Fromundo di Coutances

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San Fromundo

Vescovo di Coutances

 
Venerato daChiesa cattolica
Canonizzazionepre canonizzazione
Ricorrenza24 ottobre

Fromundo, o Frodomundo (... – Coutances, 24 ottobre VII secolo), fu vescovo di Coutances, venerato come santo dalla Chiesa cattolica.

L'antico altare della chiesa di San Pietro di Le Ham, con l'iscrizione del vescovo Frodomundo.

Biografia e culto[modifica | modifica wikitesto]

Poche sono le notizie relative a questo vescovo di Coutances, il cui culto è attestato in alcune località della Normandia solo a partire dal XII secolo.[1] Viene identificato con il vescovo Frodomundo, di cui venne scoperta un'iscrizione nel 1693 nella chiesa di San Pietro a Le Ham.[2] Il testo riferisce che il 15 agosto del 679 o 680 Frodomundo consacrò la chiesa della locale abbazia femminile all'epoca del re Teodorico III.[1][3][4] Altre tradizioni più tardive riportano che Fromundo avrebbe fondato un monastero che in seguito portò il suo nome e dove sarebbe stato sepolto.[4]

Negli antichi cataloghi episcopali di Coutances non esiste un vescovo di nome Fromundo o Frodomundo. Secondo Louis Duchesne, potrebbe essere identificato con il Rothmundus attestato in questi elenchi.[5]

Il Martirologio Romano lo ricorda il 24 ottobre con queste parole:[6]

«A Coutances in Neustria, sempre in Francia, san Fromundo, vescovo, che fondò ad Ham un cenobio di monache ed esercitò il suo servizio pastorale nell'amore del Signore.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Mathon, Bibliotheca Sanctorum, vol. 5, coll. 1285-1286.
  2. ^ (FR) Dictionnaire d'archéologie chrétienne et de liturgie , Tome sixième, deuxième partie, Paris, 1925, coll. 1515-1521.
  3. ^ (FR) Duchesne, Fastes épiscopaux de l'ancienne Gaule, vol. II, p. 240.
  4. ^ a b (FR) Aubert, Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, Tome XIX, col. 176.
  5. ^ (FR) Duchesne, Fastes épiscopaux de l'ancienne Gaule, vol. II, pp. 237-239.
  6. ^ Martirologio Romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2004, p. 830, nº 9.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]