Marcus Sittikus von Hohenems: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
m piccolezze
Riga 28: Riga 28:
|Attività = arcivescovo cattolico
|Attività = arcivescovo cattolico
|Nazionalità = tedesco
|Nazionalità = tedesco
|FineIncipit = fu arcivescovo di [[arcidiocesi di Salisburgo|Salisburgo]]
|FineIncipit = fu [[arcivescovo]] di [[arcidiocesi di Salisburgo|Salisburgo]]
}}
}}


==Biografia==
==Biografia==
Nipote di [[Wolf Dietrich von Raitenau]], suo predecessore come arcivescovo di Salisburgo, Markus Sittikus von Hohenems venne predestinato sin dalla gioventù a ricoprire in futuro una carica ecclesiastica. era figlio di [[Jacob Hannibal von Ems zu Hohenems]].
Nipote di [[Wolf Dietrich von Raitenau]], suo predecessore come arcivescovo di Salisburgo, Markus Sittikus von Hohenems venne predestinato sin dalla gioventù a ricoprire in futuro una carica ecclesiastica. Era figlio di [[Jacob Hannibal von Ems zu Hohenems]].


Già al tempo della reggenza di suo zio, Salisburgo si trovava sottoposta al [[Regno di Baviera|governo bavarese]] ma l'arcivescovo aveva sempre confermato il proprio possesso sulla fortezza cittadina di [[Hohensalzburg]], ribadendo di fatti la forza indipendentista del principato ecclesiastico austriaco.
Già al tempo della reggenza di suo zio, Salisburgo si trovava sottoposta al [[Regno di Baviera|governo bavarese]] ma l'arcivescovo aveva sempre confermato il proprio possesso sulla fortezza cittadina di [[Hohensalzburg]], ribadendo di fatti la forza indipendentista del principato ecclesiastico austriaco.
Riga 38: Riga 38:
Il [[24 marzo]] [[1612]], alla morte dello zio von Reitenaus, von Hohenems venne chiamato a succedergli sulla cattedra arcivescovile salisburghese, ma da subito si intese che egli non sarebbe stato un burattino nelle mani di Massimiliano di Baviera, ma anzi continuò strenuamente la politica inaugurata dal suo predecessore. Nel settembre del [[1612]], inoltre, prese gli ordini sacri e divenne sacerdote a tutti gli effetti. Come primo atto egli si rifiutò, pur arcivescovo, di entrare a far parte della [[Lega Cattolica]] promossa dalla Baviera, perché contrario alla politica di quel paese. Evitò così che [[Salisburgo]] venisse coinvolta nella rovinosa [[Guerra dei Trent'anni]].
Il [[24 marzo]] [[1612]], alla morte dello zio von Reitenaus, von Hohenems venne chiamato a succedergli sulla cattedra arcivescovile salisburghese, ma da subito si intese che egli non sarebbe stato un burattino nelle mani di Massimiliano di Baviera, ma anzi continuò strenuamente la politica inaugurata dal suo predecessore. Nel settembre del [[1612]], inoltre, prese gli ordini sacri e divenne sacerdote a tutti gli effetti. Come primo atto egli si rifiutò, pur arcivescovo, di entrare a far parte della [[Lega Cattolica]] promossa dalla Baviera, perché contrario alla politica di quel paese. Evitò così che [[Salisburgo]] venisse coinvolta nella rovinosa [[Guerra dei Trent'anni]].


Interessandosi di architettura, continuò l'opera del suo predecessore anche se in forma più modesta. Scelse per la costruzione del nuovo duomo l'architetto italiano [[Santino Solari]] che rivisitò il progetto già pensato da [[Vincenzo Scamozzi]] riducendolo di due terzi. Nel [[1614]] pose la prima pietra del nuovo edificio che sarà completato solo nel [[1628]] dal suo successore, [[Paris von Lodron]]. Fece erigere anche la chiesa di San Marco e l'ospedale dei Fratelli della Misericordia (distrutto da una frana nel [[1669]]), oltre alla chiesa del Corpus Domini che venne demolita in seguito dall'arcivescovo Colloredo nel [[XVIII secolo]].
Interessandosi di architettura, continuò l'opera del suo predecessore anche se in forma più modesta. Scelse per la costruzione del nuovo duomo l'architetto italiano [[Santino Solari]] che rivisitò il progetto già pensato da [[Vincenzo Scamozzi]] riducendolo di due terzi. Nel [[1614]] pose la prima pietra del nuovo edificio che sarebbe stato completato solo nel [[1628]] dal suo successore, [[Paris von Lodron]]. Fece erigere anche la chiesa di San Marco e l'ospedale dei Fratelli della Misericordia (distrutto da una frana nel [[1669]]), oltre alla chiesa del Corpus Domini che venne demolita in seguito dall'arcivescovo Colloredo nel [[XVIII secolo]].


Con il denaro del proprio patrimonio fece costruire, sempre da [[Santino Solari]], l<nowiki>'</nowiki>''[[Hellbrunn]]'' insieme al vasto parco circostante che ancora oggi costituisce uno dei più importanti centri verdi della città, oltre alla villa rustica di stile italiano annessa al parco. Come il proprio predecessore, fu il diffusore principale dello stile barocco nell'area del salisburghese.
Con il denaro del proprio patrimonio fece costruire, sempre da Santino Solari, l<nowiki>'</nowiki>''[[Hellbrunn]]'' insieme al vasto parco circostante che ancora oggi costituisce uno dei più importanti centri verdi della città, oltre alla villa rustica di stile italiano annessa al parco. Come il proprio predecessore, fu il diffusore principale dello stile barocco nell'area del salisburghese.


Morì a [[Salisburgo]] il [[9 ottobre]] [[1619]] e gli successe il nipote [[Paris von Lodron]].
Morì a [[Salisburgo]] il [[9 ottobre]] [[1619]] e gli successe il nipote [[Paris von Lodron]].


==Bilbiografia==
==Bibliografia==
*Heinrich Ritter von Zeißberg: ''Marx Sittich''. In: Allgemeine Deutsche Biographie (ADB). Band 20, Duncker & Humblot, Leipzig 1884, S. 532 f.
*Heinrich Ritter von Zeißberg: ''Marx Sittich''. In: Allgemeine Deutsche Biographie (ADB). Band 20, Duncker & Humblot, Leipzig 1884, S. 532 f.



Versione delle 14:50, 10 giu 2010

Disambiguazione – Se stai cercando il cardinale con questo nome, vedi Markus Sittic von Hohenems.

Template:Arcivescovo della Chiesa Cattolica Marcus Sittikus von Hohenems (Hohenems, 1574Salisburgo, 9 ottobre 1619) fu arcivescovo di Salisburgo.

Biografia

Nipote di Wolf Dietrich von Raitenau, suo predecessore come arcivescovo di Salisburgo, Markus Sittikus von Hohenems venne predestinato sin dalla gioventù a ricoprire in futuro una carica ecclesiastica. Era figlio di Jacob Hannibal von Ems zu Hohenems.

Già al tempo della reggenza di suo zio, Salisburgo si trovava sottoposta al governo bavarese ma l'arcivescovo aveva sempre confermato il proprio possesso sulla fortezza cittadina di Hohensalzburg, ribadendo di fatti la forza indipendentista del principato ecclesiastico austriaco.

Il 24 marzo 1612, alla morte dello zio von Reitenaus, von Hohenems venne chiamato a succedergli sulla cattedra arcivescovile salisburghese, ma da subito si intese che egli non sarebbe stato un burattino nelle mani di Massimiliano di Baviera, ma anzi continuò strenuamente la politica inaugurata dal suo predecessore. Nel settembre del 1612, inoltre, prese gli ordini sacri e divenne sacerdote a tutti gli effetti. Come primo atto egli si rifiutò, pur arcivescovo, di entrare a far parte della Lega Cattolica promossa dalla Baviera, perché contrario alla politica di quel paese. Evitò così che Salisburgo venisse coinvolta nella rovinosa Guerra dei Trent'anni.

Interessandosi di architettura, continuò l'opera del suo predecessore anche se in forma più modesta. Scelse per la costruzione del nuovo duomo l'architetto italiano Santino Solari che rivisitò il progetto già pensato da Vincenzo Scamozzi riducendolo di due terzi. Nel 1614 pose la prima pietra del nuovo edificio che sarebbe stato completato solo nel 1628 dal suo successore, Paris von Lodron. Fece erigere anche la chiesa di San Marco e l'ospedale dei Fratelli della Misericordia (distrutto da una frana nel 1669), oltre alla chiesa del Corpus Domini che venne demolita in seguito dall'arcivescovo Colloredo nel XVIII secolo.

Con il denaro del proprio patrimonio fece costruire, sempre da Santino Solari, l'Hellbrunn insieme al vasto parco circostante che ancora oggi costituisce uno dei più importanti centri verdi della città, oltre alla villa rustica di stile italiano annessa al parco. Come il proprio predecessore, fu il diffusore principale dello stile barocco nell'area del salisburghese.

Morì a Salisburgo il 9 ottobre 1619 e gli successe il nipote Paris von Lodron.

Bibliografia

  • Heinrich Ritter von Zeißberg: Marx Sittich. In: Allgemeine Deutsche Biographie (ADB). Band 20, Duncker & Humblot, Leipzig 1884, S. 532 f.
Predecessore Principe-Arcivescovo di Salisburgo Successore
Wolf Dietrich von Raitenau 16121619 Paris von Lodron