Discussione:Reti

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Retico e ladino[modifica wikitesto]

Il pezzo "incriminato" (contenuto nell'ultimo paragrafo dell'articolo: Lingua e alfabeto dei Reti):

Vi sono ipotesi, che il ladino possa essere una evoluzione della lingua dei reti, il sostrato più importante, con tutte le sue contaminazioni latine e germaniche, l'ipotesi nasce dal fatto che la striscia delle popolazioni che parlano la lingua ladina è all'interno dell'area abitata anticamente dai reti e prende spesso il nome di lingua retoromanza.

Qui sembra che il Ladino sia Retico moderno e che abbia avuto solo qualche "influsso" (quali?) da parte del Latino (e tralascio la motivazione della continuità territoriale, perché è risibile, altrimenti si può affermare anche che il Toscano è Etrusco moderno con qualche "influsso" latino). Le cose stanno in modo radicalmente diverso, anzi opposto (e basta leggere un testo ladino per rendersene conto, per esempio questo). Il Ladino è una lingua indiscutibilmente neo-latina e nessuno nega che nel sostrato ci possano essere dei relitti retici o venetici o dei posteriori "influssi" (prestiti) germanici. Perciò se si vuole presentare la teoria "eretica" che c'è nell'articolo bisognerebbe:

  1. presentare l'opinione ufficiale (Ladino neo-latino);
  2. presentare come discussa e non ortodossa quella che c'è nell'articolo;
  3. e soprattutto scrivere chi ha tirato fuori questa "eresia", dove e quando l'ha pubblicata. --Lucio Di Madaura (disputationes) 18:10, 16 feb 2006 (CET)[rispondi]

Articolo revisionato (sarebbe da riscrivere)[modifica wikitesto]

La voce era scritta malissimo, piena di errori nel lessico, nella periodazione, di grammatica e quant'altro. Le ho dato una sistemata, ma ci sarebbe ancora da fare molto a livello di contenuti, soprattutto.--Gazal Cotre (msg) 01:56, 30 ago 2008 (CEST)[rispondi]

Ma i Grigioni?[modifica wikitesto]

Un tempo in questa voce mi sembrava si parlasse della presenza dei Reti nei Grigioni e, soprattutto, nell'area della Bassa Engadina. Ora la voce, ma questa è un'opionione che vi chiedo di commentare, appare un pochino italocentrica (c'è il template "storia d'italia", l'approfondimento "storia dell'alto-adige") e ogni riferimento al gruppo del Reno è stato cancellato o quasi. Strano perchè nei grigioni l'aggettivo "retico" è ancora molto usato (Governo retico, ferrovia retica) e la presenze dei Reti è (seppure relativizzata dalle ricerche storiche) è provata e assodata. --Fromfar4 (msg) 19:42, 12 apr 2010 (CEST)[rispondi]

Ho ripristinato il riferimento alla presenza nell'Engadina nel Canton Grigioni, riportato in tutte le principali fonti. --Tins cvil (msg) 00:20, 17 dic 2011 (CET)[rispondi]

178.199.138. 97. BASTA CON LA CONFUSIONE DEI RETI CON GLI ETRUSCHI ! In realtà i Reti (Rhaitoi degli storiografia Greci, Rhaeti dei romani) derivavano il loro etnonimo dalla loro dea RITU (in accadico)RAETIA (in latino) come gli ateniesi lo derivavano dalla loro dea protettrice Athena.Numerose iscrizioni retiche del alto Trentino portano il nome della dea eponima. Lo studio di queste iscrizioni retiche ritrovate nel Trentino, l'Alto Adige e l'Engadina indicano chiaramente che non si tratta di un etrusco corrotto (come ce lo insegna Tito Livio), ma di una lingua semitica vicina all' accadico ( 1.) Linus Brunner, Alfred Toth: Die Rätische Sprache enträtzelt. pubblicato dall' ufficio culturale del Canton San Gallo (Svizzera) 1989. 2.) Linus Brunner: Entzifferung der rätischen Inschrift von Scuol Russonch, Helvetia Archaeologica 14(1983) 3-ff, dove l'autore, un linguista conoscitore delle lingue semitiche e non solo dell' indoeuropeo dimostra come la struttura grammaticale e lessicale dell'inscrizione su corna di cervo ATUKU RITI UNBIU significhi: ho donato[perfettivo semitico e verbo all' inizio della frase] a RITU-mia (possessivo semitico enclitico -I) bacche ( < enab : bacca, unbiu plurale : bacche]. Gli storici Romani e lo stesso Plinio il Vecchio non conoscevano le lingue "barbariche" ragione per la quale fanno discendere i Reti dagli etruschi (non conoscevano apparentemente neanche l'etrusco, ormai estinto dai tempi della repubblica romana). La confusione proviene dal fatto che i Reti hanno usato l'alfabeto etrusco, ma modificandolo (restituzione della o, scomparsa in etrusco, e non utilizzo di lettere che non avevano uso in retico) Giulio Cesare, che è stato a contatto diretto con Galli, Liguri e Germani, usava interpreti, poiché non si sarebbe mai degnato di imparare le lingue dei "barbari" che ha sottomesso.Ha diviso la Gallia in partes tres ma non è stato capace di distinguere i Galli dai Germani e dai Liguri, i primigenii popolatori dell' Europa, da Albione (nome ligure dell' Inghilterra) alla Sicilia. Nell' attribuzione di una data popolazione ad un'etnia o all' altra gli storici Greci e Romani a comminciare da Catone, si contradicono continuamente. Oggi però è possibile, attraverso l'analisi dell' ADN, determinare se gli attuali discendenti dei Reti hanno traccie genetiche etrusche o semitiche. Il ricercatore L.L. Cavalli-Sforza ha prodotto una cartina genetica dell' Italia contemporanea, la quale dimostra che i Toscani et gli abitanti della Liguria e delle valli sudalpine non sono indo-europei [ 3.) Cavalli Sforza LL, Menozzi P, Piazza A. History and geography of human genes.Princeton Univ Press 1994, 4.) Edizione italiana aggiornata con le cartine genetiche, Adelfi Edizioni, Milano, 2000. 5.) Lanfranco de Clari: Il mito della celticità dei Leponti, Milano 2004, ISBN88-900 717-1-0 dove l'autore rileva le sviste degli storici [cecamente riprese dal presente articolo sui Reti] e si basa sulla toponomastica, la paleografia, la paleolinguistica (ante latinam favellam)e la genetica per dimostrare che i Leponti o Leponzi (etnia a Nord di Como) erano probabilmente Liguri ma sicuramente non Celti].

In quanto al romancio (le quattro varianti parlate e scritte nei Grigioni, e quelle della Ladinia italiana) non hanno nulla a che fare con il Retico, ma sono ovviamente derivate dal basso latino.