Rapporto di Koenigsberger

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In geofisica, il rapporto di Koenigsberger, indicato con , è il rapporto tra la magnetizzazione indotta e quella rimanente , che sono legate tra loro dalla relazione

dove è la magnetizzazione totale di una roccia.

Il rapporto di Koenigsberger tra le due grandezze, è dato da

[1][2]

Tale rapporto fu descritto per la prima volta dal fisico tedesco Johann Georg Koenigsberger.[3] Si tratta di un parametro adimensionale spesso usato nell'esplorazione geofisica per descrivere le caratteristiche magnetiche di un corpo roccioso in modo da poterne interpretare le anomalie magnetiche.

Un rapporto di Koenigsberger Q minore di 1 indica che il maggior contributo alla magnetizzazione totale di una roccia è collegato alla rimanenza magnetica.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Alan E. Mussett e M. Aftab Khan, 11. Magnetic surveying, in Looking into the earth: an introduction to geological geophysics, 1. publ., repr., Cambridge, Cambridge Univ. Press, 2000, pp. 162–180, ISBN 0-521-78085-3.
  2. ^ D. A. Clark, Magnetic petrophysics and magnetic petrology: aids to geological interpretation of magnetic surveys (PDF), in AGSO Journal of Australian Geology & Geophysics, vol. 17, n. 2, 1997, pp. 83–103. URL consultato il 20 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 20 marzo 2014).
  3. ^ Koenigsberger, J. G. (1938). Natural residual magnetism of eruptive rocks. Terrestrial Magnetism and Atmospheric Electricity, 43(3), 299-320.
  4. ^ Gubbins, D., & Herrero-Bervera, E. (Eds.). (2007). Encyclopedia of geomagnetism and paleomagnetism. Springer Science & Business Media.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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