Italiano: Retro di un certificato di
beta-talassemia minor (nel testo chiamata "microcitemia") rilasciato il
30 luglio 1993 dall'allora U.L.S.S. 30 del Medio
Polesine, provincia di
Rovigo; la data di rilascio è indicata sul .
Il testo contiene una lieve imprecisione allo scopo di dare maggior chiarezza all'esposizione, nel punto dove si parla di "portatori sani di microcitemia"; infatti è improprio parlare di "portatori sani" in quanto la beta-talassemia minor (microcitemia) è una eterozigosi. L'espressione corretta sarebbe stata "portatori sani di beta-talassemia" ma in quel punto il termine "talassemia" non era ancora stata introdotto.
Un'altra imprecisione, forse evitabile: l'anemia di Cooley si chiama esattamente beta-talassemia major (come tra l'altro è scritto sul fronte dello stesso certificato) e non solamente talassemia major.
Il testo recita:
La Microcitemia è una anomalia del sangue a carattere ereditario che, pur non determinando alcun disturbo nel portatore, costituisce un pericolo medico e sociale; infatti genitori entrambi portatori sani di microcitemia possono procreare figli con una malattia cronica del sangue: l'Anemia di Cooley o Talassemia Major.
Il miglior mezzo per evitare la nascita di bambini con questa malattia consiste nell'individuare la microcitemia con specifiche analisi del sangue e nel consigliare al portatore di tale anomalia di sposare una persona non microcitemica.
Si ricorda che la microcitemia è ormai diffusa in molte regioni italiane (Calabria, Puglia, Lombardia, Liguria, Piemonte, ecc.), con le maggiori percentuali di presenza nel Delta Padano, Sardegna e Sicilia (9 - 14%), ove sono naturalmente maggiori anche le probabilità di matrimoni tra portatori.
La divulgazione di queste elementari notizie può evitare la nascita di un bambino ammalato.