Enrico di Walbeck

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Enrico
Conte di Walbeck
In carica990 –
settembre 1004
PredecessoreSigfrido I di Walbeck
SuccessoreFederico di Walbeck
Nascita?
Mortesettembre 1004
PadreSigfrido I di Walbeck
MadreCunigonda di Stade

Enrico (... – settembre 1004) fu conte di Walbeck, figlio di Sigfrido I il Vecchio, conte di Walbeck, e di Cunigonda di Stade, figlia di Enrico I il Calvo, conte di Stade. Praticamente tutto ciò che si sa di Enrico è stato fornito nella cronaca di suo fratello Tietmaro di Merseburgo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Enrico e suo fratello Federico accompagnarono, nel 998, il cugino Guarniero/Werner di Walbeck, assieme ad «altri eccellenti guerrieri», a rapire la sua promessa sposa Liudgarda a Quedlinburg[1][2]. Guarniero si pentì, assieme alla sua promessa sposa, in un'assemblea a Magdeburgo convocata dalla badessa Matilde, figlia di Ottone I.[1][2] Sembra che Enrico e Federico non ebbero ripercussioni per la complicità nella vicenda[3].

Nel 1004 Enrico partecipò ad una spedizione di Enrico II nelle terre dei Milzeni, a sostegno di Jaromír, duca di Boemia. Hemuzo, vassallo di Enrico e «guerriero di nobili origini e di tempra virile», fu ucciso durante un assedio al borgo di Bautzen, quando una pietra ricavata da una macina da mulino colpì la sua testa e lo uccise, nonostante portasse un elmo. Il suo corpo venne trascinato nel borgo. Enrico quindi ne riscattò il corpo e lo portò in patria[4][5]. Non ci sono altri riferimenti storici a Hemuzo[6].

Enrico fu incaricato, dieci anni dopo la spedizione, di eseguire la sentenza verso il cugino Guarniero/Werner, ferito e catturato dopo che aveva tentato di rapire un'altra donna per sposarla[7][8].

Le fonti tacciono su un'eventuale sposa Enrico, né ci sono prove della presenza di un erede. Alla sua morte, Enrico fu succeduto come conte di Walbeck da suo fratello Federico.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Tietmaro, Libro IV, 39-42, in Cronaca di Tietmaro, collana Fonti tradotte per la storia dell'Alto Medioevo, traduzione di Matteo Taddei, Pisa University Press, pp. 104-105, ISBN 978-8833390857.
  2. ^ a b Tietmaro di Merseburgo, Libro IV, 39-42, in Piero Bugiani (a cura di), Chronicon. L'anno mille e l'impero degli Ottoni, collana Bifröst, traduzione di Piero Bugiani, Viterbo, Vocifuoriscena, 2020, pp. 285-289, ISBN 978-88-99959-29-6.
  3. ^ David A. Warner, Ottonian Germany: The Chronicon of Thietmar of Merseburg, Manchester, Manchester University Press, 2001, p. 180.
  4. ^ Tietmaro, Libro VI, 15, in Cronaca di Tietmaro, collana Fonti tradotte per la storia dell'Alto Medioevo, traduzione di Matteo Taddei, Pisa University Press, pp. 150-151, ISBN 978-8833390857.
  5. ^ Tietmaro di Merseburgo, Libro VI, 15, in Piero Bugiani (a cura di), Chronicon. L'anno mille e l'impero degli Ottoni, collana Bifröst, traduzione di Piero Bugiani, Viterbo, Vocifuoriscena, 2020, pp. 419-421, ISBN 978-88-99959-29-6.
  6. ^ Warner, ibid, pp. 247–248, 312.
  7. ^ Tietmaro, Libro VII, 6, in Cronaca di Tietmaro, collana Fonti tradotte per la storia dell'Alto Medioevo, traduzione di Matteo Taddei, Pisa University Press, pp. 197-197, ISBN 978-8833390857.
  8. ^ Tietmaro di Merseburgo, Libro VII, 6, in Piero Bugiani (a cura di), Chronicon. L'anno mille e l'impero degli Ottoni, collana Bifröst, traduzione di Piero Bugiani, Viterbo, Vocifuoriscena, 2020, pp. 549-551, ISBN 978-88-99959-29-6.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Warner, David A., Ottonian Germany: The Chronicon of Thietmar of Merseburg, Manchester University Press, Manchester, 2001
  • Grosse, Walther, Die Grafen von Walbeck. In: Harz-Zeitschrift, 1952

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Conte di Walbeck Successore
Sigfrido I di Walbeck 990settembre 1004 Federico di Walbeck
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