Neue Subjektivität

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La Neue Subjektivität ("nuova soggettività", a volte reso anche come "nuova sensibilità") fu un movimento letterario tedesco, che contraddistinse larga parte della produzione letteraria della Germania Ovest negli anni '70 del '900.[1][2]

Mentre la letteratura degli anni sessanta aveva avuto, specie alla fine del decennio, una forte valenza politica e sociale, con l'avvento degli anni '70 i risultati effimeri delle rivolte studentesche del Sessantotto e l'avvento del terrorismo, la legislazione repressiva che ne era scaturita (il radikalenerlass), la stagnazione economica e la perdurante guerra fredda avevano complessivamente generato una diffusa disillusione e un allontanamento dalla politica e dalle speranze di grandi cambiamenti sociali. In risposta a ciò fiorì una letteratura personale, introspettiva, dalla vena intimistica e spesso autobiografica, dove l'individuo era protagonista assoluto.[1][2][3]

Sotto l'ombrello della Neue Subjektivität sorsero nuovi generi, come il Verständigungstexte ("letteratura di comprensione"), dove l'autore mirava a condividere un'esperienza simile a quella vissuta dai lettori di riferimento, o il vaterromane e il mutterromane ("romanzo del padre" e "romanzo della madre") dove il tema letterario era la vita dei propri genitori.[1][3] Esplose una letteratura scritta da donne e destinata a un pubblico femminile, vi fu un recupero del dialetto in teatro e in poesia, e in poesia si affermò una poetica del quotidiano che rigettava simbolismi e fughe dalla realtà per raccontare la vita di ogni giorno.[3] Non mancarono opere che trattavano tematiche sociopolitiche e che compivano una riflessione storica su quegli anni, come Lenz di Peter Schneider o Die Reise di Bernward Vesper, ma sempre attraverso le lenti dell'esperienza personale.[3]

Criticata per la limitatezza dei suoi orizzonti e tacciata di "dilettantismo organizzato",[3] questo tipo di letteratura andò perdendo centralità nel decennio successivo, che fu caratterizzato dalla fluidità delle forme e dei generi, dal rifiuto della soggettività, dalla intertestualità e dalla sperimentazione.[2]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Medard Kammermeier, Die Lyrik der neuen Subjektivität, Peter Lang, 1986, ISBN 9783820494990.
  • L.C. DeMeritt, New Subjectivity and Prose Forms of Alienation. Peter Handke and Botho Strauß Peter Lang, 1987.
  • R.W. McCormick, Politics of the Self. Feminism and the Postmodern in West German Literature and Film, Princeton University Press, 1991.
  • K. Kramer Ruoff, The politics of discourse. Third thoughts on ’new subjectivity’, Peter Lang, 1993.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c John Sandford, "New Subjectivity", in Encyclopedia of Contemporary German Culture, Routledge, 2013, ISBN 1136816100.
  2. ^ a b c Helen Watanabe-O'Kelly, The Cambridge History of German Literature, Cambridge University Press, 2000, pp. 460-86, ISBN 9780521785730.
  3. ^ a b c d e Clare Krojzl, A History of German Literature, 4ª Ed., Routledge, 1993, pp.619-30, ISBN 9780415060349.
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