Discussione:Samurai

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Giappone
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Spostamento[modifica wikitesto]

Che ne dite di spostare questa bozza definitivamente tradotta e già coerente nella sua voce appropriata Samurai? Leggete un po' la voce, valutate, e se ritenete spostate. Giudicate voi. Se nessuno lo fa prima, lo faccio io più tardi. Ciao! Babau 20:41, Nov 14, 2004 (UTC)

Ho spostato, se qualcuno non è d'accordo faccia e disfaccia a piacere.Babau 21:15, Nov 14, 2004 (UTC)

Caro Babau ho visto che hai rimosso il "credo" che avevo aggiunto alla voce: ti informo che esso non è affatto presunto essendo un codice di comportamento antichissimo, tramandato oralmente e conosciuto come Bushido "la via del guerriero". Esso fu poi sviluppato e messo per iscritto nell' Hagakure "all'ombra delle foglie" primo testo che tratta dell'argomento.Se digiti (come credo tu abbia fatto) "credo samurai" sui motori di ricerca, non troverai nulla....riprova con "bushido" e vedrai....e la prossima volta informati meglio!!!

  • Facciamo così, io mi informerò meglio, tu trovami una sola referenza nella letteratura giapponese tradizionale o relativa al Bushidō che riporti un simile "credo". Citami un opera, una referenza qualunque. Sai bene che qualsiasi panzana può essere copiata centinaia di volte in giro per la rete. Al di là dell'antichità di questo "credo", sull'antichità dello stesso concetto di bushidō ti rimando a questo articolo scritto da un professore molto famoso ed esperto di tradizione militare nipponica: [1]

Ciao, Babau Lug 3, 2005 19:01 (CEST)

Grazie per aver risposto.Mi scuso se sono un semplice utente non registrato e non voglio innescare alcuna polemica.Il credo che ho inserito è stato da me copiato tal quale da un libretto tecnico in mio possesso risalente al 1980 (quindi in epoca antecedente ad internet) relativo al judo che pratico da 25 anni.Sarà anche vero che ogni panzana può essere copincollata milioni di volte, ma se questa è una balla è addirittura storica.Fra l'altro la pagina inglese di Wiki relativa ha un collegamento proprio al credo dei samurai. Se troverò i riferimenti letterari te lo farò sapere. Grazie per l'attenzione. http://mcel.pacificu.edu/as/students/bushido/bcreed.html


  • buongiorno Babau ti propongo ciò di cui sono venuto a conoscenza,riferimenti letterari compresi.

Quel "credo del samurai" appare in un libro di Jim Harrison, scrittore e giornalista inglese inviato in Giappone alla fine dell' 800, di cui puoi leggere un breve commento qui http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?shop=2266&isbn=8874350325

Nel saggio "I samurai" della prof. Alabiso edito da Newton, si legge "...l'esposizione delle idee confuciane divennero la base teorica del sistema feudale giapponese. Esaltando il sistema gerarchico verticale confermò e giustificò la posizione della classe al potere e fornì lo spunto per la formulazione del "credo del samurai" e della "via da seguire" che si fusero a formare il bushido".

Per ciò che riguarda il bushido: anticamente l'etica guerriera aveva nome Kyuba-no-michi, la via dell'arco e del cavallo. Poi, con la pace dei Tokugawa, il guerriero viene trasformato in una sorte di burocrate, con ampii poteri di polizia, al servizio dello shogun. E' in questo periodo che si forma la prima coscienza nazionale del Giappone, che di fatto esalterà la struttura verticale imposta dal clan, nel quale era dovuta assoluta obbedienza e fedeltà al superiore fino al punto di morire in suo nome. Da qui parte il bushido, termine quindi piuttosto moderno di cui si tratterà diffusamente solo alla fine dell' 800, quando lo Zaibatsu, una sorta di ministero dell' economia in Giappone, diede l'incarico a Inazo Nitobe di scrivere un libro che favorisse l'esaltazione della gioventù alla gloria militare, portandoli ad arruolarsi nell'esercito che dichiarò guerra alla Russia, poi all'Austria nella prima guerra mondiale e successivamente agli Stati Uniti nella seconda, tanto che per formare un kamikaze bastava saper pilotare un' aereo e avere un' ottima vista, non possedere una formazione psico-fisica come invece avveniva per i guerrieri.

Per tornare al "credo", non la definirei una panzana, quanto il tentativo di rendere comprensibile ad un occidentale (di 100 anni fa) un concetto sconosciuto quale l'etica guerriera esponendola in una stesura, quella del "credo", che potesse rendere l'idea di quanto fosse radicata nei Giapponesi questa filosofia. Questo è tutto quanto ho reperito, un modesto sforzo che mi auguro possa servire a portare altri risultati alla ricerca. Cordialità.

Ottima ricerca. Il problema è che il "credo" secondo me non rappresenta un dato autentico e nemmeno utile all'inquadramento storico della figura del samurai. Non a caso lo si ritrova riprodotto in contesti apologetici se non mitografici che, ti garantisco, poco hanno a che fare con la reale storia politica e militare giapponese. Rimango dell'opinione che sia spurio. A livello di forma è evidente, ma anche a livello di contenuto ci sono contraddizioni. Potrei sbagliarmi ma in tal caso è frutto di una reiterpretazione libera o di interpolazioni. Ciao Babau 18:35, Ago 12, 2005 (CEST)

Se qualcuno vi aggredisce entrate in armonia con lui. Nella lingua giapponese un sinonimo di Bushi (Guerriero) è Samurai che letteralmente significa " colui che segue il cammino dell'Amore ". Colui che semplicemente combatte gli altri non è un vero Samurai. (Morihei Ueshiba)

// Questa voce di Wikipedia sui samurai non lascia capire nulla anzi genera fraintendimenti. Offende l'onore del Giappone e non soltanto del Giappone perché descrive i samurai, un potere internazionale oltre che giapponese, come dei servi o degli schiavi o degli inetti incapaci di sapere il valore della propria stessa vita. Diffonde informazioni scorrette sulla storia del Giappone ed errori nella interpretazione dei testi, basandosi oltre che su pregiudizi su fantasie intorno alla natura umana, che invece è certa ed uguale in tutti gli esseri umani. Si basa sulla idea che la guerra nasca sempre senza ragioni valide e che quindi le arti marziali siano intellettualmente inadeguate. Inoltre l'abnegazione del guerriero viene confusa con la disperazione ed il suicidio del debole. Se resta facile capire che i soldati in battaglia devono affrontare la morte e che gli agenti in certe situazioni non hanno altra scelta che procurarsi essi stessi la morte per evitare il peggio, non ci sono motivi allora per non applicare la medesima intelligenza alla comprensione del mondo dei samurai oppure per tacere in caso di incapacità a cogliere i reali eventi storici.

L'autointontimento mosso da odio e disprezzo non è la disposizione giusta per comprendere un argomento e le descrizioni fiabesche e da incubo stanno bene solo nei film horror e non dovevano apparire in siti web di pubblica utilità. Cancellate questa voce sui samurai e non date fastidio più.