Torino, Einaudi, 1976.
- Didier Bodart, Van Dyck, Prato, Giunti, 1997.
- Christopher Brown, Van Dyck 1599-1641, Milano, RCS Libri, 1999.ISBN 8817860603
- Justus Müller Hofstede, Van Dyck, Milano, Rizzoli/Skira, 2004.
- Stefano Zuffi, Il Barocco, Verona, Mondadori, 2004.