Leggi di Grassmann

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Leggi di Grassmann (colorimetria))
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

In colorimetria le leggi di Grassmann sono enunciati riguardo alla mescolanza dei colori; in particolare, riguardano la teoria dei tre colori primari di Maxwell[1]. Furono enunciati da Hermann Günther Grassmann nel 1853.

Per Grassmann gli attributi primitivi del colore sono:

  • tinta (Farbenton);
  • brillanza del colore (Intensität der Farbe);
  • brillanza del bianco (Intensität des beigemischten Weiss);

mentre gli attributi derivati sono:

  • brillanza totale = brillanza del colore + brillanza del bianco;
  • saturazione = brillanza del colore / brillanza totale.

Le leggi di Grassmann sono le seguenti:

  • Prima legge: una sensazione di colore è completamente specificata da tre grandezze: la tinta, la brillanza del colore e la brillanza del bianco.
  • Seconda legge: se una luce varia con continuità, anche la sensazione di colore della mescolanza additiva con una seconda luce fissata varia con continuità.
  • Terza legge: il risultato di una mescolanza additiva di colori dipende solo dal loro aspetto e non dalla loro composizione fisica.
  • Quarta legge: l'intensità luminosa totale di una mescolanza additiva di colori è la somma delle intensità luminose dei colori mescolati.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]