Portale:Calvinismo/Principio regolatore del culto

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Il principio regolatore del culto è un termine che si è cominciato ad usare solo nel Ventesimo secolo per indicare ciò che insegna il Calvinismo storico sulla forma da darsi al culto cristiano. Questo principio è affermato dalla Confessione di fede di Westminster. Secondo l'interpretazione calvinista dell'insegnamento biblico, il culto che la creatura umana deve a Dio, non può essere lasciato all'arbitrio del singolo credente o comunità dei credenti, nella forma che sceglie di usare o seguendo ciò che dettano tradizioni o considerazioni umane. Il culto che a Dio è dovuto deve necessariamente seguire ciò che Dio stesso prescrive al riguardo nella sua parola, la Bibbia. Questo concetto si basa sul presupposto che il culto cristiano sia essenzialmente opera di Dio, non opera umana. Il servizio divino (altra designazione del culto) non è tanto il servizio che la creatura umana rende a Dio, ma il servizio che Dio, nella sua grazia e misericordia, rende alla creatura umana, per la sua gloria ed il bene umano. Inoltre, il culto ha per oggetto Dio, deve piacere a lui, non piacere all'uomo, ed è quindi Dio stesso che, nella sua parola, tramite prescrizioni ed esempi, indica quel che gli piace. Ecco perché il Calvinismo classico mette in rilievo come la forma che deve assumere il culto cristiano non dipenda dai gusti e considerazioni del conduttore del culto e nemmeno da quelli della stessa comunità cristiana.