Discussione:Toarciano

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

--franco3450 (msg) 16:42, 1 feb 2011 (CET)[rispondi]

Sono un utente registrato. Vorrei osservare che il Toarciano in italiano si chiama con lin guaggio scientifico PIANO e corrisponde a Etage per i francesi e Stage per gli inglesi; quindi nel testo il nome piano dovrebbe sostituire suddivisione che è un termine troppo generico. Non so se ho eseguito correttamente questa osservazione che è anche un suggerimento per una modifica Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 79.9.10.41 (discussioni · contributi) 16:04, 26 mar 2012‎ (CEST).[rispondi]

Sono anch'io un utente registrato; osservo che nella voce, le zone biostratigrafiche sono quelle usate in Europa; quelle del Mediterraneo (Tetide occidentale) sono differenti perchè gli ammoniti indicatori crono e biostratigrafici mediterranei non si trovano in Europa (eccetto Hildoceras). Ho pubblicato le correlazioni del Toarciano inferiore tra l'Europa nord e mediterraneo in una rivista on Line (VER SACRUM, storia di Pianello). Ciò coinvolge anche gli ammoniti che marcano l'inizio e la fine del piano. Infatti nella voce si dice che il Toarciano inizia con l'ammonite Eodactylites, ma in Europa (Francia e Inghilterra) Eodactylites non esiste e usano al suo posto i Paltarpites. Io ho creato la voce Eodactylites per chiarire un po meglio le cose, perchè da noi il Paltarpites non si usa anche se forme simili sono state trovate e ancora non riconosciute come tali nel Me. I Lecceti appartenente alle "Marne di M. Serrone". Però l'intervallo cronologico de 'I Lecceti' non è ancora compreso malgrado le pubblicazioni fatte. Poichè sulla biostratigrafia mediterranea in rapporto a quella europea esiste una notevole confusione con questi miei interventi ho cercato di diminuirla però non so se ci sono riuscito.In ogni caso ecco perchè il GSSP della base del Toarciano ancora non è stato fissato e riconosciuto internazionalmente. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da F.Venturi (discussioni · contributi) 9.21 7/4/2017 (CEST).

Venturi se prepari un testo da inserire o lo inserisci direttamente sarebbe una bella cosa.--Bramfab Discorriamo 11:42, 7 apr 2017 (CEST)[rispondi]

Ho aggiunto oggi, nella voce, le zone ad ammoniti usate in Italia per confrontarle con quelle europee. La questione della base del Toarciano ho cercato di spiegarla in base alla mia esperienza; non so se ci sono riuscito. Però posso qui precisare meglio. Secondo l'idea storica favorita dai francesi e dagli inglesi il Toarciano comincia con la comparsa dei Dactylioceras. Da noi in Italia esiste il problema di far iniziare il Toarciano con gli Eodactylites, che viene considerato un sottogenere di Dactylioceras; ciò perchè dopo la zona a Em. emaciatum del Pliensbachiano gli Eodactylites si trovano insieme a Hildoceratidae che sono ancora di tipo pliensbachiano (cioè del Domeriano sommitale). Allora sorge il problema se far iniziare il Toarciano con gli Eodactylites o se farlo iniziare dopo la presenza di Eodactylites, in corrispondenza dell'evento critico ambientale O A E (evento anossico oceanico). Se da una parte viene meno il concetto storico, dall'altra si considera il limite in corrispondenza di un evento di portata mondiale e gli ammoniti Hildoceratidae sembrano appoggiare quest'ultimo criterio. Infatti guardando le comparse e le scomparse si ha un buon numero di generi e di famiglie che indicano la validità del limite. I francesi si sono sempre opposti a quest'ultimo criterio che io prediligo. In Appennino il passaggio tra Domeriano e Toarciano avviene con cambio di sedimentazione; il Domeriano è sempre in facies di Corniola, mentre il Toarciano è in facies di Rosso Ammonitico che differisce molto dalla Corniola. La sedimentazione intermedia chiamata spesso Marne di M. Serrone, comprende talora un membro (delle Marne di M. Serrone) chiamato "I Lecceti", appartenente alla parte superiore della zona a D. (Eodactylites) mirabile. Questo contiene molti ammoniti Hildoceratidae di tipo domeriano ( per es., Emaciaticeras, Protogrammoceras, Distefaniceras, Tauromeniceras e altri nuovi che sono stati istituiti da me e da altri, Petranoceras, Secchianoceras, Paralioceratoides); sono insieme a Eodactylites che ancora non sono stati sufficientemente studiati e insieme a Phylloceratidi; Lavizzaroceras, Partschiceras, Calaiceras, Meneghiniceras. Phylloceratidae e Hildoceratidae hanno generi che non sono presenti sopra l'evento anossico, negli strati marnoso-argillosi del "Rosso Ammonitico" inferiore, appartenenti alla zona a H. striatus. Spero che queste righe sopra servano a far capire meglio l'argomento. Esiste un disegno pubblicato in Internet da me, Rivista online VER SACRUM; storia di Pianello, nota su i generi di ammoniti Petranoceras e Secchianoceras, che illustra forse il concetto più chiaramente Questo commento senza la firma utente è stato inserito da F.Venturi (discussioni · contributi) 23.55 20/3/2018.

Per quel che riguarda il limite tra Domeriano e Toarciano si ponga anche attenzione a quello che dice Guex (1973) su un articolo dedicato al Toarciano marocchino, pubblicato su Ecl. Geol. Helvetiae. A proposito della zonazione del Toarciano inferiore mediterraneo dice: "Il limite Domeriano - Toarciano è definito in maniera non equivoca da Dean e al. (1961); questo deve essere tracciato al di sopra degli ultimi Pleuroceras e al di sotto dei primi Dactylioceras abbondanti". Dice anche che i Pleuroceras nella Tetide possono essere sostituiti dagli ultimi Fontanelliceras, Lioceratoides e Juraphyllites. Questo punto di vista riflette la posizione dei francesi e degli inglesi, che hanno nelle loro successioni ammoniti del genere Pleuroceras in abbondanza. Ma noi, nella successione umbra delle Marne di M. Serrone presso Foligno, abbiamo trovato insieme negli stessi strati Pleuroceras e Eodactylites, per cui il principio esposto da Guex non si può applicare, perchè non rappresentato da dati di fatto. Però perchè mi avete tolto la piccola aggiunta sulla biostratigrafia che avevo fatto sulla voce inerente al tema e informativo sugli sviluppi dell'argomento e che evidenziava il commento fatto in questa discussione?! Questo commento senza la firma utente è stato inserito da F.Venturi (discussioni · contributi) 9.17 21/3/2018.

Mi sembra di aver detto fra le righe che: una cosa è la definizione del piano Toarciano e un'altra è la zonazione ad ammoniti. La prima è un concetto di valore internazionale, la seconda invece no, perchè è un discorso particolare; gli ammoniti (come specie e generi) che si possono trovare in un bacino marino si possono non trovare in un altro, anche limitrofo. Nella versione inglese Wikipedia il Toarciano è caratterizzato da zone indicate tipiche della Tetide; il che non è vero, in realtà sono zone europee; per questo ho corretto nella voce italiana, anche se tra il bacino mediterraneo e quello europeo è comune la zona a Hildoceras bifrons. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da F.Venturi (discussioni · contributi) 12.20 23/3/2018.

Vediamo ora la questione molto discussa della base del Toarciano. La prima zona del Toarciano, a Dactylioceras (Orthodactylites) tenuicostatum, è tipica del dominio europeo, ma non corrisponde alla nostra a D. (Eodactylites) mirabile. Guardando la tabella nella mia nota su VER SACRUM, rivista online di Pianello di Cagli, si può vedere che gli inglesi, in base ai dati provenienti da Yorkshire, suddividono la zona a Tenuicostatum in 4 sottozone: dal basso, Paltarpites paltus, Orthodactylites crosbeyi (oppure clevelandicum), Orthodactylites tenuicostatum e O. semicelatum (Howarth 1982). Io ho proposto di correlare queste 4 sottozone inglesi con le nostre 2 zone centro-appenniniche, zona a D. (Eodactylites) mirabile (parte) e zona a Hildaites striatus. Teniamo presente che nello Yorkshire l'intervallo anossico OAE non è riconoscibile, mentre in Appennino lo è in modo evidente, rappresentato da un intervallo molto variabile, da 1 cm a 3 o 4 m. Se si riconosce come importante il livello guida OAE, che potrebbe indicare il limite Pliensbachiano - Toarciano, viene fuori dalle correlazioni che della 4 sottozone inglesi, tre sono da correlare alla nostra a H. striatus e sono quindi toarciane, mentre quella a Paltus ricadrebbe ancora nel Pliensbachiano. D'altronde l'ammonite Paltarpites paltus Howarth lo considera un Protogrammoceras, e tale è anche la mia opinione, mentre i nostri ammoniti della zona a Striatus sono tutti Harpoceratidae. Gli inglesi pongono gli strati a Paltarpites dentro il Toarciano perchè, dicono, i Dactylioceras ci sarebbero ma i loro campioni sono così mal conservati da non poter essere classificabili. Io sono dell'opinione che la sottozona a Paltus inglese sia da correlare con la nostra zona a D.(E.) mirabile (parte alta, membro I Lecceti), che contiene molti Protogrammoceratidae ma non Harpoceratidae. Inoltre i Lecceti, che sono da noi sempre sotto l'OAE, contengono vari Arieticeratinae (Emaciaticeras, Fontanelliceras, Distefaniceras, Tauromeniceras) per cui va attribuito al Pliensbachiano sup. (= Domeriano) malgrado vari Eodactylites, che però ancora non sono stati studiati in dettaglio. Noi abbiamo per altro studiato la fauna campionata nella vallata del f. Burano della zona a H. striatus; costituita da 10 livelli fossiliferi e nel 7° abbiamo trovato due piccoli esemplari di Dactylioceras a coste finissime e fitte molto somiglianti a D. tenuicostatum, che sono serviti a mettere a punto le correlazioni tra le zone europee e appenniniche. Malgrado quanto detto qui, i francesi (e i portoghesi) non hanno perso tempo e si sono affrettati a fare la proposta del GSSP, limite Pliens. - Toarciano, basandosi sulla sezione portoghese "La Peniche", e mettendolo in Internet come articolo presentato(?) nella rivista "Episodes"; la sezione portoghese non contiene però l'intervallo visibile dell'OAE. Per essere più sicuro di quanto ho detto ho riguardato tre articoli a mia disposizione: uno sulla situazione stratigrafica della sezione portoghese del 2007, edit. da Rocha, l'altro è quello di Rakus del 1995 sulla prima comparsa di Dactylioceratidae nei Carpazi occidentali, secondo cui i primi Dactilioceras sono più antichi dei Pleuroceras, e infine ancora un altro, americano, sugli scisti neri e dati chimici del Toarciano basale. In quest'ultimo di McArtur, Algeo, Schootbrugge, Q.Li e Howarth del 2008, pubblicato in PALEOCENOGRAPHY, vol. 23, le analisi chimiche delle successioni mostrano che l'intervallo con esplosioni biologiche e morie sono poste in corrispondenza del passaggio zona a Paltus - zona a Tenuicostatum e quindi è iniziato proprio dove da noi c'è l'intervallo OAE, che è privo di fossili. Nella ricostruzione ecologica l'intervallo a Paltus corrisponde a un completo ricambio delle acque, da calde a fredde, a causa di una soglia sottomarina. A me sembra questo un dato importante per far cadere il limite al passaggio z. a Paltus - z. a D. clevelandicum, cioè nell'intervallo OAE, ritenendo quindi che i Dacylioceras non rappresentino con affidabilità la base del ToarcianoQuesto commento senza la firma utente è stato inserito da F.Venturi (discussioni · contributi) 16.34 del 28/3/2018.

Collegamenti esterni modificati[modifica wikitesto]

Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento/i esterno/i sulla pagina Toarciano. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 05:26, 2 nov 2017 (CET)[rispondi]

In questa pagina si dice che la voce Toarciano è il risultato di una traduzione (completa o parziale) di quanto detto nella versione inglese, però aggiunte successive anche recenti sono espresse in modo originale differiscono da quello inglese per vari concetti presi da esperienza diretta nel campionamento degli strati torciani (Rosso Ammonitico) umbro-marchigiani.--F.Venturi (msg) 20:15, 22 mag 2020 (CEST) Federico Venturi ora 20.15 del giorno 22/05/ 2020.[rispondi]