Discussione:Onofrio del Grillo

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In effetti le fonti sono scarsissime però sembra che in archivi e famigliari e pubblici esistano parecchi documenti come quello relativo alla nascita

Fabriano 5 maggio 1714 Onofrio del Grillo nato da Bernardo e dalla N.D. Virginia Possenti

e quello relativo al matrimonio

4 giugno 1757, sposa Faustina Capranica, figlia di Camillo

in più pare che vi sia stata una annosa diatriba di carattere successorio legata alla cospicua eredità dello zio della quale si fa menzione in vari archivi. Inoltre dal matrimonio di Onofrio sarebbe nata nel 1759 una figlia, Maria Virginia, destinata poi a sposare Augusto Scarlatti. Sulla parentela tra Del Grillo e Scarlatti si parla in questo sito di araldica http://www.iagiforum.info/viewtopic.php?f=12&t=4215

Insomma le notizie mi sembrano così circostanziate che dubito fortemente trattarsi di una costruzione fantastica.

Il problema è che per scrivere la voce mi sono servito di una fonte intermedia che avrebbe prelevato i dati dagli archivi e che non può essere resa nota. Vorrà dire che mi metterò alla ricerca di fonti bibliografiche riproducibili ma prima di scrivere che il personaggio non è mai esistito ci penserei su bene. Abbiamo un illustre precedente storico: quello di Ugo Foscolo il quale durante il soggiorno londinese del 1827, recensiva opere di autori italiani. A proposito dell'Histoire casanoviana scrisse, in due diverse occasioni (sulla Westminster review dell'aprile 1827 e sulla Edinburgh review del giugno dello stesso anno), che il protagonista era di pura fantasia e le vicende narrate completamente inventate. Il bello è che già nel 1821 Carlo Angiolini ultimo nipote di Casanova aveva venduto a Brockhaus il manoscritto originale di pugno dell'autore (3600 pagine) e che l'editore aveva già iniziato la pubblicazione nel 1826. Quindi Foscolo sarà stato un gran poeta ma come studioso non era un granché. Adriano (msg) 10:16, 10 feb 2010 (CET)[rispondi]

Mi sa che i miei dubbi erano fondati piano piano cominciano a emergere notizie: il marchese è esistito sul serio! Guardate un po' qui e anche qui.

Adriano (msg) 16:47, 10 feb 2010 (CET)[rispondi]

Non è raro che il nome di un personaggio di fantasia sia portato da un uomo in carne e ossa. In un documento notarile del XIV secolo è registrato il nome di un senese chiamato "Paperon de' Paperoni". Nessuno però oserebbe scrivere che il personaggio di Carl Barks è ispirato a quel signore del XIV secolo.
Ecco invece l'incipit della voce Onofrio del Grillo:
«Onofrio del Grillo (Fabriano, 5 maggio 1714 – Fabriano, 6 gennaio 1787) è stato un nobile italiano, alla cui figura è ispirato il film Il marchese del Grillo (1981) di Mario Monicelli.»
Non contesto l'esistenza di questo Onofrio del Grillo, che suppongo non abbia combinato niente di importante come quasi tutti gli aristocratici italiani degli ultimi secoli; contesto invece che questo Onofrio del Grillo abbia ispirato il personaggio del "Marchese del Grillo". Il Marchese del Grillo è un personaggio del folklore romano del XIX secolo. Nell'800 gli sono state dedicata almeno tre operette (una di Giovanni Zuccani e due di Giovanni Mascetti), una commedia (di Giuseppe Mayer), e quattro o cinque libri di aneddoti e facezie: tutti (operette, commedie e libri) in dialetto romanesco; è stato poi oggetto di studio da cultori del folklore come Ceccarius (Il marchese del Grillo, Albano laziale : F.lli Strini, 1928). Anche il film, a detta degli sceneggiatori, è opera di fantasia. Il primo ad aver accennato a un marchese del Grillo è stato Raffaello Giovagnoli, un romanziere prolifico e fantasioso che però non lo identificò con l'Onofrio di Fabriano ("Quantunque non mi sia riuscito di apprendere, per quante ricerche abbia fatto, il nome con cui egli fu battezzato, né la data precisa della sua nascita, ho potuto verificare, dalle affermazioni recise dei discendenti, che egli è un personaggio storico, vero, realmente esistito", R. Giovagnoli, Leggende romane : il Marchese del Grillo, Gaetanino, Roma : Edoardo Perino, 1887, p. 7). Avrebbe fatto prima ad attribuire il nome, non le gesta, al marchese Giuliano Capranica del Grillo legato oltretutto al teatro sia perché la sua famiglia era proprietaria del Capranica, sia per aver sposato la grande attrice Adelaide Ristori.
Conclusione: ti auguro di trovare le prove (riferimenti bibliografici) dell'identità fra Onofrio del Grillo (Fabriano, 5 maggio 1714 – Fabriano, 6 gennaio 1787) e il personaggio del folklore. Per il momento è lecito ritenere le connessioni fra i due analoghe a quelle fra il mercante senese del '300 e il papero miliardario. F.chiodo (msg) 20:07, 10 feb 2010 (CET)[rispondi]

---> Ma già nel testo presente si dice:

Nativo di Fabriano, si trasferì a Roma dove, divenuto ricchissimo in seguito a un'eredità, divenne celebre per il suo carattere eccentrico. Le sue gesta furono notevolmente ampliate dalla voce popolare che probabilmente fuse episodi attribuibili a diversi membri della famiglia. ................L'identificazione del personaggio storico con quello protagonista di tanti aneddoti è tuttora dubbia; secondo alcuni il personaggio visse nella prima metà dell'ottocento.

Mi pare che il testo esprima bene la situazione: è esistito Onofrio del Grillo che forse per tratti caratteriali e vicende personali ha costituito lo spunto per la creazione di un personaggio leggendario. È chiaro che quando si parla di personaggi leggendari non ci sono confini definiti tra la realtà e l'immaginazione. Ma ciò è stato segnalato, mi sembra, chiaramente. Possiamo dire che il film si è ispirato a un filone di aneddoti in qualche modo connessi o ipoteticamente riconducibili ad uno o più personaggi storicamente esistiti. Il problema mi pare sia sempre presente ogni volta che la voce popolare comincia a ricamare sopra personaggi o eventi.

Invece la questione dell'enciclopedicità di un personaggio penso che ce la tireremo dietro per sempre. Infatti più l'enciclopedia si amplia in profondità, più si amplia in estensione tendendo a ricomprendere anche figure che alcuni ritengono marginali. E allora ci sarà sempre uno che dirà che Onofrio del Grillo era un nessuno e va espunto e altri, come me, che invece pensano che anche i personaggi marginali possano aiutare, e parecchio, a ricostruire un periodo storico. Non è che possiamo sempre parlare di Napoleone o Giulio Cesare anche perché, secondo me, poi la baracca la mandano avanti proprio i personaggi cosiddetti minori che sono la stragrande maggioranza.

La faccenda è anche connessa con chi scrive la storia, di solito la scrivono i vincitori e le classi dominanti. Così i grandi memorialisti del Settecento erano invariabilmente personaggi della nobiltà e tendevano a rappresentare esclusivamente il microcosmo in cui vivevano e si muovevano loro. Il che non ci aiuta proprio a capire il periodo nella sua realtà effettiva: quella della vita materiale e quotidiana.

Se ciò è complicato nella rappresentazione storica, diviene abbastanza drammatico quando si parla della contemporaneità. Infatti il mio timore è che l'enciclopedia venga imbottita fino all'inverosimile da personaggini del presente, questi sì, veramente marginali, sto parlando di veline, pornostar, personaggi di intrattenimento e via dicendo. Che poveretti non fanno male a nessuno ma mi chiedo, fra dieci anni, cosa potrà importare che siano mai esistiti.

Quanto alla tua affermazione

che suppongo non abbia combinato niente di importante come quasi tutti gli aristocratici italiani degli ultimi secoli

è carina come battuta ma molto ingiusta nei confronti di luminosi esempi di cultura, appartenenti alla classe nobiliare, che all'epoca di Onofrio erano veramente al vertice. Penso ai fratelli Verri, Pietro soprattutto, ma anche ad Alessandro che nel 1766 accompagnò a Parigi Cesare Beccaria (altro nobile) che in quel momento era una delle personalità più in vista del panorama culturale e che nella capitale francese raccolse un tributo unanime da tutti i maggiori personaggi dell'illuminismo. E questa è la storia ufficiale, poi c'è quella quotidiana: il viaggio si svolse in carrozza e il fido cocchiere Celestino svolse il suo compito egregiamente, malgrado fosse cieco da un occhio. Il marchese di Beccaria tornò precipitosamente alla base, pressato fortemente dalle lettere della moglie che era leggermente incinta e che, a conti fatti, avrebbe avuto difficoltà ad attribuire al marito il nascituro. Insomma ci sono stati i nobili cretini e quelli geniali così come i borghesi. Adriano (msg) 12:06, 12 feb 2010 (CET)[rispondi]

Abbi pazienza. L'unica cosa che si possa dire, dell'Onofrio del Grillo di Fabriano, è che è omonimo del personaggio interpretato da Alberto Sordi. A parte l'omonimia, non è provata nessun'altra connessione fra i due. Perciò l'affermazione dell'incipit «alla cui figura è ispirato il film Il marchese del Grillo (1981) di Mario Monicelli» deve essere tolta. Ugualmente deve essere tolta, nella sezione "Cinema", l'affermazione «La vita di Onofrio del Grillo, spostata in epoca napoleonica, è stata raccontata in modo romanzato nel film Il marchese del Grillo di Mario Monicelli, interpretato da Alberto Sordi nel 1981». F.chiodo (msg) 18:30, 14 feb 2010 (CET)[rispondi]