Faba (opera mimus)

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Faba
Opera teatrale
Autoreanonimo
 

Opera di autore anonimo citata spesso con connotazione da proverbio sia da Cicerone sia da Seneca. La citazione dimostra che al tempo era molto popolare.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Le testimonianze suggeriscono che il protagonista della storia fosse un millantatore, o impostore, insomma un gloriosus, che aveva acquisito una grande fama con l'inganno. Scoperto e caduto in disgrazia sarebbe quindi diventato oggetto di scherno; stessa sorte, affermava quindi Cicerone, stava subendo anche lui e il suo consolato, essendo stati esaltati da tutti e poi derisi. Seneca porta lo stesso esempio per parlare dell'imperatore Claudio, il quale era stato divinizzato in terra e, una volta giunto tra gli dei, umiliato da essi e per contrappasso ridotto a schiavo di un liberto

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Luciano Cicu, Il mimo teatrale greco-romano. Lo spettacolo ritrovato, Università La Sapienza, 2012