Discussione:Storia dei Castelli Romani

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Se questa autorizzazione è utilizzata solo per inserire materiale non enciclopedico verrà rimossa. --Abisys (msg) 13:37, 27 ago 2010 (CEST)[rispondi]

Rimuovo dal testo:

CULTURA & SVILUPPO

Il Consorzio Sistema Bibliotecario Castelli Romani

Il Consorzio Sistema Bibliotecario Castelli Romani è nato nel 1997 per gestire in forma associata le biblioteche comunali. Ad esso hanno aderito tutti i 17 Comuni dei Castelli Romani. Eroga e gestisce i servizi cosiddetti di “secondo livello” per le biblioteche, (catalogazione del patrimonio documentario, prestito interbibliotecario, acquisto coordinato, assistenza informatica, ufficio stampa ecc), ma laddove i Comuni ne ravvisino la necessità, interviene nella gestione delle biblioteche stesse, con proprio personale, organizza e promuove per il Comune attività culturali. Il contesto in cui opera il Consorzio è in continua evoluzione e risente fortemente delle condizioni socio-economiche del territorio e della fase congiunturale in atto. Da alcuni anni i Comuni vedono costantemente ridotte le risorse da investire nelle attività e strutture dedicate alla cultura, creando enormi difficoltà per il mantenimento di un adeguato standard qualitativo nell’erogazione dei servizi culturali. D’altro canto non c’è la consapevolezza che, proprio nelle fasi depressive, la “risorsa cultura” diviene indispensabile per attivare percorsi in grado di rigenerare l' economia locale.

Fin dai primi anni di attività il Consorzio ha preso coscienza della necessità di ridefinire il ruolo delle biblioteche pubbliche, rivedere la loro “mission” e “riposizionarle” in relazione agli altri attori territoriali.. Si è ritenuto indispensabile far condividere alla popolazione e soprattutto ai soggetti in età produttiva la mission territoriale del Consorzio che vede nello sviluppo dei servizi per la cultura, nella crescita e nell’accesso alla conoscenza attraverso l’uso delle nuove tecnologie, nelle iniziative volte a favorire la creatività e l’innovazione la strada maestra per la crescita sostenibile del territorio. In tale direzione, sono state avviate molte iniziative che vanno dalla pubblicazione di un mensile “Vivavoce. Rivista d'Area dei Castelli Romani” fortemente indirizzato alla valorizzazione del patrimonio culturale e dei suoi beni tangibili e intangibili, all'avvio di alcuni progetti che puntano a “radicare” la biblioteca nel territorio, espandendone la presenza in “forme diffuse” anche dentro luoghi non tradizionalmente deputati a produrre e gestire cultura e a valorizzare la creatività e l'innovazione che il territorio esprime.

I progetti “MentiApeRTE”, “Vivavoce Touch” e “La Biblioteca Diffusa” vanno in tale direzione.

Il primo mira a costruire sul territorio una rete della creatività e dell’innovazione fortemente legata al tessuto produttivo e che coinvolge oltre alle biblioteche altri “luoghi” e altre competenze. Le biblioteche, dentro tale progetto, si stanno attrezzando, allestendo dei punti di accesso alla creatività che è un ulteriore sfida del Consorzio S.B.C.R. per allargare i suoi “pubblici”. Le biblioteche vogliono conquistare ai loro servizi la popolazione in età produttiva e i "giovani adulti", la cui presenza è garantita solo se precettata dalle scuole.

Il secondo progetto prevede la diffusione territoriale del Vivavoce touch. Il totem/installazione artistica del Consorzio SBCR. - presenza nuova dentro spazi tradizionalmente lontani dai luoghi della cultura – che informa, fa conoscere, valorizza luoghi ed eventi del territorio. È lui, un po' flipper un po' opera d'arte a fare da testimonial alle biblioteche, che, con la loro presenza in "luoghi altri", rompono anche fisicamente il loro tradizionale isolamento.

L'ultimo progetto in ordine di tempo è quello de "La Biblioteca diffusa" che consiste nell'allestire sezioni di biblioteca dentro esercizi commerciali che ne facciano richiesta. Tale insolita collaborazione tra pubblico e privato soddisfa entrambi i partner: gli esercizi commerciali si sentono gratificati nel "fare biblioteca” e nel dotare i loro prodotti del valore aggiunto della cultura; le biblioteche nel lasciare la loro “impronta” dentro luoghi tradizionalmente lontani dal servizio e difficilmente raggiungibili.

Nel mese di dicembre 2009 il Consorzio SBCR ha istituito la Fondazione per la Cultura Castelli Romani per dare maggiore forza ai progetti che puntano a fare dei Castelli Romani un sistema territoriale fondato sulla cultura e per favorire la partecipazione di soggetti privati a tale strategia di sviluppo.

Mi pare semplicemente un promo di un servizio non centrale nell'argomento della voce, che non ha fonti, è pov e in voce ci fa poco. Lo lascio qui caso mai qualcuno ci ravvisi qualcosa di recuperabile --Fantasma (msg) 02:38, 27 mag 2011 (CEST)[rispondi]

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