Origine (mima)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Origine o anche Origena[1][2] (... – ...; fl. I secolo a.C.) era una cacciatrice di eredità, indicata da Servio Mario Onorato come una delle tre donne dello spettacolo più famose nella storia di Roma, insieme ad Arbuscola e Licoride.[3].

Di lei si sa che fece perdere la testa a Marseo, un giovane ragazzo di una famiglia romana ricchissima che dilapidò totalmente il suo patrimonio. Fu Orazio a dircelo, precisando che Marseo le donò fondo e casa paterna. In pratica tutto per un romano.[4]

(LA)

«ut quondam Marsaeus, amator Originis ille, qui patrium mimae donat fundumque laremque, ‘nil fuerit mi’ inquit ‘cum uxoribus umquam alienis.’verum est cum mimis, est cum meretricibus, unde fama malum gravius quam res trahit. an tibi abunde personam satis est, non illud, quidquid ubique officit, evitare? bonam deperdere famam, rem patris oblimare malum est ubicumque. quid interest in matrona, ancilla peccesne togata?»

(IT)

«Anche quel tal Marseo, l'amante d'Origine, anch'egli, che diede tutto il suo, e casa e poderi, a una mima, dicea così: — Mi guardin gli Dèi da le mogli degli altri Ma con le meretrici e le mime uno poi si rovina, anche più che di borsa, di reputazione. Che giova fuggire certe donne, e non fuggir poi ciò che in tutte nuoce egualmente ? Perder la sua buona fama, dar fondo al patrimonio avito, è sempre un gran male. Che importa se quella con cui pecchi sia serva o matrona togata ?»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tiziana Albasi, Claudia Marchioni, Donne, liberti e schiavi nella Roma di Orazio (PDF), in Ager Veleias, 2007, p. 20. URL consultato il 6 dicembre 2014.
  2. ^ Orazio, Le satire: testo latino a fronte, Camillo Giussani (trad.), A. Mondadori, 1953, pp. 29, 213. Accessibile tramite Google.Books. URL consultato il 6 dicembre 2014.
  3. ^ Opere di Orazio Flacco, Tommaso Gargallo (trad.), I, 1830, p. 177. Accessibile tramite Google.Books. URL consultato il 6 dicembre 2014.
    Tommaso Gargallo, mantenendo nell'elenco Origine e Arbuscola sostituisce Citeride a Licoride, di cui era probabilmente il nome d'arte. Licòride, su treccani.it, Enciclopedia Treccani, Treccani.it. URL consultato il 6 dicembre 2014.
  4. ^ Alberto Angela, Amore e Sesso nell'Antica Roma, Milano, Mondadori, 2012, p. 174.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alberto Angela, Amore e Sesso nell'Antica Roma, Milano, Mondadori, 2012.