Discussione:Treno della vergogna

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Venezia Giulia e Dalmazia
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Secondo me era meglio scrivere

Con "treno della vergogna", locuzione popolare, (o "treno dei fascisti"....

Almeno è in primo piano la voce dell'articolo. Ma vabbeh...

Le informazioni sono prese dal "dossier" e dal sito della Lega Nazionale che dedica al giorno del ricordo -->http://www.triesteitaliana.it/treno.htm

Ho rimesso il template {{senza fonti}} in quanto non ritengo che un sito internet, diciamo di parte, e comunque non legato ad un referente culturale o storico possa essere una fonte sufficientemente autorevole anche perchè mi sembra che si tratti sempre della stessa testimonianza. Non esistono documenti sull'avvenimento? Libri di storia? --Madaki 22:06, 15 giu 2007 (CEST)[rispondi]

Beh ora mi documenterò meglio comunque in principio avevo scritto del "treno della vergogna" in quanto informazione sentita e documentata da dei video di "LUCE".--Lupo90100

E aggiungo: oggigiorno è stata instaurata una lapide in memoria a queste presunte vittime aggredite sulla stazione di Bologna. --Lupo90100

Per quelli che brontolano "non ci sono fonti" ecco su yuoutube delle documentazioni http://www.youtube.com/watch?v=LALYyivWaR0.

Contributo[modifica wikitesto]

Ho dato un contributo alla voce e un utente si ostina a rimuoverlo. Questi fatti son riportati in diversi libri ma chi ha impostato l'articolo ha utilizzato la fonte sopra segnalata ossia http://www.triesteitaliana.it/treno.htm ma non ha riportato bene il contenuto quindi ho semplicemente corretto. In particolare le mie correzioni chiariscono che

  • 1-l'episodio riguarda gli esuli del quarto convoglio marittimo di Pola
  • 2-gli esuli non furono soccorsi nella stazione di Bologna per la minaccia di sciopero dei ferrovieri CGIL quindi furon soccorsi a Parma
  • 3-i tre esuli che cantavano e suonavano stavano ad accogliere i conterranei ad Ancona
  • 4-chi manifestò contro gli esuli erano prevalentemente militanti comunisti
  • 5-all'epoca i comunisti italiani ritenevano Tito un fedele alleato di Stalin in un confinante Stato comunista dell'impero sovietico
  • 6-la maggioranza degli italiani comprese gli esuli e li aiutò.

L'utente che si ostina a rimuovere deve prima leggersi la fonte ma non può rimuovere tutto il mio contributo senza spiegazione: non ha senso perchè ho migliorato la voce e non ho aggiunto alcunchè di strano o controverso. Ripristino quindi la mia versione ampliata e corretta: è educazione rispettare la mia collaborazione. u.c. 17 lug


io ho letto la fonte che è pov ma le modifiche da te attuate sono ancora piu pov --Francomemoria 01:41, 17 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Ma sai che interpretare la tua logica è difficile? Un altro utente ha rimosso la mia versione quindi sto perdendo tempo! Io ho cercato di spiegarmi ma voi no! Che c'entra il -punto di vista-? Io non ho un punto di vista ma solo fonti di fatti documentati! Poi perchè rimuovere il brano di Guido Rumici? Ho solo riportato dei fatti correggendo in articolo poi il -punto di vista- mio non esiste: se tu Francomemoria conosci il mio punto di vista spiegamelo poichè io proprio non lo so! I casi son due: Francomemoria è uno psicanalista o io ho un alter ego! u.c. 17 lug


Nel testo c'è un'inesattezza di fondo: il c.d. "treno della vergogna" non fu in realtà un unico convoglio, ossia quello che nel febbraio del '47 caricò gli esuli (soprattutto polesi) giunti ad Ancona con il 4° convoglio marittimo da Pola, si trattò in realtà di più di un convoglio. Secondo le testimonianze da me raccolte, furono almeno 3 (tre, su un totale di oltre una dozzina) i convogli di Esuli da Pola che subirono quel tipo di "accoglienza", sia al loro arrivo sulle banchine del porto di Ancona, sia nel corso del tragitto presso la stazione FS di Bologna (e in modo meno violento anche in altre stazioni). Inoltre questi treni non erano diretti unicamente a La Spezia ma anche, per esempio, a Torino. Il 4° convoglio diretto a La Spezia è quello della testimonianza di Lino Vivoda, ma ve ne furono altri che subirono episodi del tutto simili, come affermato dallo stesso Vivoda, dal ricercatore Guido Rumici e come ricordato da alcune decine di altri testimoni diretti ancora in vita, che salì su quei convogli. Nella pubblicistica della diaspora giuliano-dalmata sono descritti con abbastanza dettagli i plurimi e perseveranti fatti d'intolleranza, discriminazione e persecuzione nei confronti dei profughi. Per il fatto che l'argomento non presenterebbe fonti e documenti che lo suffraghino, credo che: 1) un video storico dell'Istituto luce che parla anche di questo episodio; 2) un ricercatore storico Rumici, abbastanza noto e dedito a queste tematiche, che scrive anche di questi fatti; 3) gli scritti o le dichiarazioni di alcuni testimoni diretti, tra cui qui è riassunta quella di Vivoda, forse la più nota; 4) giornali dell'epoca, che pur da diverse posizioni, spesso ideologiche e prevenute, riferiscono della vicenda; 5) una cerimonia ufficiale, se non sbaglio nel febbraio di due anni fa, presso la stazione di Bologna alla presenza delle Autorità e delle rappresentanze degli Esuli, in cui si sono ricordati pubblicamente quei tristi episodi e si è inaugurata una targa che ne fa un accenno (in realtà piuttosto buonista e generica, il cui senso principale è omaggiare e ricordare quanti tra gli esuli si fermarono a vivere in città ma che non manca di ricordare gli "episodi di iniziale incomprensione" di alcuni bolognesi nei loro confronti - cito a memoria, ma nel testo si dice qualcosa di simile). Ecco, credo che queste siano, almeno per iniziare, note sufficienti a suffragare la veridicità del fatto storico così come descritto nella voce (fermo restando che può e deve essere ancora molto migliorata, ad esempio aggiungendovi una bibliografia e delle note in calce più dettagliate su fonti e riferimenti).

Un ultimo appunto: reputo che la dizione treni dei fascisti, che allora qualcuno in malafede volle appioppare a quei convogli, vada assolutamente spostata in un altra parte del testo e non posta così in risalto, nella prima frase e soprattutto evidenziata in grassetto! Tale epiteto era ed è altamente offensivo, ingiurioso oltre che palesemente mistificatore, tendenzioso e non veritiero. È sicuramente corretto lasciarlo inserito nella voce poiché, anzi, contribuisce a rendere l'idea del pesante clima del tempo. Ma come è evidenziato ora, rischia invece di essere "travisato". È come se nell'introduzione della voce "Partigiani" si aggiungesse subito affianco: ",detti da taluni anche banditi", con quest'epiteto ben evidenziato in grassetto! Poiché così i partigiani erano chiamati e considerati dai Nazifascisti, che peraltro in quel contesto rappresentavano le istituzioni e le autorità... Che poi tra la moltitudine di partigiani vi fosse anche qualche delinquente e criminale, non sposta di una virgola il fatto che l'epiteto "banditi" non possa essere oggi accettato per indicarli alternativamente. Così non si può accettare come "definizione alternativa" e sullo stesso piano delle altre, quella di "treno dei fascisti" per indicare un treno merci carico di esuli in patria! --ElCovo (msg) 23:52, 23 ott 2008 (CEST)[rispondi]

Comprensione del testo[modifica wikitesto]

C'è qualcuno disposto a riscrivere la voce in italiano scorrevole? Sembra un misto tra un verbale dei carabinieri e un bollettino di guerra...Robyblade (msg) 06:06, 12 feb 2009 (CET)[rispondi]

Concordo. Non concordo, invece, con l'apposizione reiterata di un tag POV circa la chiusa dell'incipit, in quanto più oltre il brano di Rumici riportato sembra dare fondamento alla stessa. In caso di reiterazione la voce dovrà essere protetta. --Piero Montesacro 19:00, 16 dic 2011 (CET)[rispondi]
Forse per completezza lo si potrebbe linkare in nota. Con un po' di pazienza e senza fretta potrei provare una riscrittura stilisticamente più elevata. ---- Theirrules yourrules 19:09, 16 dic 2011 (CET)[rispondi]