Rodolfo di Catanzaro

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Rodolfo d'Altavilla
Conte di Catanzaro
Stemma
Stemma
Nascitaprima metà dell'XI secolo
Mortefra il 1101 e il 1111
DinastiaAltavilla e Guarna
PadreGoffredo d'Altavilla
ConsorteBerta
FigliGoffredo e Raimondo
ReligioneCattolicesimo

Rodolfo d'Altavilla, detto Rao, conte di Catanzaro (prima metà dell'XI secolo – fra il 1101 e il 1111), è stato un feudatario normanno che nel 1089 ottenne metà delle terre dei Falluca fra cui Rocca Falluca e Catanzaro.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Goffredo d'Altavilla, a sua volta quarto figlio di Tancredi d'Altavilla[1], Rao era fratello minore di Roberto di Loritello. Nelle fonti scritte il nome di Rodolfo appare due volte nel corso della ricattolicizzazione della Calabria operata dai Normanni: nel 1096 funge da testimone durante la fondazione della diocesi latina di Squillace[2] e nel 1101 sottoscrive un diploma in favore di Brunone, meglio conosciuto come San Bruno, fondatore del monastero latino di Santo Stefano del Bosco.[3].

Come racconta il cronista normanno Goffredo Malaterra, durante la lotta per la successione a Roberto il Guiscardo fra i due fratellastri Boemondo e Ruggero Borsa, Rao si schierò dalla parte di quest'ultimo[4]. Ottenne metà delle terre di Adamo Falluca, figlio di Miera, comprendente i feudi di Rocca Falluca e Catanzaro[5]: il nuovo territorio sarà soggetto a un intenso sfruttamento[6]. Risulta già morto nel 1111, anno in cui la vedova Berta e i due figli Goffredo e Raimondo fecero una donazione in favore dell'abbazia di Santa Maria del Patire[6].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Raoul Manselli, «ALTAVILLA, Goffredo d'». In: Dizionario Biografico degli Italiani, Vol. II, Roma: Istituto della Enciclopedia italiana Treccani, 1960
  2. ^ Ferdinando Ughelli, Italia Sacra, Romae : apud Bernardinum Tanum, 1662, col. 591-593
  3. ^ Francisco Trinchera, Syllabus Graecarum Membranarum, Neapoli : typis Josephi Cataneo, 1865, Chartula LX, P. 78
  4. ^ Gaufridi Malaterrae De rebus gestis Rogerii Calabriae et Siciliae comitis et Roberti Guiscardi ducis fratris eius, IV, 11 (testo elettronico in www.thelatinlibrary.com)
  5. ^ Patrizia Melella, «FALLOCH (Faloch, Foloch, Falluca), Miera de'». In: Dizionario Biografico degli Italiani, Vol. XLIV, Roma: Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1994
  6. ^ a b Raffaele Licinio e Francesco Violante (a cura di), I caratteri originari della conquista normanna: diversità e identità nel Mezzogiorno, 1030-1130, atti delle sedicesime Giornate normanno-sveve, Bari, 5-8 ottobre 2004, Bari: Dedalo, 2006, pp. 296-299, ISBN 882204164X, ISBN 9788822041647 (Google libri)

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]