Proteste studentesche in Albania del 2018-2019

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Proteste studentesche in Albania del 2018-2019
Proteste studentesche a Tirana nel 2018. Manifestanti davanti al Ministero dell'istruzione, dello sport e della gioventù.
Data4 dicembre 2018 – 2019
LuogoBandiera dell'Albania Albania
Causa
  • Elevate tasse d'iscrizione nelle università pubbliche
  • Condizioni dei dormitori
  • Coinvolgimento degli studenti nel processo decisionale
Esito
  • Ritiro della legge sulla tassa sugli esami ripetuti
  • Riduzione delle tasse universitarie
  • Migliori condizioni dei dormitori
Schieramenti
Comandanti
  • Xhuljan Guce
  • Kurtish Rexhmati
  • Enrik Shehu
  • Malbor Duka
  • Ted Paço
  • Yllhan Hoxhaj
  • Marlin Muça
  • Arlind Hoxha
  • Denis Karaj
  • Mariglen Tanushi
  • Edi Rama
  • Lindita Nikolla (fino al 12 dicembre 2018)
  • Besa Shahini (dal 28 dicembre)
  • Effettivi
    20 000 studenti
    Perdite
    25 persone sono state denunciate dalla polizia albanese
    Voci di sommosse presenti su Wikipedia

    Le proteste studentesche in Albania del 2018-2019 sono state una serie di proteste di piazza, manifestazioni ed eventi di attivismo online organizzate dagli studenti delle università pubbliche da dicembre 2018 all'inizio del 2019 contro le elevate tasse universitarie.[1][2]

    Gli studenti di tutta l'Albania si sono mobilitati contro le iniziative del governo albanese per aumentare il costo dell'istruzione universitaria, introducendo nuove tasse per gli esami.[3][4] La tassa si aggiunge alle tasse universitarie fortemente aumentate, che non hanno portato ad alcun miglioramento dell'istruzione pubblica.[5]

    Proteste[modifica | modifica wikitesto]

    Manifestanti fuori il Ministero dell'Istruzione il 7 dicembre 2018

    Le proteste sono iniziate il 4 dicembre da parte degli studenti di Urbanistica[6], Architettura e Ingegneria di Tirana[7] e molti altri si sono uniti durante le successive giornate di protesta[6].

    L'obiettivo della protesta era quello di fare pressione sul governo affinché approvasse e soddisfacesse le otto richieste[8] proposte dal Consiglio studentesco albanese per ridurre l'alto costo dell'istruzione e migliorare il pessimo stato in cui si trovano i dormitori degli studenti.[9] È stata definita la più grande protesta che il Paese abbia visto da anni.[2][6]

    Anche gli studenti delle università pubbliche di altre città come Durazzo, Elbasan e Coriza si sono uniti alle proteste studentesche iniziate a Tirana boicottando le lezioni e radunandosi per le strade.[6][10]

    La ministra dell'Educazione Lindita Nikolla ha dichiarato che il doppio pagamento per esami ripetuti sarebbe stato annullato, ma gli studenti hanno deciso di continuare le proteste per le altre loro richieste.[11]

    Dopo aver ripreso le proteste a gennaio gli studenti hanno deciso di continuare a boicottare la lezione e di occupare le loro facoltà, fino a quando le loro richieste non saranno soddisfatte. Il 9 gennaio gli studenti di due facoltà, la Facoltà di Giurisprudenza e la Facoltà di Economia, hanno passato la notte all'interno degli auditorium.[12][13] L'11 gennaio la polizia ha attaccato gli studenti della facoltà di Giurisprudenza e Economia.[14]

    La protesta è continuata diventando massiccia, coinvolgendo la maggior parte delle facoltà[12], sostenuta anche dai professori delle università pubbliche e da altri personaggi pubblici[15][16][17].

    Gli studenti hanno chiesto l'abrogazione della legge per l'istruzione superiore, considerandola la principale fonte della maggior parte dei problemi che devono affrontare oggi.[18] All'inizio, il Primo ministro ha offerto alcune concessioni riguardo all'abolizione delle tasse scolastiche per gli studenti eccellenti e quelli provenienti da famiglie in difficoltà e anche opportunità di lavoro nella pubblica amministrazione, che sono state immediatamente respinte.[18] Secondo i manifestanti, non ha senso fare concessioni alternative invece di affrontare la causa alla radice.[18]

    Rimpasto di governo[modifica | modifica wikitesto]

    Il 28 dicembre Edi Rama ha sostituito sette dei suoi quattordici ministri, compreso il ministro dell'Istruzione, in risposta alle proteste che hanno messo in luce l'entità del malcontento popolare nei confronti del suo governo.[19][20]

    Rama ha convocato l'assemblea del suo partito e ha insistito sul fatto che i cambiamenti non siano "il risultato di fallimenti". Ha accusato una "debole opposizione" per molti problemi, ha definito i media "bidoni della spazzatura" per non aver visto il successo economico raggiunto dal suo governo e ha accusato i funzionari del suo stesso partito di aver creato quella che ha definito "una casta".[19][20]

    Scandalo dei plagio[modifica | modifica wikitesto]

    Uno dei motivi per cui gli studenti hanno continuato a protestare è stato anche l'enorme scandalo dei plagi che ha coinvolto molti personaggi pubblici, soprattutto politici e professori di università pubbliche.[21] La denuncia dei casi di plagio è iniziata in ottobre, quando Taulant Muka, un giovane epidemiologo formatosi in Olanda, ha intrapreso una crociata contro i "falsi" dottorati di ricerca di molti politici e funzionari governativi.[21][22]

    Nonostante l'attenzione dei media per questo problema, che per anni era stato conosciuto in modo informale, solo un funzionario coinvolto è stato licenziato.[23] Lo scandalo ha accusato anche il ministro dell'Istruzione di avere un voto medio di 5,8 su 10, che è davvero basso per gli studenti in Albania. Sono trapelate alcune copie del suo diploma di scuola superiore e non è stato preso alcun provvedimento.[24]

    Funzionari accusati di plagio[21]:

    Risultati[modifica | modifica wikitesto]

    Il governo, dopo il rimpasto di governo e aver annullato le leggi che aumentavano le tasse scolastiche per gli studenti che ripetevano gli esami, ha dimezzato le tasse scolastiche per l'anno accademico successivo e si è impegnato a valutare le prestazioni dell'insegnamento e imporre multe per il plagio.[25] Alcuni dormitori sono stati ristrutturati, mentre molte richieste sono rimaste senza risposta.[26]

    Note[modifica | modifica wikitesto]

    1. ^ (EN) Eraldin Fazliu, Albania’s Student Protesters Hail ‘Victory Over Fear’, su Balkan Insight, 10 gennaio 2019. URL consultato il 26 novembre 2020 (archiviato l'8 novembre 2019).
    2. ^ a b Bruno Hasa, Student Protests in Albania: When Digital Activism Is Not Enough, su CMDS, 4 marzo 2019. URL consultato il 26 novembre 2020 (archiviato il 21 agosto 2020).
    3. ^ Marco Siragusa, ALBANIA: Studenti in piazza da due settimane. Cosa sta succedendo?, su East Journal, 19 dicembre 2018. URL consultato il 26 novembre 2020 (archiviato il 22 ottobre 2020).
    4. ^ Andrea Tarquini, L'ira degli studenti albanesi contro il caro-università, su la Repubblica, 13 dicembre 2018. URL consultato il 26 novembre 2020 (archiviato il 26 novembre 2020).
    5. ^ Shendi Veli, Tirana, un altro dicembre per gli studenti, su il manifesto, 22 dicembre 2018. URL consultato il 26 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 26 novembre 2020).
    6. ^ a b c d (EN) Gjergj Erebara, Student Anger Over Higher Tuition Fees Rocks Albania, su Balkan Insight, 6 dicembre 2018. URL consultato il 27 novembre 2020 (archiviato l'8 novembre 2020).
    7. ^ (EN) Also Students Start Protest, su Exit - Explaining Albania, 5 dicembre 2018. URL consultato il 27 novembre 2020 (archiviato il 7 aprile 2019).
    8. ^ Qeveria publikon dokumentin me vendimmarrje: Ja kur do zbatohen 8 pikat e protestës së studentëve, su Oranews, 19 dicembre 2018. URL consultato il 25 novembre 2020 (archiviato l'11 settembre 2020).
    9. ^ (EN) Students’ protests, the government delivers some of the demands, su Independent Balkan News Agency, 26 dicembre 2018. URL consultato il 26 novembre 2020 (archiviato il 6 aprile 2019).
    10. ^ (EN) Students from Korça, Durrës Join Protests in Tirana, Issue Demands, su Exit - Explaining Albania, 6 dicembre 2018. URL consultato il 26 novembre 2020 (archiviato il 7 dicembre 2018).
    11. ^ Albanian Students Demand Cut in Tuition Fees, su The New York Times, 6 dicembre 2018. URL consultato il 26 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 7 dicembre 2018).
    12. ^ a b (EN) Students Continue University Occupation, su Exit - Explaining Albania, 14 gennaio 2019. URL consultato il 27 novembre 2020 (archiviato il 27 novembre 2020).
    13. ^ (EN) Students Also Occupy Universities of Durres and Elbasan, su Exit - Explaining Albania, 15 gennaio 2019. URL consultato il 27 novembre 2020 (archiviato il 27 novembre 2020).
    14. ^ (EN) Police Forcibly Evicts Occupying Students, su Exit - Explaining Albania, 11 gennaio 2019. URL consultato il 27 novembre 2020 (archiviato il 6 agosto 2020).
    15. ^ (EN) Rector and Faculty Condemn State Violence against Students, su Exit - Explaining Albania, 12 gennaio 2019. URL consultato il 27 novembre 2020 (archiviato il 27 novembre 2020).
    16. ^ (EN) Professors Condemn Police Violence on Students and Support Protest, su Exit - Explaining Albania, 14 gennaio 2019. URL consultato il 27 novembre 2020 (archiviato il 27 novembre 2020).
    17. ^ (EN) Professors Also Join Occupying Students, Government Violated University Autonomy, su Exit - Explaining Albania, 21 gennaio 2019. URL consultato il 27 novembre 2020 (archiviato il 27 novembre 2020).
    18. ^ a b c Gentiola Madhi, Manifestazioni studentesche in Albania: avanti tutta, su Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa, 19 dicembre 2018. URL consultato il 26 novembre 2020 (archiviato il 5 agosto 2020).
    19. ^ a b (EN) Gjergj Erebara, Albania PM Axes Seven Ministers After Protests, su Balkan Insight, 28 dicembre 2018. URL consultato il 26 novembre 2020 (archiviato il 14 agosto 2019).
    20. ^ a b Cristina Lipari, Rimpasto di governo in Albania, su Sicurezza internazionale, LUISS, 31 dicembre 2018. URL consultato il 27 novembre 2020 (archiviato il 27 novembre 2020).
    21. ^ a b c (EN) Vincent W.J. van Gerven Oei, Massive Plagiarism Scandal Hits Albanian Officials without Consequences, su Exit - Explaining Albania, 25 dicembre 2018. URL consultato il 26 novembre 2020 (archiviato il 30 dicembre 2018).
    22. ^ Albania, il curioso caso delle dimissioni del vice-ministro dell'istruzione, su Albania News, 16 novembre 2018. URL consultato il 26 novembre 2020 (archiviato il 23 ottobre 2020).
    23. ^ a b Deputy minister of education resigns after plagiarism charges surface, su Tirana Times, 20 ottobre 2018. URL consultato il 26 novembre 2020 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2020).
    24. ^ Publikohet diploma e Lindita Nikollës, s’do e besoni mesataren e ulët të Ministres së Arsimit (FOTO), su Sot News, 6 dicembre 2018. URL consultato il 28 novembre 2020 (archiviato il 7 dicembre 2018).
    25. ^ (EN) Altin Raxhimi, Mass student protests bring down Albania’s science minister, in Nature, 16 gennaio 2019, DOI:10.1038/d41586-019-00144-7. URL consultato il 28 novembre 2020 (archiviato il 15 settembre 2020).
    26. ^ (EN) Libby Cherry, Emboldened Albanian Students Eye Wider Change, su Balkan Insight, 24 settembre 2019. URL consultato il 28 novembre 2020 (archiviato il 27 settembre 2019).

    Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

    Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]